La cipria mortale che uccise 93 bambini

La cipria mortale che uccise 93 bambini DI CHI E' LA RESPONSABILITÀ' ? La cipria mortale che uccise 93 bambini (Nostro servizio particolare) Parigi, 15 maggio. Chi è responsabile della morte di 93 neonati che furo no incipriati con la polvere di talco Baumol? E' questo il quesito che si pone il giudice istruttore oggi che i risultati dell'inchiesta sono noti e si può dire definitivi, ma non so no d'accordo i periti in tossi oologia. I fatti sono parzial mente noti e li abbiamo rife riti a suo tempo. Duemila scatole di quella polvere furono messe in vendita principalmente in Bretagna e nella Gironda e 500 bimbi ne furono vittime. Di essi, come si è detto ne sono morti 93. La polvere Baumol era raccomandata alle mamme contro il sudore dei bimbi, ma provocava invece irritazioni cutanee. Le mamme non potevano pensare che di tutte quelle bollicine fosse causa appunto la polvere Baumol e anzi credevano che le guarisse, sicché più ne venivano fuori più esse ne mettevano, aggravando il male. Alla fine la pelle delicata del neonato si copriva di piccole piaghe dalle quali usciva un liquido giallastro; poi le piaghe divenivano grandi si trasformavano in buchi profondi sino al muscolo e 1 medici erano impotenti contro quel male che non conoscevano. Due medici tuttavia ebbero la curiosità di far analizzare quella polvere; essa conteneva un prodotto tossico a base di arsenico. L'allarme venne dato in tutta la Francia tramite i giornali e la radio mentre in tutti i villaggi le «guardie campestri » andavano ogni giorno sulla piazza del paese suonando il tamburo per radunare il popolo e lo mettevano in guardia contro l'impiego della polvere Baumol. Intanto la polizia procedeva al sequestro delle scatole nelle farmacie, la produzione del prodotto e la sua vendita venivano sospese e la giustizia ordinava un'istruttoria per stabilire le responsabilità. Une nuova e precisa analisi ufficiale permise di stabilire che al posto di una proporzione dell'I per cento di ossido di zinco c'era una proporzione sensibilmente eguale di anidride arseniato. Chi aveva commesso l'errore? I laboratori di Bordeaux dove era stata fabbricata la polvere avevano due fornitori: le ditte Roudet e Jarar.h. Le riserve di ossido di zinco della prima dì esse erano analizzate, le riserve dell'altra, chissà 11 perchè, furono trascurate. Il preparatore dello stabilimento Baumol riconosceva dal canto suo di avere omesso di analizzare il prodotto ricevuto, come prescrive la legge. La sua responsabilità è quindi evidente ma non è la sola. Qualcuno ha IIIIIIIHHIIIIIIIIIIIIIIIMIllllllllllllimmilllllllllll fornito un prodotto invece di un altro. Ma la ditta Jarach afferma, di avere consegnato ossido di zinco e non anidride, osservando inoltre che non è colpa sua se la polizia non mandò a suo tempo anche da lei un esperto per analizzare le riserve. Come poteva dunque trovarsi il veleno in una polvere che doveva essere inoffensiva? Tre Ipotesi vengono fatte: 1) nel 1951 l'ossido di zinco era raro e qualcuno può averne rubato presso un fornitore della fabbrica Baumol sostituendolo affinchè il furto non venisse scoperto con una quantità eguale di anidride che ha la stessa apparenza. In questo caso è responsabile solo il preparatore della polvere il quale trascurò l'analisi del prodotto che entrava nella sua fabbricazione; 2) poiché la polvere Baumol è composta di silicato di magnesio e di talco e poiché il talco è estratto dalla terra e questa contiene spesso arsenico, la terra potrebbe essere la responsabile della intossicazione collettiva dei neonati, ma questa ipotesi un po' tr-npo audace pare abbandona' "1 la colpa può essere inveì. _ delle scatole; poiché il talco viene utilizzato soprattutto per usi industriali i fornitori non stanno molto attenti circa i recipienti nei quali lo consegnano e possono averlo inviato ai laboratori Baumol in scatoloni o altro che avevano già contenuto prodotti arseniati come quelli ad esempio impiegati per la lotta contro i topi. Quale delle tre ipotesi è la buona? Il giudice istruttore perplesso chiese il parere di due periti i cui rapporti però sarebbero assai contradditori. Sicché appare necessaria la nomina di un terzo esperto per mettere d'accordo i primi due. v 1. m.

Persone citate: Gironda, Jarach

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi