Nelle "valige diplomatiche,, contrabbandava orologi a Londra

Nelle "valige diplomatiche,, contrabbandava orologi a Londra Nelle "valige diplomatiche,, contrabbandava orologi a Londra Impiegato italiano arrestato nella capitale inglese (Nostro servizio particolare) Londra, 6 luglio. Un tentativo di contrabbando compiuto da un impiegato dell'ambasciata d'Italia a Parigi, Manlio Blais, di 61 anno, si è concluso con il completo fallimento della rischiosa Impresa e con l'arresto, da parte della polizia britannica, di questo cittadino italiano. Il Blais è ora detenuto in un carcere di Londra ove rimarrà fino all'inìzio della prossima settimana quando avrà probabilmente luogo il processo. Manlio Blais partiva da Parigi sabato mattina diretto a Londra, con tre grosse borse da viaggio entro le quali erano nascosti ben tremila orologi svizzeri per un valore di 10 mila sterline. Per superare senza difficoltà i controlli doganali, il Blais, falsificando documenti e apponendo abusivamente al suo bagaglio sigilli diplomatici, si creava uno «status» — del tutto arbitrario — di « corriere diplomatico », che avrebbe dovuto stornare ogni sospetto dei funzionari francesi a Calais-e di quelli inglesi a Dover. Una segnalazione — di cui non è stata ancora resa nota la provenienza — avvisava però le guardie doganali dell'illegale transito rendendo così inevitabile la caduta nella trappola di Manlio Blais. Gli inglesi, i quali avrebbero potuto bloccare e arrestare il falso « corriere diplomatico » a Dover, preferivano invece lasciarlo proseguire fino a Londra nella speranza di porre le mani anche sulla persona cui gli orologi sarebbero stati consegnati. Il Blais, giunto alla stazione londinese di Victoria (era ormai sera), saliva con il suo bagaglio su un tassì e — invece di dirigersi, come avrebbe fatto un vero « corriere diplomatico » all'Ambasciata italiana — si faceva portare ad un ufficio d'ella Londra orientale: dietro il tassi, s'accodava immediatamente una macchina della polizia tributaria. L'ufficio ove il Blais arrivava qualche minuto più tardi era la sede di una importante ditta, di cui è direttore generale un certo Icek Mett, di 31 anno. Disceso dal tassì il Blais entrava nell'ufficio e subito veniva accolto da Icek Mett. Un minuto più tardi faceva però irruzione nella stessa stanza anche. l'ispettore Garwell, il quale chiedeva al Blais di mostrargli il contenuto delle borse: gli orologi venivano immediatamente alla" luce e altri orologi ancora venivano scoperti sotto il pavimento dell'ufficio. Tratti in arresto il Blais e il Mett venivano condotti questa mattina di fronte a un magistrato il quale esaminava il loro caso e dichiarava infine che essi dovranno comparire di fronte a un tribunale martedì prossimo. Durante questo periodo di una settimana il Mett — che ha versato una cauzione di ben 6 mila sterline — rimarrà in libertà mentre il Blais (per cui non vi è stata alcuna offerta di cauzione) resterà rinchiuso in una delle prigioni di Londra. Una precisazione romana Roma, 6 luglio. In relazione a notizie apparse sulla stampa inglese e italiana circa l'arresto di un corriere diplomatico italiano a Londra sotto l'imputazione di aver evaso il pagamento di tasse doganali per orologi che egli portava, da informazioni assume presso il Ministero degli Affari Esteri si precisa che non si tratta per nulla di un funzionario diplomatico italiano nè di un corriere diplomatico italiano. Da indagini relative svolte dall'ambasciata d'Italia a Parigi e a Londra è risultato che si tratta di un impiegato dell'ambasciata a Parigi che allontanatosi dalla sede si è recato a Londra munito di false lettere di corriere da lui stesse redatte.