Arrestato l'assassino di Villa Literno

Arrestato l'assassino di Villa Literno ImE CAMPAGNE! DEE* CASERTANO LIBERATE DAL, TERRORE Arrestato l'assassino di Villa Literno Una pattuglia di carabinieri lo ha sorpreso a Santa Maria Capaa Vetere mentre, a bordò di una «Aprilia», con due suoi parenti, si recava da un noto avvocato per costituirà - U feroce bandito temeva le possibili vendette dei congiunti delle sue vittime (Dal nostro inviato speciale) S. Maria Capua Vet., 11 maggio. Il terrore e la caccia all'uomo sono terminati nelle campagne del Casertano: p.'.ie 22,30 Salvatore Capoluogo è stato finalmen catturato, dove meno ci si aspettava, in piena città, a Santa Maria Capua Vetere. Venuti a conoscenza che il Capoluongo si aggirava nei pressi di Santa Maria, i carabinieri avevano stretto 11 cerchio attorno alla città, mentre nelle vie venivano intensificate le perlustrazioni. Precisamente alle ore 22,30 alcuni militi in appostamento, avendo notato un'Apriiio attraversare il corso Garibaldi e fermarsi dinanzi all'abitazione dì un noto avvocato, circondavano la macchina: in essa era il Capoluongo assieme a due suol parenti. Il giovane assassino si dirigeva appunto dal legale, per essere da lui accompagnato a costituirsi nelle mani della giustizia. I carabinieri lo prendevano immediatamente in consegna, traducendolo alle carceri. II Capoluongo avrebbe dichiarato di essersi deciso a costituirsi per sfuggire alle possibili vendette da parte dei parenti delle sue vittime. Sin da questa mattina 1 carabinieri battevano, instancabili, qualunque pista potesse fare serrare in una morsa il sanguinario. D'altra parte Saivalore Capoluongo, convinto che stendere a terra quattro o cento vittime era la stessa cosa, pei'cnè, in fondo, più dell'ergastolo non. potevano dargli, come una tigre in agguato, attento al più lieve stormir di fronde, al muoveva fulmi¬ neo e silenzioso nella canapa, nel grano e nelle màcchie della brughiera, lungo il litorale, pronto a premere 11 grilletto sui suoi nemici o su qualunque sconosciuto si accostasse dove egli si nascondeva invisibile. E' stato dopo 11 tramonto che egli si è posto al volante dell' auto (celata in un pagliaio) per uscire dal cerchio in cui veniva braccato. La soddisfazione nella zona, adesso, è vivissima, perchè all'improvviso la tragica rosa di sangue poteva allargarsi. Infatti il brigadiere Fabio Russo, comandante del vigili di San Cipriano di Aversa (il paese cui appartenevano tutti 1 protagonisti della vicenda, che si recavano solo per il lavoro alle fattorie di Villa Literno), ci spiegava stasera che se il criminale avesse aperto il fuoco sull'aia della tenuta Cardogna, dove abitano i Reccia, una delle famiglie minacciate, vi sarebbe stata certamente una strage, poiché i Reccia si compongono di tre fratelli, Salvatore, Giacomo e Michele, ognuno sposato con molti figli (solo Salvatore ne ha otto). E' riapparsa stasera Viola Jorio che, avendo la sua casa a San Cipriano, in via Andrea Diana 12, dove l'abbiam rivista, v'è ritornata, nonostante il consiglio dei carabinieri. «E' facile dire: andatevene lontano — ha detto. Ma dove? E poi, chi pensa a mia madre? >. Sulla parte avuta dalla donna si conoscono solo ora più precisi particolari. Non è esatto che Salvatore Capoluongo non fece il soldato per vizio dimente. La tabe ereditaria scorite-si nelle vene della sua fa-miglia ed ha già più volte esploso tragicamente, ma lacausa precisa per cui il giovane criminale (che ha 21 an-ni) venne riformato all'ospedale militare di Caserta, nella scorsa primavera, fu una anor¬ malità anatomica, avente i suoi riflessi sessuali, cosa che la donna rivelò agli altri giovani del suo clan agreste, e quelli, a loro volta, di ciò sparlarono e risero, aumentando l'odio del brueggiato. Questa sera le condizioni dei due feriti migliorano, come ci è stato confermato ad Aversa dal prof. Emanuele Repetto, direttore dell'Ospedale civile, dov'è ricoverato (con quattro colpi di pistola) Corrado Capoluongo (erroneamente dato per morto da alcuni giornali, che hanno fatto salire a cinque le vittime) e a Napoli dal prof. De Sanctis che cura ai « Pellegrini » Marcantonio Capoluongo (il giovane ha ricevuto stamane una visita dei genitori), forato da sette proiettili: quanti ve n'erano nella pistola impugnata dal fratello. A Marcantonio, ricoverato nel reparto chirurgia abbiamo chiestoun cenno sull'accaduto, ma si è rifiutato di parlare, come fece anche il padre Nicola quando l'accompagnò (« Ero lontano dalla fattoria e non so nulla su come si svolsero i fatti» è scritto nel registro). Che si fosse all'ultimo atto del dramma era già chiaro. Infatti verso le ore 22, a Casal di Principe, prima, e a Villa Literno poi, rientrando impolverati da una battuta, 1 marescialli Renato De Benedictis ed Esposito Zefferino ci avevano confermato che, esauriti |i tentativi per ridurre il crii minale alla spontanea costitu1zione, l'azione delle pattuglie e ì la vigilanza dei carabinieri era i entrata ormui nella fase decilsiva. «Speriamo di catturarlo |vivo — aveva concluso un sot tulticiale — e prima che com pia altri omicidi. Comunque, vivo o morto, non sfuggirà ». E cosi e stato. E appunto in questa convinzione, per salva-re la vita del Aglio, ieri, quan-do era già buio, Rosa, la mamma, era uscita dalla fattoria gridando forte per i campi, perchè il figlio, cui andavano le sue invocazioni, l'udisse e si presentasse. « Fallo per me, non far spargere altro sangue » implorava ad alta voce la donna, piangendo. Ma nessuno aveva risposto. Ora, con l'arresto dell'assassino, il selvaggio rodéo da vecchio West è terminato. Crescenzo Guarino Il ventunenne feroce assassino Salvatore Capoluongo