A Berlino giungono notizie di fucilazioni e di arresti di Enrico Altavilla

A Berlino giungono notizie di fucilazioni e di arresti Dopo la rivolta del proletariato tedesco contro il "governo del popolo,, A Berlino giungono notizie di fucilazioni e di arresti Isolata la zona russa - A Erfuri, Gotha e Halle continua lo stato di emergenza - Liberati dalla folla duemila galeotti a Biigen • Scontri sanguinosi in molti centri (Dal nostro inviato speciale) ' Berlino, 20 giugno. Le cronache d'una città in quarantena non possono essere scritte che con approssimazione da chi si trova fuori dai quartieri circondati dui cordone sanitario. Noi possiamo arrivare fino alle porte di Berlino-Est, sorvegliate dalle sentinelle comuniste, scambiare con 1 pol'-iotti qualche parola senza importanza, gettare uno sguardo alle strade di confine, deserte. E basta. I due giornalisti tedeschi che entrarono mercoledì nei quartieri sovietici han no fatto ritorno solo stasera;tro sfurienti univorqitnri _tre studenti universitari — due tedeschi e uno americano - non sono stati ancora messi in libertà dai poliziotti comunisti che li avevano arrestati ieri sera, avendoli sorpresi a fare fotografìe nelle zone di confine. Un altro giornalista che si era spinto nel settore russo ed' era stato colpito da una pallottola mentre stava per rivarcare il confine, è morto ieri sera in un ospedale di Berlino-OveBt. Bandiere a mezz'asta Nessuno è autorizzato ad uscire dal settore in quarantena, e non soltanto in Berlino-Ovest,' ma neanche può recarsi nella Germania orientale. Un bimbo di sei anni, i cui genitori vivono a BerlinoOvest, bì trova da tre giorni a casa della zia, che era andato a visitare il giorno della rivolta; i poliziotti comunisti non gli hanno permesso di rivarcare il confine e di correre dalla mamma che, avvisata telegraficamente, era andata ad attenderlo al limite della «zona morta » fra 1 due settori. Ci sono altre migliaia di casi del genere; amici, figli, coniugi, amanti che si erano salutati mercoledì mattina credendo di doversi rivedere il pomeriggio, come tutti gli altri giorni, si sono trovati staccati gli'uni dagli altri e sanno di dover affrontare una separazione resa più amara dalla incertezza sulla sua durata. Così stasera a Berlino-Ovest, dove le bandiere a mezz'asta contrastalo con quelle variopinte del Festival cinematografico, i giornalisti si sono dovuti contentare delle scarne informazioni portate dai profughi fuggiti da Berlino-Est: o per la « via delle macerie » o traversando a nuoto la Sprea o addirittura, come ha fatto una coppia di studenti, per la ma- leodorante strada delle fogne, Le fucilate che ancora schioc- cano improvvise — stamane un operaio del gas s'è preso una pallottola nel braccio —, le scheletriche rovine, il silenzio nelle strade oltre il confine, deserte dopo il coprifuoco, le pattuglie in c jeep > dei soldati russi o britannici e queste corse fra le macerie o fra le fogne creano una strana atmosfera che, volendo usare una definizione sbrigativa, richiama quella del film «Il terzo uomo >. Interessanti sono le osserva¬ 1"0"1 fatte da alcuni fuggitivi: imolte persone che durante 1 persone torbidi si sono trovate al fianco dei conoscenti di cui ignoravano le opinioni politiche, sanno adesso che potranno fidarsi di loro nell'avvenire. Questo è uno dei pochi risultati favorevoli della rivolta; si è alquanto rischiarata l'atmosfera di reciproca diffidenza, che faceva il gioco delle autorità comuniste. Il fenomeno è notevole specialmente nelle fabbriche, dove centinaia e migliaia di operai hanno marciato insieme contro le truppe sovietiche. Nelle vie di Berlino-Est pattuglie ognuna di tre poliziotti disperdono ogni assembramento, e, dopo il coprifuoco, si assicurano che siano chiusi tutti i portoni: chi è rimasto per strada non deve poter trovare rifugio in casa di amici o di estranei. Di tanto in tanto la radio trasmittente della polizia centrale (intercettata dai posti di ascolto di