Fornara giunge primo a Rimini e De Santi è Maglia rosa del Giro

Fornara giunge primo a Rimini e De Santi è Maglia rosa del Giro CRONACHE DELLO SPORT Fornara giunge primo a Rimini e De Santi è Maglia rosa del Giro Il vincitore ha staccato tutti sulla salita di San Marino - Violento finale di corsa: Coppi e Bobet bucano nella discesa ma riescono a ricongiungersi con Koblet e Bartali arrivando in gruppo a pochi secondi dal trionfatore - Oggi si disputa la Riinini-San Benedetto del Tronto, di km. 182 (Dal nostro inviato speciale) Rimini, 13 maggio. Dopo essersi trascinata alla modesta media di 35 all'ora per ben 230 dei 278 chilometri dell'odierno percorso da Abano a. Rimimi ed averci aliasi ininterrottamente fatto sbadigliare dalla noia, sebbene alla sua avanguardia si trovassero lanciati in lunghissima fuga — prima il coraggioso quanto oscuro Zuliani, e poi l'altrettanto modesto Rivola che, uscito ad un certo punto dal gruppone, con lui si accompagnò fino alle rosse mura di Sant'Angelo di Romagna, mentre da lontano si profilava la tricuspide montagna del Titano — la seconda tappa del Giro ha avuto un finale elettrizzante, oltremodo ricco di emozioni e di colpi di scena. La fuga di Zuliani Dicevamo che le emozioni dell'epilogo hanno largamente riscattato la noia del lungo prologo della fase decisiva. Figuratevi, che questo è durato più di sei ore. Si, il gesto di Zuliani che a Battaglia, dopo neanche mezz'ora che si era partiti da Abano, pianta in asso la compagnia e da solo inizia la lunghissima fuga, è gesto altamente ammirevole — ma tutti al seguito della corsa sapevamo che alla stretta dei conti non gli avrebbe servito a niente (salvo, forse, a ricevere uno dei premi al merito della giornata). Dura minga, ci dicevamo da bordo a bordo delle automobili dei giornalisti. Eppure, durò oltre il previsto. Il suo vantaggio sul gruppo andò continuamente aumentando; da un minuto e mezzo che era a Stanghetta (km. 34) sali a 4'40" a Rovigo (km. 1,2), 8'10" a Ferrara (chi lometri 78), a 9'40" al passaggio a Bologna (km. 125). Però bastò che dopo questa città ■*si verificassero vari tentativi di evasione dalla compagnia tsuccessivamente ci si provarono De Santi, poi Grosso, poi Casola, poi ancora Grosso), perchè il vantaggio del solitario in fuga calasse a 5 minuti. Poco prima di Imola (chilometri 160) anche Rivola si provò ad inseguirlo, venendo via dal gruppo. E siccome questo 10 lasciò fare, il modesto corridore lombardo non tardò a raggiungere Zuliani, il quale già accusava la fatica. L'arrivo del rinforzo valse a prolungare la durata della fuga. Ancora 3 minuti e mezzo di vantaggio essi conservavano al rifornimento di Faenza (km. 174); a Forlì avevano guadagnato terreno giacché, dietro a loro, Assi e relativi gregari avevano rallentato per dar fondo ai generi di conforto; ma poco alla volta la stanchezza li prese, e il gruppone dei cento si avvicinò. 11 primo a cedere fu, Zuliani, che scomparve frammezzo ai sopraggiunti, poi, fu la volta di Rtvola ad essere acciuffato, prima da Pettinati, e poi da Albani e Milano, che precedevano il grosso di un centinaio di metri. A farla breve: poco fuori Sant'Arcangelo i nomi scritti sul nostro taccuino dei coni ponenti l'avanguardia erano tutti nomi nuovi. Debbo elen carli nel lungo numero di una ventina? Non credo, giacché il grosso li seguiva a un centi naio di metri, e sebbene la strada avesse lievemente preso a salire, nessuno pensava che già si fosse all'inizio della fase de cisiva. Questa, cominciò a delincarsi verso il ponte di Vcriucchio oltre il quale la mole fosca e rocciosa del Titano già domi na tutta la verde pianura di Romagna che la circonda. La velocità aumentò di colpo; ad un certo momento, vidi in te sta, con cento metri di van faggio sui rimanenti, cinque uomini, ed erano Clerici. CiolH. Biagioni, Ockers e Ruiz. Su uh tratto di pendenza più accentuata i due stranieri furono staccati, mentre per un momento — o soltanto un minuto f — si verificò la sorpresa di un improvviso ritorno di Van Steenbergen. Poi, lo spa gnolo riuscì a riportarsi all'avanguardia approfittando delle ruote di quattro sopraggiunti (Farnara, Schaer, Grosso e Roma), ed in tal modo erano in nove allorché davanti ad es si si parò il < muro > di San Marino. A questo punto, tocca a Fornata di prendere la testa e la iniziativa — che non abbondonera più per tutto il resto della corsa. Egli accelera, insiste nello sforzo, attacca con la massima decisione. Si è accorto che gli Assi sono lontani, forse sorpresi dalla tempestività con la quale egli ha saputo portarsi all'avanguardia, forse in difficoltà per la violenza dell'offensiva. Salvo Schaer e Clerici, tutti i nominati sono staccati, e scompaiono dietro le curve della strada che, in serpentine sempre più erte, assale la costa del monte. Ad un terzo della salita, anche lo svizzero cede, anche Clerici ce