Respinta ai Comuni la proposta di sospendere la pena di morte

Respinta ai Comuni la proposta di sospendere la pena di morte MENTRE SI PROPAGA IL BIBBIO CHE UN INNOCENTE SIA STATO IMPICCATO Respinta ai Comuni la proposta di sospendere la pena di morte Enorme impressione per la confessione del mostro di Londra - Un'inchiesta sarà riaperta per provare se veramente Christie ha ucciso anche la piccola Evans (Nostro servizio particolare) Londra, 1 luglio. /{ < caso Christie », che da più di tre mesi continua ad essere fonte di spaventose ed atroci sorprese, ha suscitato questa mattina una nuova ondata di raccapriccio. Quando, infatti, gli inglesi hanno posto oggi lo sguardo sulla prima pagina dell'autorevole News Chronicle, i loro occhi sono rimasti immediatamente colpiti da un terribile titolo a nove colonne: John Christie confessa di avere strangolata la piccola Geraldine Evans. La notizia — com'è facile comprendere — è di enorme gravità, ed il fatto che sia stata pubblicata (per di più col massimo risalto) da un n i a quotidiano usualmente degno di fiducia quale il News Chronicle, impedisce di ignorarla come fosse una fantasiosa rivelazione della stampa popolare. Secondo il giornale liberale, quindi, John Reginald Holliday Christie — che dovrebbe essere impiccato il mattino del giorno 15 — avrebbe chiesto, pochi giorni or sono, di parlare con quella guardia carceraria sotto la cui sorveglianza diretta egli si trovava quando era detenuto nella prigione londinese di Brixton. Il desiderio veniva accontentato, e la guardia (per cui Christie sembra avere una profonda simpatia) veniva condotta nella cella del « mostro di Londra», nel carcere di Pentonville. Subito, John Christie avrebbe dichiarato di voler fare una ennesima confessione, ed avrebbe pertanto rivelato di avere ucciso con le proprie mani anche la piccola Geraldine Evans, di quattordici mesi, per la cui morte venne invece inviato al capestro, nel gennaio del 1950, il padre, Timohty Evans. La guardia, appena uscita dalla cella, si sarebbe immediatamente posta in contatto con il ministro dell'Interno, sir David Maxwell Fyfc, cui avrebbe riferito la spaventosa confessione dell'omicida. Che accadrà orat Sia vera o falsa la terribile notizia apparsa sul Chronicle, è quasi certo oramai che l'inchiesta sul € caso Evans » (inchiesta sollecitata non solo da un gruppo di deputati laboristi, ma dall'intera pubblica opinione) verrà aperta al più presto. L'annuncio ufficiale si avrà forse domani stesso, quando la questione verrà discussa alla Camera ed il Ministro dell'Interno dovrà rendere note le sue decisioni. Che il Governo si rifiuti di riaprire il « dossier Evans » è stasera ritenuto da tutti altamente improbabile. Se infatti qualche dubbio poteva ancora esistere fino a ieri, oggi, dopo la notizia apparsa sul Chronicle, non si vede come il Ministio dell'Interno possa rifiutars\ di placare l'ansietà della pubblica opinione. Si è impiccato un innocente t Era Timothy Evans responsabile della morte di Geraldine t Sono queste domande che assillano oggi gli inglesi, ed è certo che soltanto una risposta netta e conclusiva — quale potrà fornirla una inchiesta ufficiale — darà calma e serenità. Ma che bisogno c'è di una inchiesta — potrebbe chiedersi qualcuno — se Christie ha veramente confessato di ave re ucciso con le sue mani la piccola Geraldine t Innanzi tutto nel diritto inglese le au toconfessioni non hanno vaio re ed i crimini devono essere € provati» dalla polizia e dal Pubblico Ministero sulla base di solidi elementi (in tal mo do si evita che l'arrestato venga assoggettato a pressioni o violenze; egli può infatti aste nersi dal pronunciare, o in istruttoria o in processo, an che una sola parola); in se condo luogo, Christie, la cui mente non è certo normale, potrebbe anche avere confessato un orrendo delitto senza averlo in realtà commesso. Di con seguenza, anche se la notizia del Chronicle corrisponde alla verità, non verrà automaticamente dichiarato che Evans era innocente: dovrà prima esservi un'inchiesta ed ti dossier dovrà essere riaperto. E' facile comprendere, infatti, che da un eventuale accertamento della non colpevolezza di Evans scaturirebbero gravi conseguenze. Il Governo, in tale caso, non solo dovreb be risarcire con parecchie t parecchie migliaia di sterline il più vicino parente di Evans (la sua anziana madre),, ma dovrebbe forse sottoporre ad inchiesta anche quei funziona ri di Scotland Yard che svolsero le indagini sul caso. Di questi dubbi, di queste ansie si è sentita oggi l'eco alla Camera dei Comuni durante il breve dibattito sulla questione della pena di morte. La discussione è stata originata da una mozione del laborista Silverman, tnozione in oui sufcp si invocava la sospensione per un periodo di cinque anni (in forma « sperimentale ») della condanna al capestro. La proposta Silverman godeva dell'appoggio di deputati di entrambi i Partiti e soprattutto di un vasto settore della pubblica opinione. Silverman ha infatti sostenuto: €La pena di morte è spaventosa e orrenda a causa della sua irrimediabilità. Una volta compiuta l'impiccagione non è più possibile tornare indietro. Per un uomo, invece, detenuto in carcere ma vivo ogni iniziativa è sempre attuabile, sia che si voglia rendere più aspra la pena, sia che la si voglia alleggerire ». Terminato il discorso di Silverman la Camera votava, risultato: la mozione veniva sconfitta con 856 voti contro 105. Por il momento, quindi, la questione della pena di morte è accantonata, ma si può essere certi che qualora l'innocenza di Timothy Evans venisse solidamente provata, essa tornerebbe ad essere oggetto di accalorate discussioni alla Camera dei Comuni. m. c.

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