A Marcel Brion il Premio dell'Accademia francese

A Marcel Brion il Premio dell'Accademia francese A Marcel Brion il Premio dell'Accademia francese (Dal nostro corrispondente) Parigi, 29 maggio. L'Académie Francaise ha assegnato il Grand Prix de Littérature a Marcel Brion, il biografo di Leonardo da Vinci. Conferendogli l'altissima onorificenza, gli Immortali non hanno voluto premiare soltanto lo storico del Rinascimento italiano e del Romanticismo tedesco, ma tutto il complesso della sua opera di scrittore nella quale anche la letteratura narrativa occupa un posto degno di rilievo. Nel campo degli studi storici le sue opere hanno sempre un riferimento con le cose dell'arte e con la vita dei maggiori artisti del passato. I principali libri che gli hanno assicurata una fama internazionale, oltre a quello su Leonardo, sono dedicati infatti a Michelangelo, a Lorenzo il Magnifico, a Machiavelli, a Rembrandt e a Goethe. In questo momento Brion sta terminando una biografia di Schumann, in cui la personalità e le opere del grande musicista vengono esaminate come punto d'incontro di tutte le tendenze del romanticismo ottocentesco. * Le ricerche storiche e le critiche estetiche non sono però la sua attività preferita: «Malgrado i miei successi come storico — afferma Marcel Brion — quello che mi piace di più è di essere un romanziere.' Nel romanzi e nelle novelle esprimo me stesso e dò la vita ad altri esseri che hanno bisogno di me per poter nascere, vivere e morire. Nelle opere storiche invece non faccio altro che riferire la vita di gente che è esistita per conto proprio». I romanzi e le raccolte di novelle di Marcel Brion appartengono ad un genere del tutto personale in cui predominano gli elementi fantastici. I principali sono: Chdteau des ombres, Venchanteur, ha folie céladon, Le thédtre des esprits, Le pré du grand songe. Marcel Brion è nato a Mar sigila nel 1895 e ha studiato legge in Svizzera. La passione degli studi storici gli venne quando era ancora ragazzo, vedendo in un libro di storia una illustrazione di Attila che galoppava con un cavallo selvaggio. L'impressione che ne ebbe fu così forte che si trasformò in una vera ossessione e non potè liberarsene se non dopo avere scritto la vita del capo degli Unni Dopo di allora, la sui prima opera destinata alla pubblicazione fu un saggio su William Blake, ma ora riconosce lui stesso che quello era soltanto uno scritto giovanile molto scadente: <Portai in ogni modo il manoscritto ad André Gide che fu molto gentile con me. Gide mi diede dei consigli e "mi mandò da Jpcques Maritain. Il libro nonfu rmhbUcato m" Maritain mi diede l'incarico di scriverne un, altro: la vita di Barthelémy de las Casas, il domenicano spagnolo che difese nel XVI secolo gli indiani d'America contro l'oppressione dei Conquistadores». Con Maritain partecipò poi alla fondazione della rivista «Cahiers du Sud». Nel periodo fra le due guer re Marcel Brion ha viaggiato quasi senza interruzione in Europa e in Oriente. «Ora pe> rò — dice — viaggio molto meno perchè sono sposato e padre di famiglia. Durante la mia vita ho passato quindici anni nelle camere d'albergo dei diversi Paesi del mondo. Soltanto molto tardi mi sono accorto di essere, in realtà, un sedentario: i miei non erano viaggi ma mutamenti d'alloggio. Ero un sedentario che mutava d'alloggio». Anche la moglie di Brion è una scrittrice di storia dell'arte, Lillane Guer. ry, che prepara una « Storia del sentimento dello spazio nella pittura», dopo avere pubblicato un importante saggio su Cézanne. Insieme a Marcel Brion, la Académie Frangaise ha conferito il premio del romanzo a Jean Hougron, autore di «Mort en fraude». Hougron è un giovane scrittore di trent'annl che ha passato parte della sua vita in Indocina ed è da quell'esperienza che ha tratto la materia per i suoi libri. ». v.

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