Perchè la Ruspoli non volle sacrificare il bell'autista di Gigi Ghirotti

Perchè la Ruspoli non volle sacrificare il bell'autista SORPRESE, DOMANI, Al PROCESSO DI VERONA? Perchè la Ruspoli non volle sacrificare il bell'autista Donna Francesca sarebbe in possesso di una sicura documentazione della propria correttezza coniugale - Ella avrebbe simulato l'adulterio per poter riconquistare i beni donati al marito e ai figl (Dal nostro inviato speciale) Verona, 19 maggio. Nessun accordo in limine litis è sopraggiunto in queste due settimane tra i contendenti, la principessa Francesca Ruspoli e il marito don Giulio Rocco di Torrepadula. I coniugi appaiono più che mai divisi e decisi ad andare sino in fondo. D'altra parte, il consigliere d'appello, avv. Alberto Albertacci, primo pretore di Verona, benché non ancora del tutto rimesso in salute, ha stabilito che la causa non venga rinviata pili oltre. Con donna Francesca, che ha prenotata la stanza in un lussuoso albergo di Verona, sono citati anche il padre don Eugenio, e il fedele autista Romano Bronzalo, correo nell'adulterio. Il giovanotto non deve avere vissuto giornate tranquille, dall'inizio di maggio. Si sa che il prezzo richiesto dal principe Rocco per la riconciliazione era •proprio il suo licenziamento. Francesca non l'ha voluto pagare; si è tenuto l'autista e affronta ora, con divertita baldanza, l'alca del processo intentatole dal 1 marito. 111 II II 11M111111111111111 II 111 ! 1111 II ! 1111111111111 II Reggerà, sul filo delle prove, l'accusa di adulterio? Don Giulio Rocco di Torrepadula è sicuro di sì. Donna Francesca, da Roma, ha fatto sapere che del Bronzato si è accorta appena il S maggio scorso, quando sui giornali apparve la notizia dello scandalo. Licenziarlo, come doti Rocco proponeva, sarebbe stato ammettere la colpa: tenerlo presso di sè, come donna Francesca ha fatto, nella sua stessa villa di via Cecilia Metella a Roma, significa l'accettazione della sfida e la decisione di dar battaglia. Insieme all'accusa per adulterio si discuterà dopodomani, giovedì, anche quella per ingiurie e minacce, mossa dal principe Eugenio contro il genero don Giulio Rocco, che. nel corso di un'assemblea del Consiglio di amministrazione della società che amministro le tenute di Ncgrar e di Tassinaro, lo avrebbe investito con insulti e tenebrosi ricatti. Nello sfondo si agita lo spettro di donna Dora Labouchère, la. mamma di Francesca, trovato agonizzante nel 19M nella sua villa sul Gianicolo, e che morì senza poter pronunciare parola. Gli altri documenti che sono allegati al fascicolo completano il quadro della complessa vicenda. Controquerela di donna Francesca contro don Giulio Rocco per crudeltà. Causa di separazione legale promossa sia dall'uno che dall'altro dei coniugi. Azione di donna Francesca per conseguire l'annulla mento delle donazioni da lei sottoscritte a favore dei figli e del mari'o. Atto di accusa di don Giuseppe torrepadula, padre di don Giulio, contro i Ru spoli per i danni arrecatigli dalla revoca della procura sui beni di Francesca. La decisione del Pretore dì Verona avrà un peso decisivo per determinare il futuro corso di queste cause civili che pendono tra le due famiglie principesche: al di là dello < fuga a Londrav, che potreb be apparire persino romantica, c'è un più squallido panorama di interessi a conflitto. Don Eugenio Ruspoli, dopo avere appoggiato lungamente il genero e il padre di questi per difendersi dalle pretese della figlia — donna Francesca voleva veder chiaro nella famosa eredità Labouchère — cambia fronte di improvviso e passa dalla parte della figlia, contro i Torrepadula. La presenza di Romano Bronzato a Londra è trascurabile cosa, paragonata all'importanza dell'arrivo di don Eugenio nella capitale britannica dopo appena tre giorni che vi era giunta sua figlia Francesca. L'adulterio potrebbe essere anche una messa in scena ai danni del marito. L'autista, infatti, venne rispedito subito in Italia e iniziò allora l'azione dei Ruspoli per riconiquistare il diritto assoluto sui beni di Francesca. Che sia caduto, dunque, in una trappola, don GìUHo Rocco? Che Francesca sia in possesso di sconcertanti dimostrazioni della propria correttezza coniugale? Se si pensa che le sorti di un ingente patrimonio sono in giuoco dietro questa stravagante avventura di Francesca con il proprio autista, l'ipotesi di un adulterio simulato appare non del tutto infondata. Il processo di Verona potrà riservare delle sorprese, si dice stasera in città. L'azione dei vari personaggi si muove in una scacchiera irta di segrete astuzie: tra le quinte, vi sono i veri protagonisti, ricchi più che di sogni e di romanticismo, di un'antica e consumata furberia. Al < Grand Hotel » di Verona hanno già preso alloggio il principe don Eugenio Ruspoli ed una delle governanti della villa di via Cecilia Metclla di Roma; per stasera è attesa nello stesso albergo donna Francesca, che sarà accompagnata dall'avv. Sotis. Il principe Ruspoli ha compiuto il viaggio dalla Capitale nella vettu¬ r ra guidata da Romano Bron ato, che domani trascorrerà le sue ore nella casa di via Grò ce Verde di Verona dove abi tana i familiari. Egli non veste l'uniforme, ma un distintissimo doppio petto; appare altczoso e sereno, ha rifiutato qualsiasi dichiarazione e per tutta la giornata ha schivato le visite dei giornalisti. Gigi Ghirotti