Irritazione a Washington per gli intrighi di Tito

Irritazione a Washington per gli intrighi di Tito r^A QUESTIONE PI TRIESTE Irritazione a Washington per gli intrighi di Tito Prossima la pace in Corea ? - Il diverso atteggiamento anglo americano dì fronte alla tattica russa (Dal nostro corrispondente) Washington, 26 maggio. Il Governo americano è stato sorpreso ed è apertamente irritato per una nuova manovra tentata dal Governo jugoslavo per imbrogliare ancor più la questione di Trieste proprio nel momento meno adatto a riaprirne la discussione. Stamane il corrispondente del < New York Times » da Belgrado ha annunciato che il ministro degli Esteri jugoslavo ha presentato ai Governi degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia una soluzione di compromesso per apaivtstlqGaemTrieste basata sul progetto di;ccedere all'Italia le città di Ca \ apodistria, Pirano e Isola in j gcambio di uno o più corridoi! eche dal retroterra sloveno con-' ducano al mare, fra due delle citate città. Il progetto era stato presentato non ufficialmente anche negli anni duorsi ed ogni volta era stato giudicato impraticabile sia dalle autorità italiane che alleate. Ripresentandolo ora, Tito vuole, abbastanza ingenuamente, creare la impressione che la Jugoslavia offre all'Italia concessioni serie che vengono sistematicamente respinte dal Governo « fascista ed imperialista > italiano. Il Dipartimento di Stato non desidera nemmeno commentare la sedicente proposta che, ci è stato dichiarato, non è stata affatto comunicata nè per via diplomatica nè per via di sondaggio agli Stati Uniti e che quindi non è stata e non sarà presa in considerazione anche se venisse tardivamente presentata ufficialmente. La soluzione etnica proposta invece da De Gasperi e che Tito ha tentato di ridicolizzare nel discorso di Slavonski Brod è considerata invece come una base accettabile e sana se il governo jugoslavo, smettendo di imbrogliare inutilmente il problema, vorrà un giorno decidersi ad affrontare con maggiore senso di responsabilità il problema della sua convivenza con le potenze occidentali. Assai maggiore attenzione, naturalmente, si presta invece al nuovo peggioramento del dialogo anglo-russo-americano che con il rifiuto sovietico di partecipare alla sessione dei vi ceministri degli Esteri per il trattato di pace austriaco, su bisce indubbiamente una battuta di attesa. E' vero d'altra parte che le nuove proposte americane per la soluzione della questione dei prigionieri, lascia sperare che l'armistizio coreano sia sul punto di essere finalmente raggiunto. Ma i e' •coli dirigenti americani ritengono che, prima con l'articolo della Pravda, e ora con la proposta di far discutere il trattato austriaco ad un livello maggiore di quello previsto, i sovietici mirino a ricattare gli occidentali, speculando ormai s<iiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii apertamente sulle divergenze fra Stati Uniti ed europei. Questa opinione contrasta però con quella espressa da autorevoli ambienti inglesi per i quali la risposta di Malik dovrebbe piuttosto esser interpretata come la conferma che i sovietici sono pronti a discutere, « al più alto livello >, tutte le questioni connesse con la loro sicurezza e principalmente quelle della sistemazione della Germania e dell'Austria e che anche l'articolo della Pravda, esaminato attentamente, esprime la stessa ansia di sicurezza. Ciò confermerebbe quindi che il nuovo regime sovietico avrebbe deciso di liquidare la guerra fredda non solo perchè essa non può più portare alcun bcpoppcolrpmdddqvscMiimiiiimHimmiinnnimiimnimiiiiniiiimnii beneficio militare od ideologico, ma soprattutto perchè impone all'Unione Sovietica un onere strategico, economico e politico insopportabile e, soprattutto, pericoloso per il conseguimento del principale obiettivo sovietico: quello della sicurezza ai suoi confini europei. Queste deduzioni, forse troppo sottili e ipotetiche per la mentalità americana, sono condivise fino ad un certo uunto da alcuni influenti consiglieri del Presidente Eisenhower ai quali si deve infatti se il Governo americano ha dato la [sua adesione alla risposta con- ciliante data dai sostituti a Malik g. t. |iiiimiimiiiiimiiiiiiimnmuiimiiMim

Persone citate: Brod, De Gasperi, Eisenhower