Una nuova tragica ipotesi nella vicenda di John Christie

Una nuova tragica ipotesi nella vicenda di John Christie Per Iniziativa dell'avvocato difensore Una nuova tragica ipotesi nella vicenda di John Christie Richiesta l'esumazione della salma della signora Evans - Il marito era stato impiccato perchè accusato di averla uccisa i a i o a r a e - b è o n a n a n i , e a e i e o l , i , o l (Nostro servizio particolare) Londra, 14 maggio. Su ordine del Ministero degli Interni e su richiesta dell'avvocato di John Christie, si procederà, nel prossimi giorni, all'esumazione del cadavere della signora Beryl Evans, rinvenuta strangolata,* nel 1949, al n. 10 di Rilllngton Place e del cui assassinio venne ritenuto responsabile il marito, Timothy Evans, impiccato nel gennaio 19S0. Il drammatico «caso Christie > diviene così d'un tratto ancora più fosco e misterioso di quanto già non fosse: questo suo congiungersi con l'atroce « caso Evans » costituisce infatti una nuova fase — tragica ed enigmatica — della terribile vicenda. Con la esumazione della signora Evans si ritraccerà la storia di un altro orrendo dramma, esploso anch'esso nella casa al n. 10 di Rillington Place, e si avranno inoltre delle rivelazio ni di cui ancora oggi non è possibile valutare il peso e l'importanza. Ma vediamo ora lun go quale strada si è giunti al l'odierna decisione. La famiglia Evans (compo sta del padre, della madre e della bambina Geraldine di 14 mesi) viveva anch'essa al n. 10 di Rilllngton Place, In quella casa ormai battezzata < la casa degli orrori »; gli Evans occupavano il primo piano, mentre i coniugi Christie alloggiavano al pianterreno. Nel dicembre del 1949, la signora Evans e la piccola Geraldine venivano rinvenute strangolate e abbandonate nella casa: i loro cadaveri erano racchiusi in due « pacchi » strettamente legati. Timothy Evans, un camionista, veniva arrestato nel gennaio del 1950, processato e impiccato per avere ucciso la moglie e la figlia. Nella stessa casa, qualche mese fa, esplodeva il dramma Christie, ma 1 tragici eventi del 1949 non venivano ricordati che brevemente, considerando tutti il caso Evans come chjuso e risolto. Si giunge cosi al 6 maggio scorso quando, all'inizio dell'ultima udienza del processo preliminare a carico di John Christie, l'avvocato difensore dell'imputato rivolgeva una serie di inaspettate domande all'ispettore Griffin, responsabile delle indagini sul caso Christie. L'avvocato Curtis-Bennet ricordava anzitutto l'arresto di Evans, indi chiedeva: « E' vero che 11 signor Evans dichiarò alla polizia che Christie uccise sua moglie mentre tentava di farla abortire? ». « Sì, è vero », rispondeva lo Interrogato. iiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiniiiiiiiiiiiiiiii Dopo queste prime battute si passava alla parte più rovente dell'interrogatorio; si ap. prendeva così, sempre il 6 maggio, che Evans, dopo essersi addossata in una confessione scritta la responsabilità del duplice omicidio, mutò atteggiamento 11 giorno del processo, e tornò ad accusare Christie, come aveva fatto al momento del suo arresto. La conclusione di questo drammatico interrogatorio lasciava magistrati, giornalisti, poliziotti e avvocati nel più profondo stupore: quello stesso stupore che si diffondeva oggi pomeriggio alla notizia dell'esumazione del cadavere della signora Evans. Perchè — si chiedono tutti — è proprio l'avvocato difensore di Christie che si preoccupa di riportare alla luce questo orrendo passato? Quali vantaggi potrebbero derivare al suo cliente da una eventuale scoperta che egli è colpevole anche dell'assassinio della signora Evans e della sua bambina? A queste domande si offrono — oggi a Londra — le più diverse risposte, ma la realtà è che la maggioranza del pubblico è sorpresa e sconcertata dalla Iniziativa del difensore di Christie. La tesi che forse più s'avvicina alla realtà è quella Sllllllllllllfllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll secondo cui l'aw. Curtis-Bennet starebbe facendo ciò nella speranza di dimostrare che Christie non è un «normale omicida» — e condannabile quindi alla forca —, ma bensì un mostro dalla mente malata, punibile soltanto con una sentenza all'ergastolo. Secondo questa tesi, Curtis-Bennet mirerebbe quindi ora a far riconoscere Christie come colpevole di un altro numero di assassini!, nella speranza di salvarlo dal capestro come un povero folle affetto da manie sessuali e privo di controllo sulla propria volontà. Mentre . si attende l'esumazione del cadavere della povera Evans, un pensiero turba però la mente di tutti, lo stesso pensiero che cominciò ad assillare magistrati e poliziotti dal giorno in cui si ebbe in Tribunale l'interrogatorio dell'ispettore Griffln. La possibilità che Christie abbia assassinato anche la Evans e sua figlia prospetta infatti un'altra tragica possibilità: quella che sia stato condannato al capestro un innocente, Timothy E vans. Qualora ciò fosse vero, il nome di una nuova vittima — seppure indiretta — dovrebbe essere incluso nel sanguinoso elenco degli omicidi commessi dal mostro di Rilllngton' Place. m> c. lllllllllllllllllllllltllllltlllllllllllllllltlllllllllllllll

Persone citate: Beryl Evans, John Christie, Timothy Evans

Luoghi citati: Londra, Sllllllllllllfllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll