Una giornata movimentata per partiti e uomini politici

Una giornata movimentata per partiti e uomini politici Una giornata movimentata per partiti e uomini politici Roma, 16 giugno. A mano a mano che ci si avvicina alla data fissata per la convocazione delle nuove Camere, le giornate politiche si fanno sempre più movimentate, fitte di incontri, riunioni, articoli e dichiarazioni di {soderà. Anche òggi c'è da registrarne un buon numero, e per cominciare dal settore più importante vi è subito da dire che la direzione della D. C. ha concluso-1 lavori iniziati ieri dandone conto cpn un comunicato diramato dall' ufficio stampa del partito. Il comunicato comincia con l'informare che la direzione «ha preso atto dei risultati delle elezioni che documentano 1 progressi della D. C. nella considerazione e nella fiducia dell'elettorato italiano», e che riconosce in essi la conferma che « la volontà popolare intende affidare alla D. C. la salvaguardia del prestigio internazionale dell'Italia, il compito di provvedere al suo graduale rinnovamento sociale e quello, di fronteggiare e vincere le forze del sovversivismo totalitario di destra e di sinistra ». Fiducia ai Presidente Prosegue ancora rivolgendo i saluti ed 1 ringraziamenti di uso a tutti coloro che si sono adoperati per il' successo ed infine arriva al merito della questione, esaurendolo peraltro in sei righe. «Inoltre — esse dicono testualmente — la direzione, dopo un'ampia relazione del segretario politico on. Gonella ed a conclusione di un analitico esame della situazione post-elettorale, afferma la necessità di costituire un governo che realizzi la politica del centro democratico nella lotta sempre più ferma e decisa contro i partiti totalitari nemici della democrazia e della patria». Il comunicato aggiunge ancora che la direzione, al termine del suoi lavori, è stata ricevuta da De Gasperi, al quale ha rinnovato la piena fiducia del partito. Il Presidente del Consiglio ha risposto al saluto ricordando che, « dopo il successo conseguito, la D. C. ora è dinanzi ad una situazione più Impegnativa» e dicendosi certo che saprà affrontarla «In fraternità ed unità di intenti ». Il succo del documento, ad ogni modo, era In quelle sei righe che si è detto e non si può davvero dire che siano state molto esaurienti. Nè molto di più si è potuto apprendere sullo svolgimento della discussione. A quel che sembra, 1 dirigenti democristiani si sono mantenuti anche nei loro scambi di idee molto prudenti non volendosi impegnare in un senso o nell'altro prima di avere saggiato gli umori del Consiglio Nazionale (che sarà convocato a termine di statuto prima dell'apertura delle Camere, probabilmente il 22) e dei gruppi parlamentari. Questi soprattutto rappresentano una incognita poiché 1 risultati elettorali li hanno modificati, a quel che sembra, piuttosto profondamente. Non si sa ancora bene in quale direzione: si dice che il gruppo di « Iniziativa democratica » abbia rafforzato le sue posizioni e che, Insieme ai rappresentanti dei coltivatori diretti (una quarantina) ed ai sindacalisti (una decina), potrà far pesare in maniera decisiva il sjo punto di vista. Ma sono poco più che induzioni. Lo stesso on. De Gasperi, a quel che sembra, non si è ancora fatto una idea precisa degli orientamenti dei suol gruppi parlamentari ed alle molte personalità con cui in questi giorni ha frequenti scambi di idee va ripetendo che è necessario lasciar chiarire l'atmosfera prima di esprimere un giudizio definitivo sulla situazione. La tesi di Saragat Cosi nel colloquio che oggi egli ha avuto con Saragat si sa che il leader socialdemocratico ha ampiamente illustrato il punto di vista del suo partito insistendo sulla necessità di dare al nuovo Gabinetto una più- decisa caratterizzazione di centro-sinistra, con o senza l'appoggio di Nennl, e precisando molto francamente che il PSDI non è disposto a dare un mandato in bianco alla D. C. per avallare una «politica di equilibrio» che. sarebbe soltanto una