Realtà e diplomazia

Realtà e diplomazia L'AL3MANACCO PARLANTE Realtà e diplomazia Negli incontri internazionali avviene che i ministri abbiano fretta - Idee della marina americana - Le strade di una guerra eventuale - Destino del Mediterraneo • Nenni e la polizia fascista: "Facciamogli vedere Roma,, Un tempo, per molti anni, fino alla guerra, i comunicati ufficiali erano brevi, ambigui, generici e oscuri. Venivano consegnati tardi la notte alle redazioni dei quotidiani (Ano all'ultimo qualche ministro aveva mutato un aggettivo o aggiunto un avverbio) e il redattore politico aveva spesso solo quaranta minuti per scriverà di volata una colonna e mezzo di commento. I diligenti si arrovellavano. < Si noti», scrivevano faticosamente, < che il comunicato dice " su ciascuna delle due questioni " e non come avrebbe potuto " su ambedue " oppure " su questa e su quella questione " >. Gli stanchi si buttavano a lodare senza sottigliezze, tanto non era possibile fare diverso, e scrivevano che 11 comunicato parlava chiaro, che davanti al- la sua chiarezza solo 1 malintenzionati potevano ancora dubitare, che faceva parte di un quadro complesso, che i problemi avevano finalmente trovato la loro sistemazione definitiva, e se ne andavano a cena. La conferma che i comunicati non avessero nessun significato e nessun rapporto con la realtà l'ebbi, nel 1939, al tempo della visita di Chamberlain e di Halifax a Roma. Quella sera Galeazzo Ciano mi aveva mandato a chiamare ed ero nel suo studio, a Palazzo Chigi, quando entrò un funzionario col comunicato da diramare. Ciano lo lesse. «Va bene>, disse. « Non significa assolutamente nulla >. Me lo diede, mettendomi alla prova. « E' possibile cavarne un significato qualsiasi? > domandò. Lo rassicurai. Ciarlo e il funzionario si guardarono in volto e sorrisero. Il comunicato era riuscito bene. Ora è tutto diverso. Gli incontri internazionali sono preceduti da intensi lavori preparatori. Da tutte le capitali 1 corrispondenti, 1 redattori diplomatici, gli esperti telegrafano e telefonano previsioni, descrivono le varie tesi. Illustrando il punto di vista di quel Governo, per cui, prima ancora the i ministri si incontrino, quasi tutto è già stato detto. La stampa è esclusa dalla sala delle trattative. Tuttavia, dopo ogni seduta, 11 giornalista diligente fa il giro delle delegazioni e parla coi vari portavoce, 1 quali gli spiegano per esteso quello che è stato discusso, sottolineano divergenze minori, chiariscono punti oscuri, e documentano tutto con numerose cartelle al ciclostile. La sera, quando deve mettersi a scrivere, si trova sovraccarico di informazioni, tutto così diffuso, preciso, lucidamente esposto, vitale, importante, che non sa come fare. Il dubbio gli nasce talvolta che al tavolo della conferenza 1 dibattiti non stano stati poi .così ampi e precisi come gli si vorrebbe far credere. I membri amici delle delegazioni, in vena di confidenze, più tardi, lo confermano, che 1 ministri avevano fretta, erano indaffarati, non tutti avevano studiato a fondo ogni problema, ma che alcune questioni erano già quasi tutte risolte in precedenza, vari compromessi già formulati, per cui non c'era tempo da perdere. Quando Dean Acheson, per esempio, propose a Bruxelles il riarmo della Germania (senza dubbio la proposta più sconvolgente del dopoguerra), le sue parole furono seguite dal silenzio. Egli chiese: «Nessuno domanda la parola? ». Nessuno la domandò. Non vi erano obiezioni. Il prò blema era già stato dibattuto e risolto, nelle trattative, preparatorie e sulla stampa. Si parlò subito d'altro. T giovani funzionari del Quai d'Orsay ripetono tutti ora una battuta: « Errare Schumanum est >. T 'ammiraglio Robert Bost*-* v/ick Carney lascerà l'Italia tra breve, essendo stato nominato capo dell'Ufficio Operazioni, o Capo di S. M. della Marina americana. « Tutte le volte che mia moglie ha finito di mettere a posto una casa nuova >, diceva tempo fa, « ci trasferiscono. Questa volta non finiremo mai. Deve mancare sempre qualcosa, tende, tappeti, lampade, o mobili >. Si sentiva a casa sua, in Italia, o, più precisamente, a Napoli, e non avrebbe voluto andarsene. Studiava i nostri problemi economici e militari con l'amore sentimentale e ottimista che gli italiani non hanno per se stessi. Anz tutto Carney è un americano di una certa età, cresciuto all'Inizio del secolo, e la vita da noi, fatta sulla misura dell'uomo, gli ricordava l'antica e cordiale esistenza americana di una volta, quando le cose non si facevano in fretta, quando tutto non era di ferro. Amava 1 piccoli pranzi in trattoria, essere riconosciuto per la strada, i vestiti fatti su misura, gli amici che si era acquistato. Dal suo studio vedeva Capri, la punta della Campanella, il Vesuvio spento, e l'arco del golfo fino ai Granili: «Tutti i giorni — diceva — è una veduta diversa >. Poi, Carney è Irlandese