La guerra in Indocina primo problema per Laniel
La guerra in Indocina primo problema per Laniel La guerra in Indocina primo problema per Laniel // neo-premier presenta il nuovo ministero al Presidente della Repubblica (Dal nostro corrispondente) Parigi, 29 giugno. Domani il ministero Laniel si presenterà all'Assemblea nazionale e mercoledì il Presidente del Consiglio lo completerà con la nomina dei sottosegretari. Finora egli ha nominato soltanto i ministri, fra cui un gruppo di cinque uomini, tre vice-presidenti e due ministri di Stato, che i giornali chiamano oggi il brain trust del nuovo ministero. I cinque rappresentano i gruppi parlamentari che partecipano alla coalizione governativa: Paul Raynaud (indipendente), Henry Queuille (radicale), P. H. Titgen (popolare cattolico), Edmond Barrachin (ex-gollista dissidente) e Corniglion-Molinier (ex-gollista ortodosso). Però le figure di maggior rilievo del nuovo Governo sono il ministro degli esteri George Bidault e quello delle finanze Edgar Faure. E' da loro due che dipende la soluzione dei più urgenti problemi nazionali. Assumendo il portafoglio delle finanze, Edgar Faure trova una situazione di bilancio che, se non verranno presi provvedimenti immediati, si concluderà con un deficit di oltre 700 miliardi per il solo esercizio in corso. Questa situazione si riflette anche sull'azione diplomatica che è chiamato a svolgere George Bidault, perchè il bilancio in deficit e lo squilibrio della bilancia dei pagamenti mette il Governo francese in condizioni di dipendenza di fronte agli Stati Uniti e paralizza ogni iniziativa del Quai d'Orsay. Politica estera e politica finanziaria non sono mai state così intimamente collegate, tanto più che ormai tutti sono persuasi della verità di quanto aveva affermato Pierre Mendès-France quando chiese l'investitura dell'Assemblea e, cioè, che se non si trova il modo di liquidare la guerra di Indocina, non è possibile risanare il bilancio nè svolgere una politica estera indipendente. II rinvio della conferenza delle Bermude minaccia però di ritardare la soluzione di questo problema che si è fatto ormai essenziale per la Francia. Il programma del nuovo governo comprendeva infatti il proposito di andare alle Bermude per sottoporre a Churchill e ad Eisenhower questa domanda precisa: la guerra in Indocina fa parte o no della strategia comune? Se si, il suo peso deve essere ripartito diversamente, perchè non è più possibile che la Francia partecipi all'organizzazione della difesa in Europa ettuqFtcsBsilddbntpcpp e che nello stesso tempo continui a dare in Indocina il cen< to per cento del contributo umano e il 60 per cento di quello finanziario. Se no, la Francia dovrà cercare per conto proprio una soluzione pacifica del conflitto per potersene tirar fuori. Il mancato incontro delle Bermude rende dunque impossibile alla Francia, almeno per il momento, di scaricarsi dell'« insopportabile peso dell'Indocina ». Il nuovo Ministero dedicherà però a questo prò blema una delle prossime riunioni di Gabinetto. Lo ha detto oggi Joseph Laniel nella prima dichiarazione pubblica che ha fatto subito dopo aver presentato i ministri al Presidente della Repubblica: «La situazione in Indocina è trop po grave perchè il governo possa perdere del tempo ». 8. v. iiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiniiiiiiiiiiiiiiiiii
Persone citate: Churchill, Edgar Faure, Edmond Barrachin, Eisenhower, George Bidault, Henry Queuille, Joseph Laniel, Paul Raynaud
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