Moderazione per le decisioni internazionali

Moderazione per le decisioni internazionali LA POLITICA AMERICANA ILLUSTRATA DA EISENHOWER Moderazione per le decisioni internazionali (Dal nostro corrispondente) Washington, 29 maggio. Il tono fermo e pacato col quale Eisenhower ha risposto nella conferenza-stampa di ieri aUe domande relative al discorso di Taft e la sostanza equilibrata della sua risposta hanno incontrato, in genere, approvazione da parte dei circoli politici, diplomatici e giornalistici. Il che potrebbe anche significare che le parole del Presidente abbiano avuto più che altro lo scopo di contentare tutti, ma questo sarebbe un giudizio errato in quanto anche da parte di coloro che avrebbero visto con gioia una dichiarazione presidenziale dura e polemica, tale da causare una più o meno irrimediabile rottura con Taft, si riconosce che per il momento il Presidente non poteva parlare in modo diverso lasciando al senatore dell'Ohio o l'onere di attaccare battaglia o il peso di ritrattare o quanto meno attenuare la portata delle sue parole. Cosa questa estremamente improbabile per chi conosce Taft che all'onestà « al¬ la pratica di politica unisce, a detta di tutti, una testardaggine di ottima lega. Negli ambienti diplomatici v'è preoccupazione per il problema degli aiuti all'estero, e della posizione della M. S. A. L'annuncio dato Ieri con soddisfazione ed interesse di molti parlamentari, che alla già ridotta somma di 5 miliardi e 800 milioni di dollari sarà Inferta un'altra decurtazione di 354 milioni, è stato oggi completato dall'annunzio che la massima parte di tale riduzione — e cioè 317 milioni — sarà effettuata sul capitolo degli aiuti all'Europa, venti milioni saranno tolti agli, aiuti militari alla Grecia, Turchia ed Iran e solo qualche milione sarà portato via all'assistenza economica a Formosa. Mentre il presidente del Comitato di politica estera della Camera leggeva queste specificazioni, al Senato, nel corrispondente Comitato di politica estera, Crowford, capo del gruppo di industriali ed esperti inviato da Stassen in Italia, parlava sulla-questione degli aiuti al¬ l'Italia ribadendo la sua nota e strana tesi, già indicata sommariamente in un comunicato che ormai l'epoca e la funzione degli aiuti economici all'Italia è superata e compiuta, e che invece sono utili più le commesse all'industria italiana se concentrate in quei rami di industria leggera nelle quali l'Italia eccelle. A quanto riferiscono i corrispondenti americani dall'Italia questa tesi della fine o del superamento del punto di utilità degli aiuti economici all'Italia non corrisponde affatto "a quanto ha detto l'ambasciatore Luce a Milano, che ha parlato di un < sostanziale > se pur più piccolo, programma di aiuti economici all'Italia. Purtroppo in queste corrispondenze tale più realistico punto di vista è passato in seconda linea di fronte all'appello che i giornali nei titoli definiscono « monito » della signora Luce « qualora gli italiani dovessero cadere in preda ad una dittatura di destra o di sinistra». Questo monito non ha man¬ cato di destare qualche preoccupazione in alcuni ambienti americani nei quali si domanda che effetto le parole dell'ambasciatore Luce potrebbero avere nell'animo dei votanti italiani o per lo meno di specifici gruppi di votanti. Il Cortesi, corrispondente del New York Times da Roma, osserva che se il discorso della signora Luce sarà senza dubbio criticato dalle estreme destra e sinistra, d'altra parte esso potrà aver l'effetto di segnalare agli italiani quanto sia grave la loro responsabilità nelle imminenti elezioni. Ma altri si domandano se questa segnalizione fosse, dopo tutto, necessaria. t_

Persone citate: Eisenhower, Taft