Si inizia stamane da Strasburgo l'avventura degli italiani al Tour

Si inizia stamane da Strasburgo l'avventura degli italiani al Tour CRONACHE DELLO SPORT Si inizia stamane da Strasburgo l'avventura degli italiani al Tour La nostra squadra parte senza una prestabilita tattica di gara - Atmosfera di cordialità e di fiducia - Il "via,, sarà dato alle 11,15 - Primo traguardo di tappa: Metz, dopo 195 km. a a l i (Dal nostro inviato speciale) Strasburgo, 2 luglio. La squadra italiana è a ranghi completi. Bartali è arrivato verso le 10 e in modo quasi clandestino ha raggiunto l'albergo dove soltanto Corrieri l'aspettava. I due non hanno perso tempo in convenevoli, e si sono subito recati a ritirare » numeri di gara: il fiorentino appariva in splendide condizioni e si è unito al resto della compagine con grande allegria, in una simpatica atmosfera di reciproca cordialità. I tricolori partono quest'anno per il Tour senza la pesante catena dell'essere favoriti ad ogni costo, ed il loro morale non è piegato dal timore di rendere meno delle previsioni, nonostante i pronostici dei giornali francesi e belgi, pronostici che sono quanto mai lusinghieri per noi. Abbiamo letto lodi più o meno sperticate, solo qualcuno qua e là ha avuto il discutibile gusto di lanciare frecciate polemiche contro la defezione di Coppi e la responsabilità che di questa defezione Bartali avrebbe avuto; ma è cosa di poco conto, la maggior parte dei nostri colleghi stranieri preferisce ancora sottolineare le possibilità di Magni e soprattutto di Bartali: un uomo che a kO anni prenda il « via » con una sia pure tranquilla speranza nel successo, è, in fin dei conti, un bel motivo pubblicitario. Binda ha tenuto stasera, dopo cena, la tradizionale riunione ai componenti la squadra, senza sbottonarsi poi troppo con i giornalisti. « Che cosa vi posso raccontare t La forinazione è quella che è e non permette di stabilire tattiche precise. Bartali e Magni sono un gradino superiore, poi vengono di rincalzo Minardi e Astrua, e quindi gli altri. La nastra posizione attuale è ben differente dallo scorso anno, quando i tricolori erano costretti a inseguire chiunque tentasse la fuga. Se anche quest'anno ordinassi cosi, dopo poche tappe potremmo fare fagotto e tornare a casa. Ci sarà invece un elenco di concorrenti da tenere ben d'occhio, un elenco ristretto; e se la fortuna ci dà una mano, qualche colpetto lo tenteremo anche noi ». «Hai regolato i rapporti interni della squadrat ». « SI e no. Ho una esperienza in proposito: nel 1951 mi ero preoccupato di studiare tutte le situazioni che la gara potè va offrire, stabilendo con oura quanto avrebbero dovuto fare i singoli corridori in ogni singola occasione. Ebbene, pochissime di queste situazioni si sono tradotte dalla teoria in pratica. Nel 1952, invece, ho lasciato che Coppi, Bartali e Magni trovassero un po' l'accordo per conto loro: tutti voi sapete com'è andata a finire: tre volte Magni ha ceduto la sua ruota a Coppi e una volta Bartali. Quindi non cercherò regole di ferro, vedrò di volta in volta, secondo la corsa e la buona sorte ». « Il tuo discorso ha un po' ucsegzpftlsrma un tono di fatalistica rinuncia Secondo te, allora, la nostra sconfitta sarà inevitabile e dura f ». « Può succedere tutto. Bisogna vedere Koblet: se lo svizzero mantiene le promesse, probabilmente è finita. Ma con franchezza, disperarsi' innanzi tempo, mi sembra inutile. Solo dopo qualche tappa le idee si chiariranno ». La pri»ta occasione di chiarire le idee il Tour l'offre domani con la tappa N. 1 che apre la competizione. Il Giro di Francia festeggia il cinquantenario e il « rito » della partenza, particolarmente curato, presenta un programma piuttosto denso che durerà dalle 8J5 alle 11 e un quarto, ora in cui sarà dato il « via » effettivo da una località periferica. Arrivo a Metz, percorso prevalentemente piano, rotto solo da leggeri saliscendi tappezzati a tratti dal pavé: il terreno più adatto, ai direbbe, per Koblet, se vorrà scatenarsi fin dalle battute iniziali, o piuttosto per le figure di mezzo rango alla caccia di gloria presente (leggi soldi) e di possibili glorie future (leggi contratti su pista). Inutile arzigogolare sui pronostici che per adesso non hanno nemmeno senso. L'attesa di ora in ora si è fatta viva, l'entusiasmo di Strasburgo si è svegliato e persino il Consiglio d'Europa, che è qui di sede, si è ricordn*o del Giro di Francia, invitando l'intera carovana a un ricevimento ; pattuglie di fedelissimi stazionano dall'alba davanti agli alberghi, nei corridoi, mentre le vie della città sono percorse in lungo e in largo dalle innumerevoli macchine della carovana pubblicitaria, che avanzano in un caotico suonare di clacson dalle terrorizzanti modulazioni. E' il « colore» del Tour, V elemento coreografico che marcia a passo a passo con il fattore sportivo: la reclame è l'anima del commercio, una ditta di aperitivi ha addirittura impiantato una specie di serraglio proprio nella piazza prospiciente l'albergo degli italiani. Gli abitanti di Strasburgo vi hanno fissato il centro di attrazione: un applauso a Bartali, una guardutina al circo, il Tour sembra davvero pensare a tutto. Da domani la carovana si mette in moto e dopo tanti anni la squadra italiana parte alla garibaldina, quasi volesse tentar l'avventura. Con Bartali e Magni un gradino più, in su, con Minardi e Astrua pronti a regalare sorprese e — si spera — con la fortuna amica. Cosi dice Binda, commissario dei tricolori; così dicono tutti gli sportivi italiani che, nauseati dalla « polemica del secolo », guardano con seria e vera fiducia ai dicci uomini che si lanciano nella grande boucle per difendere alla brava il prestigio del nostro ciclismo. Una brutta figura non gioverebbe a nessuno, nè ai presenti nè agli assenti. Gigi Boccacini Festoso Incontro di Bobet (a sinistra) con Magni e Astrua alla punzonatura. (Tel.)

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