Previsioni e prospettive sulla ricostruzione del "Regio,,

Previsioni e prospettive sulla ricostruzione del "Regio,, Il glorioso teatro deve risorgere nell'antica località Previsioni e prospettive sulla ricostruzione del "Regio,, Sono trascorsi 17 anni dall'incendio che lo distrusse e il problema non è stato ancora risolto Le nuove esigenze urbanistiche e costruzioni del dopoguerra ostacolano la realizzazione , Abbiamo avuto occasione, altra volta, di accennare ad alcuni dei problemi che assillano, in un con la cittadinanza, anche l' Amministrazione Comunale, ognuno dei quali ha, di per sè, una grande importanza e venendosi, così a mettere in luce una impressionante lacuna cittadina. Problemi cittadini Intendiamo particolarmente riferirci: ai problemi ospitalieri, del mattatoio, delle Carceri Giudiziarie, della ricostruzione edilizia, della permuta delle aree nell'interesse pubblico, del Teatro Regio, ecc., ecc. Non intendiamo, qui, affatto formulare dei rilievi contro pretesi responsabili della lacuna, né tanto meno contro l'Amminizione Comunale, la quale non poteva, probabilmente, fare di più di quanto ha fatto. Essa si era dato carico delle pendenze da realizzare ed aveva diligentemente fatto luogo alla nomina di apposite competenti Commissioni per ognuno dei problemi, la cui soluzione era tutfaltro che agevole, sia dal punto di vista patrimoniale, sia dal punto di vista edilizio. Gli è che codesti problemi sono troppo rilevanti sotto l'aspetto patrimoniale, perchè si possano risolvere senza l'intervento dello Stato, il quale se è stato di < manica larga > nei confronti di qualche altra città, non è, certo, stato altrettanto prodigo verso la nostra Torino. Vediamo come si presenti attualmente la questione del Teatro Regio. Di essa avevamo ritenuto di non occuparci per ragioni di delicatezza, appunto per lasciare libere le autorevoli Commissioni di studio. Senonchè, ora, il problema si può dire posto all'ordine del giorno. E', quindi, tempo che si intervenga sull'argomento al fine di lumeggiare convenientemente gli elementi obicttivi che possono avere importanza per orientare. verso l'una o l'altra fra le diverse soluzioni pròspettate. Intervengono in materia, non solo degli elementi patrimoniali, già di per sè molto rilevanti, ma anche degli etementi di urbanistica cittadina di una certa gravità, trattandosi di indubbie interferenze reciproche di diversi problemi. E' appena il caso di segnalare la grande importanza della ricostruzione del Teatro Regio non solo per le manifestazioni dirette, estetiche è musica», le quali sono già di per sè molto apprezzabili, ma anche per le conseguenze accessorie che porta seco l'attività di un grande teatro, con interdipendenze di artisti, di coadiutori, di artigiani, di commercianti, con una somma di interessi che va oltre quanto normalmente si possa prevedere. Una grande città come Torino, senza un grande teatro, subisce una rilevantissima diminuzione, che non è giusto si mantenga allo statu quo, dopo lt anni di aspirazioni e di attesa. Anni di attesa Il passato, che non può non dichiararsi glorioso per il nostro « Reyio », non dovrebbe poter tollerare una ulteriore stasi, creante una soluzione di continuo nei normali apprestamenti di un grande teatro. Il mantenimento di una simile situazione determinerebbe il crollo di una tradizione e la dispersione di una attrezzatura rhp porterebbe il danno a fsccvsssaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiii enorme misura, rendendo sempre più difficoltoso e oneroso il ripistino. La situazione del Teatro Regio è andata, in questi ultimi anni, aggravandosi, quanto a possibilità di soluzione e quanto alla sua onerosità. Occorre, qui, parlare molto chiaramente e lealmente; come si conviene a ognuno che abbia soprattutto a cuore, anche al disopra di interessi particolaristici, la cosa pubblica. Era auspicato giustamente e quasi unanimemente che il Teatro Regio fosse ricostruito nella stessa località, per mantenere le sue care tradizioni e anche per la comodità della cittadinanza. La ricostruzione sarebbe stata relativamente facile e non troppo dispendiosa se ci si fosse limitati ad una pura e semplice rifabbricazione. Ma le esigenze urbanistiche e di sicurezza, nonché le aspirazioni del pubblico moderno non si sarebbero appagate di una simile, così attenuata, realizzazione. Sarebbe occorsa una maggtpr area per attuare un necessario isolamento e per rendere possibili le attrezzature, le aree, che sono desiderabili per ogni moderno, grande teatro. Il Teatro Regio esisteva in una zona rappresentante il centro, destinato ad edifici culturali e la sua degna ricostruzione si sarebbe armonizzata nella unità ideologica della zona. L'area per il teatro Avrebbe potuto rendersi disponibile un'area prossima, che fin dal 1903 era stata presa in considerazione per le necessità del Comune, a favore del quale era stata messa a disposizione dalle Autorità militari. Senonchè successe qui, quello che non avrebbe dovuto verificarsi: che su quella area, sulla quale virtualmente il gnle nocogudeli, pltuseprbeneavnepoRgisiatepr40lo uninlaloprticsi roribeneasnoe bisudicochpefaDbesealfogudistun■■iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiii il Comune poteva fare assegnamento, anche in virtù delle speciali norme che regolano l'attuazione dei piani di ricostruzione, si eseguì, dopo la guerra, un cospicuo edificio destinato ad alloggi di ufficiali, allievi della Scuola di applicazione; edificio che fu attuato, quasi alla chetichella, senza che nessuno pensasse a prevenirla e ad impedirla, sebbene l'assessorato del tempo ne fosse stato ripetutamente avvertito. E' evidente la complicazione che codesta ricostruzione portò al problema del Teatro Regio, sia per la destinazione, già avuta, di parte dell'area, sia per l'aumento enorme intervenuto nel valore dell'esproprio (si parla, infatti, di lire 400.000 al mq. di area). In questo stato di cose, se lo Stato non intervenisse con un adeguato apporto diretto o indiretto, la realizzazione della ricostruzione, secondo le logiche, moderne esigenze, si presenterebbe molto problematica; mentre, d'altro lato, si si attuasse un ripristino, puro e semplice, dell'ex-teatro, la riedificazione rappresenterebbe una ben scarsa realizzazione delle già tanto differite aspirazioni, miranti ad un piano più elevato, materialmente e spiritualmente. Sarà possibile escogitare una soluzione su un progetto intermediot La cittadinanza è in diritto di fai e assegnamento su un congruo apporto dello Stato, che non lesina analoghi aiuti per analoghe opere anche a favore di altri centri minori Deve lo Stato considerare i benefici fiscali che le complesse produzioni teatrali danno all'Erario. Sarebbe giusto che fosse, sotto questo aspetto, seguito un criterio comparativo di equa proporzione fra codeste entrate e l'aiuto statale: se una simile proporzione fosse iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii seguita, molto probabilmente potrebbe la soluzione essere assicurata. Nell'attuale Parlamento sono ent*ate delle persone che già furono a capo della nostra città e che dimostrarono di darsi carico dei suoi interessi: ci auguriamo che esse facciano opera autorevole ed insistente per realizzare una cosa anche nazionalmente giusta, che risponde agli annosi desideri dei torinesi. Roberto Cravero aiiiiiiiiiiiiiitiii.iiii«iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Roberto Cravero

Luoghi citati: Previsioni, Torino