de, mentre dal fondo si vede spuntare una maglia grigio rossa, ed è Buratti che ha piantato gli Assi. I passaggi a San Marino Allo striscione dell'ultimo chilometro del premio della montagna, Fornara ha 50" di vantaggio su Clerici e il nuovo venuto, e un minuto esatto su Schaer. E gli altri? E i celebri, i famosi, gli irresistibili arrampicatori di tanti Giri e di tanti Tours, dove stavano? Perchè tardavano ad apparire! Niente paura. Se Fornara continuava al comando ad aumentare il conquistato vantaggio di tornante in tornante tra gii incoraggiamenti di migliata di spettatori, gli Assi ei erano anch'essi messi al lavoro. Un trecento metri dietro ai tre nominati, si vedeva arrancare un gruppetto di quattro, nei quali identificai Coppi, Bartali, Ko¬ blet e Moresco mentre, per quanto mi torcessi sulla < 1100 nuova> per guardare più giù, non mi riusciva di vedere né Bobet né Astrila, né Minardi né Magni, oppure Dcfilippis e Geminiaui. Ecco, più eloquente di ogni descrizione, l'ordine di passaggio lassù a dimostrazione dell'intensità e del risultato della lotta: 1. Fornara; 2. Bartali, a l'SO"; S. Coppi, a SO metri; 4. Bobet, a l'-'i5"; 5. Koblet, a l'SO"; mentre a 2'10" sfilavano sotto il traguardo De Santi, Monti, Brasola, Ockers e Schaer. Dal culmine di San Marino al traguardo corrono 24 chilometri, 9 dei quali in discesa. Sarebbe stata sufficiente quella distanza agl'inseguitori — che sicuramtnte si sarebbero riuniti e coalizzati — per raggiungere il fuggitivo? Le emozioni non mancarono, ma Fornara tenne duro. Come si prevedeva, dapprima Bartali, Coppi e Koblet si ritrovarono assieme nella discesa, e compievano miracoli per guadagnare terreno. Poi, mentre ci si avvicinava alla dogana fra lo Stato di San Marino e quello d'Italia, colpo di scena: Coppi rallenta, si lascia staccare e mette piede a terra per smontare la ruota posteriore, la cui gomma si è sgonfiata. Nella fulminea bisogna lo aiutano i meccanici della sua < cosn > secsi di corsa dalla vettura che lo seguiva. Bartali e Koblet intanto scappano via La volata finale Al fondo della discesa, il mio cronometro misura il distacco in VIS". Hanno dunque ridotto, sia pure di poco, il loro ritardo. Eccoli in pianura; ed ecco che, con uno straordinario ritorno, Coppi riappare all'avanguardia, come riappariscono De Santi, Brasola, Monti (che di lì a poco forerà) e anche Bobet appiedato in discesa E' vero che all'ingresso del la pista, dove il cronometrista piglia i tempi validi per la classifica, egli passa 10 secondi prima degli inseguitori. Questi sono scatenati; vogliono alme no vincere la tappa; vedono che Fornara è stanco; forse riusciranno a pigliarlo e a batterlo avanti che tagli il traguardo. « Pasqualino > ha un giro e mezzo da percorrere: terrà sino alla fine? De Santi tira in testa la pattuglia, da vanti a Koblet che ha Bartali alla ruota. Sì, si avvicinano: alla campana, il vantaggio di Fornara è ridotto a 50 metri. Volata. A metà del rettilineo opposto, Coppi scatta dalla quarta posizione, e con poche pedalate lo vedo superare tutti al largo, ed entrare nell'ultima curva in parità con Koblet. Anche Bartali è scattato, ma dalla parte interna della pista, e lo svizzero, che mantiene la propria linea, non si scarta per lasciarlo passare. All'uscita dalla curva, Fornara è ancora davanti di venti metri, che diventano dieci, che sono ridotti a cinque mentre, finalmente, taglia il traguardo davanti a Koblet, Coppi, Bobet, Bartali e gli altri nell'ordine. Così, con questa volata emozionante che ha fatto trattenere il respiro a migliaia di persone, si è conclusa la seconda tappa del Giro. Vittorio Varale Ordino di arrivo: 1. Pasquale Fornara, di Borgomariero, che percorre i 278 chilometri della 2« tappa Abano Terme-Rlmlni in ore 7 e 48' (media oraria km. 35,641) ; 2. Koblet, a 10"; 3. Coppi; <i. Bobet; 5. Bartaii; 6. Elio Brasola; 7. De Santi (tutti in gruppo con Koblet l; 8. Corrieri, a 3'7"; 9. Conte; 10. Gemiliiani; 11. Ockers; 12. Monti; 13. Pedroni: 14. Bresci; 15. Milano; Iti. Barozzi; 17. Conterno; 1S. Pianezzi; 19. Zampini- 20. Carrca; 21. Jean Bobet; 22. Zampieri; 23. Clerici; 24. Minardi; 25. Pontet; 26. Pellegrini; 27. Albani; 28. Schaer (tutti in gruppo con Corrieri); 29. Astrila, a 3'43"; 43. Van Est, a 4'6"; 61. Magni, a 5'21"; 82. Deflllppis, a 9'2"; 106 Zuliani. Classifica generale: 1. De Santi, in 14 ore 26'57" ; 2. Fornara, a l'5"; 3. Louison Bobet, a l'15" (a pari merito con Bartali, Brasola Elio. Coppi e Koblet); 8. Van Est, a l'20"; 9. (a pari merito) a 4'12": Brescl, Ockers, Monti, Minardi, Barozzl, Conte, Cori ieri. Carrea, Geminiani, Pedroni, Pianezzi, Schaer, Conterno; 29. Astrua, a 4'48"; 44. Magni, a 6'26" ; 80. Dehlippis, a 10'7". Fornara taglia vittorioso il traguardo di Rimini; dietro di lui lottano per II secondo posto (da sinistra): Bobet, Coppi, Koblet, Bartali; avrà la meglio Koblet (Telefoto)