politica di immobilismo. Ma si sa anche che De Gasperi, per la maggior parte del colloquio, si è limitato ad ascoltare concludendolo appunto con delle battute interlocutorie. Interlocutorie, seppure con altro significato, sono anche le conclusioni cui è giunta la direzione liberale, anch'essa riv.iita in giornata. Il comunicato, riferendosi alla funzione di « determinante equilibrio e di alta responsabilità per la difesa della democrazia» che 1 risultati elettorali hanno assegnato al PLI, si limita Infatti a dichiarare che per la formazione del nuovo governo «il PLI condizionerà 11 proprio appoggio parlamentare ad una chiara politica che garantisca le fondamentali istanze liberali » e ad auspicare « una nuova sostanziale politica del centro democratico capace di sviluppare e fortificare le basi della democrazia Italiana». Qui la battuta di attesa evidentemente è determinata da preoccupazioni di natura tattica: i liberali fanno sapere che sono disposti ad appoggiare (sul . piano parlamentare senza assumere responsabilità di governo) una politica' democristiana di centro, ma. più vigorosa e combattiva. DI più non possono dire fino a che il partito di maggioranza non avrà fatto conoscere le sue intenzioni. E' da notare ad ogni modo che l'ordine del giorno liberale è stato presentato dagli esponenti del centro-sinistra (Paggi, Llbonati ed altri) ed approvato da tutti 1 presenti meno 1 rappresentanti della destra, Manera e Cattani. L'indirizzo impersonato da VIUabruna ha dimostrato in questa prima riunione di controllare la gran maggioranza del partito. Si è trovata anzi- nel risultati elettorali la conferma che al vecchio liberalismo di tipo meridionale va sostituendosi un tipo di liberalismo « radicale » imperniato sull'elettorato del Nord: e ciò evidentemente va a tutto vantaggio di VIUabruna e dei suol amici. La posizione del P.N.M. Alla precisazione delle posizioni democristiane subordina anche Lauro l'atteggiamento del PNM. Rettificando 11 tiro delle sue prime dichiarazioni, il comandante, in un articolo apparso stamane sul Roma, non parla più di governo insieme ai democristiani, ma solo di appoggio monarchico ad un governo basato su un programma capace di « chiamare a raccolta tutti 1 partiti che hanno a cuore la tranquillità nazionale e quindi la volontà di opporsi validamente al pericolo comunista ». Poiché anche VAvanti!, commentando la famosa iniziativa di Saragat si limitava a ricordare con tono molto cauto che l'i operazione Nenni non è legata alla distribuzione di qual- ■IIIIIIIIIIIllllllllllllllllllItlllllllllllllllIllllllItlche portafoglio, ma ad un serio e impegnativo nuovo indirizzo politico», si può concludere che monarchici, socialdemocratici, socialisti su uri punto almeno si ritrovano concordi: nel subordinare 1 loro atteggiamenti al chiarimenti che i democristiani vorranno dare sui programmi e gli uomini con cui intendono formare 11 nuovo governo. Ed è una attesa che in qualche modo dovrà essere appagata polche ad essa è subordinato tutto lo sviluppo della vicenda politica. Domani si riunirà anche, la direzione comunista, ma allo stato delle cose le sue conclusioni possono considerarsi già In buona parte scontate. Le ha anticipate con brutale franchezza Togliatti In un articolo dal titolo già di per sè Indicativo: «E rompiti anche tu Il collo! ». In questa battuta, secondo il leader del PCI, può risolversi l'invito che Saragat ha rivolto a Nenni poiché ogni politica che in qualsiasi forma sia elaborata senza l'appoggio dei comunisti porterebbe a quel triste destino. Nessuna concessione quindi ad un'azione «autonomista» del PSI; I comunisti considereranno reazionario tutto ciò che si farà non solo contro, ma senza di loro. Nenni deve ritenersene avvertito. Probabilmente non ha torto chi ritiene che l'articolo era diretto più al segretario del PSI (col quale d'altronde lo stesso Togliatti aveva avuto ieri un lungo colloquio a Formla) che a quello del PSDI. e. f.

Luoghi citati: Formla, Italia, Roma