e buon cattolico. Attorno a lui, molti ufficiali del comando erano irlandesi e buoni cattolici. Essere stati assegnati alla difesa dell'Italia era per loro motivo di commozione e di orgoglio. Infine, è marinaio. La Marina degli Stati Uniti ha concezio- ni strategiche diverse da. quelle dell'Esercito e dell'Aeronautica. Gli ufficiali hanno studiato di più, hanno viaggiato 11 mondo, e si appoggiano a una tradizione ininterrotta, quella inglese, fino al Settecento, e la loro, che è ormai vecchia di quasi due secoli. Annoverano tra i loro maestri l'ammiraio A. T. Mahan, autore de L'influenza della potenza navale sulla storia, 1660-1783, che è il breviario degli ufficiali di tutte le Marine. In caso di una invasione dell'Europa, la Marina americana pensava che la difesa dovesse essere organizzata, economicamente, come la difesa di tutte le penisole, In un punto stretto, dove lo schieramento avesse le ali appoggiate al mare, ma che le fanterie corazzate non avrebbero potuto terminare una guerra tentando di costringere l'avversarlo alla resa, errore che è stato commesso due volte nella storia. Solo forze aeronavali e potenti divisioni da sbarco avrebbero potuto portare l'offesa nel cuore del territorio nemico. Per mare, gli atlantici possiedono assoluta superiorità di tonnellaggio e di esperienza. In più, gli americani hanno sviluppato la tecnica della guerra anfibia, hanno creato e sperimentato mezzi, armi, accorgimenti per gli sbarchi di sorpresa a grande distanza dalle basi. Dalle portaerei, campi d'aviazione continuamente mobili, poteva partire l'offensiva atomica contro qualunque obiettivo. Due strade si aprono verso il cuore della Russia: quella del nord, del Baltico e dell'Oceano Artico, e quella del sud, per 11 Mediterraneo, 1 Dardanelli, e 11 Mar Nero. La rotta del nord è gelata gran parte dell'anno. Quella del sud è sempre Ubera. Il Mediterraneo è, inoltre, il. più grande ■nodo di rotte transoceaniche del mondo, che collega quattro continenti tra loro (anche per andare da New .York a Singapore conviene passare da Suez). Per conservare il possesso del Mediterraneo, andava difesa a tutti i costi'l'Italia. «La perdita dell'Italia può essere la differenza tra vincere o perdere una guerra», mi ha detto Robert Carney diverse volte. Non per caso, egfl amava far notare, poche miglia e poche ore di navigazione separano Salamlna, Azio, Lepanto, e Navarrlno. Il destino del mondo si decide sempre in questo mare. Dell'opinióne della Marina americana e dell'ammiraglio Carney erano tutte le Marine atlantiche, ma non gli Stati Maggiori di ter ra francese, inglese e americano, che inevitabilmente pensavano a manovre di cavalleria corazzata nelle pianure del centro Europa. Un ammiraglio, Arthur Radford, è stato nominato presidente degli Stati Maggiori unificati americani, al posto di un generale, Omar Bradley; Carney è stato richiamato a Washington, capo di Stato Maggiore della Marina; il Dipartimento di Stato ha perso la speranza di basare la difesa del continente sulle fanterie francesi, per l'infiacchimento morale, politico, e militare della Francia, e sulle fanterie tedesche, per l'arenarsi di ogni progetto di riarmo della Germania; il Congresso chiede una strategia difensiva più forte e al tempo stesso meno costosa: tutto fa pensare che le Idee della Marina prevarranno. L'Italia aumenterà lentamente d'importanza nello schieramento atlantico. < Dopo tutto, — come ha detto Randolfo Pacciardi, sorridendo, — l'esercito italiano è, In questo momento, sul continente europeo, il secondo dopo il russo, T7 iene inevitabilmente nella r vita di ogni ragazzo il momento i»», cui scopre che la pale ale, bevanda che consumano 4 detectives di Scotland Yard, è solo una birra amarognola, senza frizzante, senza spuma, che si serve tiepida. Pietro Nenni ama raccontare questo aneddoto. Arrestato dai tedeschi, durante la guerra, fu consegnato alla polizia fascista e trasferito a Roma. Era la prima volta che tornava da quasi venti anni. L'autista della macchina che attendeva alla stazione guardò fisso, per un momento, Y uomo pallido, con gli occhiali, stanco, e gli disse: « Tu sei Pietro Nenni? ». Nenni chinò il capo. « Quest'uomo — disse l'autista agli altri agenti — non è stato in Italia da vent'.anni. Facciamogli vedere Roma ». E la macchina, con gli agenti e il pericoloso sovversivo ammanettato, fece un lunghissimo giro turistico, forse quello stesso che si faceva fare ai ministri stranieri, per i quartieri vecchi, quelli nuovi, piazza Navona, piazza di Spagna, San Pietro e le opere del regime. Alla fine, prima di portarlo In carcere, passarono sotto il balcone di Piazza Venezia e si fermarono per farglielo vedere bene, perchè loro, della polizia, potevano fermarsi. < Ero finalmente tornato in Italia — dice Nenni. — Una cosa simile non sarebbe successa In nessun altro Paese ». Luigi Barzini jr.