Berlino-Ovest) da ordine a una pattuglia di precipitarsi in questo o in quel rione, dove sono stati segnalati altri minori torbidi; e le stazioni radiofoniche di BerlinoEst hanno oggi avuto come pezzo forte la pretesa confessione di alcuni «agenti provocatori > arrestati dopo l'insurrezione, i quali avrebbero confessato di aver agito per conto degli americani. L'accusa è stata confutata da uno dei comandanti militari di Berlino, gen. Timberman, il quale ha anche rivelato che i russi hanno fatto affluire a Berlino-Est venticinquemila soldati. Essi hanno ora nella città forze militari di oltre il doppio superiori a quelle degli occidentali. C'è un assembramento che tutti i ventìcinquemila soldati russi e ì loro scherani della polizia comunista non potranno impedire. Essi hanno chiù so i teatri, i cinematografi, gli stabilimenti balneari, i locali di divertimento, gli stadi spor¬ tivi, per impedire incontri e contatti; potranno chiudere domani anche le chiese? E quali commenti agli incidenti al blocco della città, all'ondata di arresti scenderà domani, do menica, dal pulpiti! I preti di Berlino-Est, cattolici e luterani, sono noti per 11 coraggio e lo spirito di indipendenza. Timore per i parenti Parroci e pastori appoggeranno la richiesta fatta dai comandanti alleati al comandante sovietico di Berlino perchè non venga sparso altro sangue; e chiederanno ai governanti comunisti di permettere a una sola persona, che ormai non può più nuocere a nessuno, di uscire dalla città assediata: a Willy Goettling, l'imbianchino fucilato dai russi, della cui salma il borgomastro di Berlino-Ovest, Ernst Reuter, ha chiesto oggi la restituzione. Dalla Germania orientale le notizie sono frammentarie; ma tutte insieme danno un quadro abbastanza chiaro: l'insurrezione di Berlino-Est si era estesa alle altre città e soprattutto alle campagne. Si tratta d'informazioni giunte in ritardo sulla situazione come si presentava mercoledì e giovedì; probabilmente adesso la calma regna in tutta la zona sovietica. A Magdeburgo i russi hanno fucilato due persone che avevano preso parte all'attacco contro il Municipio e al linciaggio del poliziotto che fu impiccato a un albero. Le vittime si chiamano Alfred Dartsch e Herbert Strauch. A Erfurt, a Gotha, a Halle continua lo stato di emergenza. I giornali berlinesi si sono procurati fotografie di manifesti affissi nelle strade di queste cittadine per annunciare 10 stato d'assedio o il coprifuoco. Un ^manifesto, firmato dal comandante Schònebeck, dove c'è una grossa fabbrica di munizioni che lavora per i russi, intima agli operai di riprendere subito 11 lavoro e dice: «Le assenze ingiustificate saranno punite secondo la legge marziale ». Ancora, più esplicito, il comandante sovietico di Halle minaccia il « passaggio per le armi » di « chi non rispetterà 11 coprifuoco » Si oarla di numerosi arresti E ancora altri nomi di città, altri particolari dell'insurrezio¬ ne: a Rugen duemila galeotti, che si trovavano nell'isola per per eseguire lavori forzati, sono stati liberati dalla folla senza che la polizia intervenisse. Lo stesso è avvenuto a Merseburg, dove è stata presa d'assalto la prigione. A Brandeburgo gli insorti sono penetrati nel palazzo del Tribunale e hanno bruciato gli incartamenti. A Bitterfeld, a Lipsia, a Furstenwald 1 russi hanno sparato sulla folla; a Kottbus, a Juterborg, a Rostock, a Warnemiinde sono avvenuti altri scontri sanguinosi. A Erfurt le camionette della polizia non sono potute accorrere sui luoghi dei torbidi perchè alcuni poliziotti, prima di unirsi agli insorti, avevano tagliuzzato tutti i copertoni. L'imprecisione delle notizie e il silenzio delle autorità comuniste ingigantiscono i timori dei tedeschi della Germania occidentale che hanno parenti nella zona sovietica. Enrico Altavilla \s•• Ufficiali sovietici e agenti di polizia tedeschi Interrogano del dimostranti arrestati (Tel.)

Persone citate: Alfred Dartsch, Ernst Reuter, Herbert Strauch, Willy Goettling