Il cerchio della polizia si stringe intorno al due giovani assassini

Il cerchio della polizia si stringe intorno al due giovani assassini LA TRAGICI RAPINA BELLE «TRE FONTANE,, DI ROMA Il cerchio della polizia si stringe intorno al due giovani assassini Tristi figure di viziosi - Il primo "colpo,, della loro vita si è concluso con un delitto III1II1IIIII1II1III1III1III1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII<IIIIIII1IIpRoma, 30 giugno. Forse tra poche ore i due ragazzi-assassini, i < banditi delle Tre Fontane », cadranno in qualcuna delle innumerevoli trappole che la polizia ha teso loro in tutta Italia: in ogni Comune, in ogni aereoporto, in ogni posto di confine. <La macchina è in moto» secondo una tecnica che, vista dal di fuori, pilo dare i brividi come al ci- nematografo. Forse i due ra- gazzl-assassini riusciranno a sfuggirle: la Legione straniera, II>IIIIIIIÌIIIII>IIIÌ>)I1I1II1IIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIII11IU q ,< burocratica » per i diciottenni italiani. In un modo o nell'altro Giulio Salierno e Sergio Conforti, che uccisero Giorgio Greco, senza motivo e senza pietà, avranno vissuto la loro < grande > avventura. Sono presenti, nel nodo drammatico di questa avven tura, una crudeltà e una ingenuità (ma sarebbe più giusto dire: una retorica) ben tipiche del nostro tempo. Tuffa Roma fu commossa dal delitto, per la maniera con cui vi si giunse. Quel giovane Giorgio Greco che s'era concessa una passeggiata notturna con una ragazza in campagna, a bordo della sua utilitaria: ecco veramente qualcosa che a SS anni, quanti ne aveva il Greco, si definisce « ordinaria- amministrazione ». Che poi due rapinatori emergano dal buio, nel luogo deserto, e s'impadroniscano dell'utilitaria di due fidanzati, anche ciò rientra purtroppo nel prevedibile: ma che, mentre il derubato supplica di restituirgli la macchina, i rapinatori gli aparino contro fuggendo, questo è sembrato atroce. Ed è atroce: ma sappiamo appunto che una certa retorica, alimentata da una certa letteratura e da certi film, impone di < non rispettare le vittime», perchè €i morti non parlano». L'assassinio è diventato una ?eorma, una illusione di sicurezza, € Naturalmente — ci diceva un funzionario della polista romana — immaginammo subito che i responsabili di fin attacco cosi dissennato fossero principianti, appartenenti a quella che si definisce la gente per bene». Siamo arrivati a questo: e troppi fatti di cronaca nera degli ultimi anni ci ammoniscono che la logica d'una supposizione in certo senso così t classista» è ineccepibile: quest'ultimo caso la conferma: dopo che Giorgio Greco, rimasto a lungo in agonia, è morto, dopo che la polizia si è mossa in ogni direzione possibile, si giunse all'identificazione dei rapinatori. Uno, ventenne, è figlio di un farmacista, l'altro, non ancora diciottenne, è orfano di un cancelliere di tribunale. Il primo si chiama Sergio Conforti: è un bel ragazzo di media statura, robusto, prepo tente, forse dedito all'alcool con abuso precoce. I/anno scorso interruppe senza ragione un'attività sportiva nella quale sembrava promettere molto: il pugilato. Le sue amicizie (anche questa è una fase obbligata nella parabola delle giovinezze perdute) divennero improvvisamente torbide. Piaceva alle ragazze e affettava di disprezzarle. Frequentava i bar del suo quartiere, il quartiere fra popolare e cosmopolita di piazza Vittorio, cui la vicinanza della stazione ferroviaria, con le sue possibilità di rincontri», conferisce un'aria di mistero ohi ptaow\ agli inguiefi. I genitori, piuttosto ricchi, non gli lesinavano il danaro, ma chi può calmare la sete di piaceri (o la noia) di certi adolescentit Sergio era ben vestito, manesco, innamorato delle automobili, campione di biliardo: iscritto al M.B.I., fece « carriera » e in breve divenne segretario giovanile del suo quartiere. Probabilmente sapremo (l'alternativa non è senza un significato pungente) se Sergio Conforti s'impose al pi* giovane Giulio Salierno o ne subì la superiorità dialettica. Giulio Salierno — nato nel 19S5: lo iimiiiiitimim si riferisce con imbarazzo — è un giovanetto minuto, smilzo, dall'aspetto tranquillo. Chi lo conosce lo dipinge come un ipocrita. Sua madre, la vedova del cancelliere, ha cresciuto faticosamente quattro figli, di cui Giulio è il maggiore, e gli altri sono ancora bambini: uno di essi, tisico, è ricoverato all'ospedale. E' patetico che, in questa cornice di stenti, la vedova abbia saputo tirar su la famiglia con una dignità puntigliosa: la borghesia è ancora capace di eroismi: ed è triste che il frutto di un oscuro, paziente coraggio, possa marcire così. Giulio aveva abbandonato gli studi, come Sergio, non per mancanza di volontà come Sergio, ma per mancanza di mezzi finanziari. Sua madre andava ripetendo che non era tardi perchè n ragazzo potesse tornare a scuola, la speranza non l'abbandonava. E Giulio Salierno, invece, si era legato a Sergio d'un'amicizia pericolosa. Pareva che solo la concordia d'intenti politici U cementasse: la mentalità, l'insegnamento del fascismo sono senza dubbio diseducativi, ma come potremmo prendere sul serio le idee politiche di due ragazzi? In realtà, il tedio, l'ozio, la ansia e l'invidia .li univano: questi sentimenti da cui repen. tinamente può rampollare il male. Decisero un « colpo », il loro primo colpo: e subito fu un delitto. Uno dei due colpevoli, nella notte del 1S luglio, scongiurò l'altro di cedere alle implorazioni della vittima, di non uccidere. Resta da conoscere chi sia stato l'implacabile. Resta da saperlo perchè sia possibile ridare a questa vicenda torbida un barlume pietoso. Le due madri (che fin dal giorno successivo alla rapina intuirono o seppero) hanno reciprocamente rimproverato il figlio dell'altra di essere « il responsabile »; proprio da una loro diatriba pubblica la polizia è stata messa, agevolmente, sulle tracce degli assassini. Gli assassini sono fuggiti da oltre una settimana, chissà dove, e la polizia convocati i familiari, ti « spreme » come sa, tesorizzando gl'indizi, le ammissioni, le reticenze. Il cerchio ai stringe intorno ai rapinatori. Si dice che Sergio Conforti abbia una fidanzata a Padova: forse bisogna cercare laggiil, forse la cattura è imminente. Può darsi che le cose si svolgano persino in modo tragico, giacché i ragazzi -sono-armati-t'comprarono- le rivoltelle poco prima delle elezioni, reduci da un « fermo » per tumulti fra comunisti e mitsini) e uno dei due almeno è rapidissimo nel far fuoco. Stanotte poi dicono che Oretta Sfascini, la sola testimone del delitto, colei che ha riconosciuto le foto dei rapinatori, abbia rettificato la sua prima affermazione affermando che < in fondo le sembra proprio che spararono entrambi». Non ci sarebbe in questo caso un pentito, un succube: non un filo di misericordia nel buio. Carlo Laurenzi I giovani ricercati: Salierno (a sinistra) e Conforti (Telefoto)

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