L'esempio del rublo

L'esempio del rublo L'esempio del rublo Dopo mesi di incertezze, dopo una diecina di giorni di panico monetario (e la gente, al solito, si diede ad acquistare gli oggetti più inutili, pur di liberarsi dell'antica corona) il 30 mag gio scorso è stata pubblicata in Cecoslovacchia la « legge per la riforma monetaria », ricalcata punto per punto sulla legge sovietica del '47. Essa comprende numerose e complicate disposizioni: che tuttavia possono facilmente interpretarsi, purché si tengano presenti due separate finalità di questa norma legislativa. Il determinare, innanzi tutto, una contrazione assai marcata nel potere d'acquisto della collettività: alfine di abolire l'attuale razionamento, senza accrescere le vendite di merci desiderate, come alimentari e prodotti tessili. Pòi, il porre in condizioni di relativo privilegio le persone appartenenti alla cosiddetta « classe lavoratrice », determinando invece la polverizzazione dei risparmi accumulati negli anni passati: ed in ispècie prima del '45. E' questo secondo fine che ha reso indispensabili discriminazioni minute ed allunga gli articoli della nuova legge. Ma è bene non smarrirsi nei particolari se si viiol giudicare dell'insieme. Ciò premesso, ecco le caratteristiche della riforma monetaria. La corona, sino a poco fa legata teoricamente al dollaro, moneta capitalista, viene agganciata al rublo. Prima della riforma un rublo valeva 12 corone. Dopo il 1° giugno vale soltanto più 1,80 corone nuove. La corona è dunque « rivalutata », da 1 a 6 rispetto alla moneta sovietica. Contemporaneamente tuttavia: primo, tutti i conti bloccati presso le banche, in dipendenza della riforma monetaria del '45,- sono annullati; e perdono di vaio: tutti i titoli di Stato emessi in questo secondo dopogueri ra. Secondo: le vecchie cor rone sono cambiate in ra' gione di una corona nuova per 50 vecchie. Tassi di cambio più favorevoli sono concessi al personale « appartenente alla classe operaia », per l'ammontare sino a 5.000 corone (rapporto 1:5); poi per le ulteriori 10.000 corone (rapporto 1:10), e.così via fino a raggiungere rapidamente il tasso di cambio giudicato normale. Terzo, i salari sono ridotti dal 1° giugno nel rapporto da 5 a 1, con qual che lieve ritocco per le rimunerazioni più basse. Così si esercita un'azione di profonda compressione sul potere di acquisto della collettività e sono avvantaggiati i cosidetti « lavoratori ». Il governo cecoslo vacco può dunque abolire le carte annonarie, ormai inutili, e ridurre alquanto i prezzi. In particolare modo i prezzi degli alimentari sono diminuiti del 30% in media: con una percentuale minima del 12% per il pane; massima del 50% per lo zucchero e la carne di maiale. E' su questi ribassi (come del resto sulle anzidette misure preferenziali) che punta certa nostra stampa per proclamare i vantaggi tratti dalla riforma, da parte del lavoratore cecoslovacco. Ma un realistico esempio numerico mostrerà di quali vantaggi si tratta. Consideriamo un lavoratore in Cecoslovacchia il quale, nel maggio scorso, abbia guadagnato 5.000 corone per salario e ne abbia speso, per ipotesi, 500 per acquistare pane tesserato. Egli aveva così impiegato il 10% del suo reddito, giugno, il suo lavoro e suoi bisogni siano ancora per ipotesi rimasti immuta ti. Per effetto della riforma monetaria egli incasserà mille" corone nuove, come salario, e per l'acquisto del pane (non tesserato e dei nuovi prezzi) ne spenderà 440, Il solo pane avrà così assorbito in giugno il 44% del suo reddito, anziché il 10%. come in maggio. Riuscirà questa operazione? Ogni governo ad economia centralizzata possiede leve assai potenti per controllare il potere di acquisto della moneta: dunque la riforma monetaria probabil mente riuscirà. Ma ciò non toglie che essa significhi soprattutto una riduzione gigantesca del tenore di vita collettivo : come ha posto in luce chiaramente il nostro esempio numerico; e significhi pure il sacrificio delle cosiddette classi risparmiatrici, le quali sono ridotte in miseria. f. d. f.

Luoghi citati: Cecoslovacchia