Christie ha rifiutato di ricorrere in Appello

Christie ha rifiutato di ricorrere in Appello Christie ha rifiutato di ricorrere in Appello I suoi avvocati, però, chiederanno la grazia ad Elisabetta - Inaspettata dichiarazione di un panettiere a favore del camionista Evans, impiccato tre anni fa (Nostro servizio particolare) Londra, 29 giugno. John Reginald Christie — condannato a morte giovedì scorso dopo un drammatico processo durato quattro giorni — ha oggi reso noto che non intende ricorrere in appello. La importante decisione del « mostro di Londra » è . stata comunicata questa mattina presto ai suoi legali dal direttore del carcere di Pentonville, cui Christie aveva rivolto, ieri sera tardi, la preghiera di trasmettere il messaggio. I due avvocati si sono recati nel primo pomeriggio da Christie — già rinchiuso nella cella, dei destinati al capestro — ed ha cercato di convincerlo a mutare idea: l'assassino ha ringraziato con calore i due legali, ma ha ribadito la sua ferma intenzione di non ricorre¬ 11111111111111111111 ti il 1111111 il i mi 111 ■ 1111111 ■ i il 11 ■ 11 m 1 re contro la sentenza di giovedì scorso. Nel rendere nota la decisione del loro cliente, gli avvocati hanno dichiarato però stasera che essi cercheranno di ottenere per Christie la grazia sovrana (progetto questo cut egli ha dato il suo assenso), grazia che viene concessa o negata in base al parere offerto alla Regina dal Ministro dell'Interno. E' lecito però prevedere sin d'ora che l'istanza verrà respinta e che John Christie terminerà i suoi giorni sul patibolo nel tetro cortile del carcere di Pentonville il 1S luglio, com'è stato fissato oggi dall'alto sceriffo di Londra. Tutta la stampa britannica contlìiua frattanto ad invocare a gran voce l'apertura di un'inchiesta sul «caso Evans», ed è oramai quasi certo che 1111111 ■ i il i fi 11 r i ti i i il 111 1111 ■ 11 ■ 11 li 1111 n l'inchiesta vi sarà. L'annuncio ufficiale verrà probabilmente dato dopodomani alla Camera dei Comuni, quando alcuni deputati laburisti si alzeranno per chiedere al Ministro dell'Interno un accurato rissarne del dossier Evans, il camionista impiccato nel gennaio 1950 per avere strangolata la figlia Geraldine di quattordici mesi. Come è noto, in fase istruttoria l'Evans fu anche imputato di avere strangolata le propria moglie Beryl (il cui cadavere venne infatti rinvenuto nella « casa degli orrori » in Rillington Place accanto a quello di Oeraldine), ma, la settimana scorsa, durante il processo. all'Old Bailey, Christie ha rivelato che la signora Evans era stata, invece, strangolata .dalle sue mani. La somiglianza fra le due morti, il fatto che i due cadaveri siano stati rinvenuti uno accanto all'altro, ed infine il fatto che il crimine sia stato commesso proprio nella casa dove abitava il sanguinario Christie, hanno fatto naturalmente sorgere l'orrendo sospetto che anche Geraldine sia stata uccisa dal « mostro di Londra», e che Evans fosse invece innocente. A rendere ancora più accesa l'atmosfera ha contribuito la dichiarazione fatta oggi alla stampa da un certo William Me Phail, un uomo di 46 anni, il quale lavora presso quel panificio che aveva alle sue dipendenze come camionista Timoty Evans. Mc.Phail ha sostenuto che, durante tutto quel pomeriggio del novembre 1946, in cui Geraldine venne assassinata, l'Evans rimase sempre con lui all'interno del panificio, e non si allontanò che dopo le 7 del pomeriggio, quando cioè il crimine sarebbe già stato commesso. c. m. IIIIIMIIIinillllllllllllIMMIIIINIIIIIIIIllllllllllllII

Persone citate: Bailey, John Christie, John Reginald Christie, William Me Phail

Luoghi citati: Londra