Pomeriggio olla Mostra

Pomeriggio olla Mostra Pomeriggio olla Mostra Folla di visitatori tra lane, sete e pizzi nelle sontuose sale del castello di Stupinigi i o e - : i , , i e i i , Ultimi giorni. Alla Mostra del Tessile, domenica chiusura. Molta folla ieri al castello di Stupinigi. Pareva che i visitatori vi fossero andati più numerosi per ispirarsi, per crearsi all'origine l'atmosfera adatta a far gustare meglio la sfilata delle sartine offerta alla sera al Carignano. Entrando al castello ieri pomeriggio il cronista s'imbattè in una coppia fra tante e vi si accodò. Era una coppia di giovani sposi, esattamente una come tante altre. Senza farsi notare ascoltò alcune loro battute. Davanti all'ingresso il marito ebbe un'esitazione: «Già, non si può fumare » disse. Premurosa la moglie propose con dolcezza: «Potresti aspettarmi fuori, caro. Io faccio una volata. Intanto tu fumi una sigaretta». «No no, vengo anch'io » decise lui immolandosi Li accolse una sfilata di armature, di spade, e lance, e pugnali, accoppiate a capi di vestiario modernissimi. «Non capisco — disse la signora — cosa c'entrino le armature e le spade con la seta artificiale ». Pensò un attimo: «Forse — spiegò — servono a far capire che se non avessero inventato la seta artificiale si andrebbe ancora vestiti d'acciaio». «Forse servono — disse con mestizia il marito — a far capire che per procurarsi questi moderni capi di vestiario ci vogliono corazze e spade ». Fiere ed elegantissime dame osservavano con distacco dai quadri appeBi alle pareti. La coppia ammirò i loro abiti di broccato, le loro sete smaglianti. « Nemmeno loro scherzavano, quanto a eleganza » disse lei. « Infatti non scherzavano, facevano sul serto, disse lui. E aggiunse pensieroso: — Dovevano fare sul serio anche le sarte, quando presentavano le note ». La moglie Anse di non sentire. Egli si fermò davanti alla mostra d'una fabbrica di guaine elastiche. Su un foglio — la lettera d'una donna ad una sua amica — era scritto: « Ci vedremo al ballo. Avrò un'orchidea. E naturalmente indosserò la mia solita guaina elastica ». La moglie lo tirò via. « M'interessava il biglietto — disse lui. — Le donne proprio non sanno che cosa sia un segreto ». « E tu credi — disse lei — che una donna scriverebbe un biglietto simile, sia pure alla sua più cara amica, per informarla che porta le guaina elastica? ». Oltrepassarono una « maschera », un uomo dall'aria triste infilato in una marsina vio. la con risvolti neri e alamari d'oro, e calzoni grigi. « Ma perchè — disse il marito — 11 hanno conciati a quella maniera? ». « Sono i colori di moda, viola e grigio » disse lei. « Capisco allora — disse lui — perchè sono tristi. Pensano che l'anno venturo i colori di moda potrebbero essere fragola e pistacchio, o celeste e arancione ». Ad ogni due metri un cartello in quattro lingue ammoniva di non toccare le stoffe E' il cartello che fa soffrire pene inenarrabili alle visitatrici « Ma che gusto c'è a guardare la seta e a non poterla toccare! » gemette la signora all'orecchio del marito. Diede un'occhiata furtiva e allungò una mano. La mano rimase inerte a mezz'aria. Una voce misteriosa, dal tono metallico, la fulminò: «Non si tocca, signora ». La .voce misteriosa aggiunse senza convinzione: « Per favore ». Nella sala non c'era, dietro una cascata di seta, che una ragazza in oc chiali neri che leggeva un gsldfafcq giornale. Era immobile e as sorta nella lettura. Era statn lei a parlare? Forse era una donna poliziotto. Forse ur. fantoccio metallico, collegato a un disco munito di cellula fotoelettrica. La signora prosegui mortiflcatlssima. Da una portantina socchiusa si affacciava il mistero d'una caviglia. Pareva una donna che facesse l'occhiolino. Il marito si fermò. Cosa c'era dietro quello sportello? La moglie si voltò, c Be'? » disse, concisa ed eloquente. « Guardavo la portantina — menti lui. — E' autentica >. < Ma la gamba no » disse lei sprezzante. Si addentrarono nell'appartamento che, come avvertiva un cartello, la regina Margherita aveva occupato dal 1900 al 1919. < OH, aveva anche il bagno > disse la moglie. Una corta e scomoda vasca di marmo, in cui l'acqua calda evidentemente doveva esservi portata con secchi. « Però •— aggiunse il marito — non hanno dimenticato i bassorilievi e il baldacchino reale ». Continuarono nella visita. Un castello che è una sola vetrina, la sintesi dell'operosità umana a servizio della bellezza, della femminilità, dell'eleganza. La signora osservava con occhio esperto, da tecnica, da « maga della conoscenza » qual è ogni donna in fatto di moda, le stoffe, gli addobbi. Valutava i prodigi delle fibre naturali e le magie di quelle artificiali; in un lampo giudicava la qualità del tessuto, la tecnica della trama, l'estro e il fascino dei colori. Commentava col marito, lo trascinava nelle spire di quei frammenti di sogno che le si dipanavano davanti agli occhi Lui si sentiva esiguo fra tane meravigliose cose, si sentiva esiguo e inutile fra tanta perspicacia, fra tanto sapere Ma se si fermava a osservare da intenditore le cravatte o gli ndumenti sportivi, la moglie o tirava via; se si fermava a osservare (pure da intenditore) le sete eteree e delicate dell'abbigliamento intimo femminile, la moglie lo tirava via. « Ma insomma, cosa sono venuto a fare qui? » egli insorse alla fine. « Te l'avevo detto di aspettarmi fuori » disse lei, razionale. « Ma siamo qui da due ore!». «Due ore? E non ho ancora visto nulla » disse la signora. Gli si aggrappò al braccio, lo trascino con sè a guardare un pizzo. Estasiata ripeteva: « Che meraviglia! Che sogno!». «Vado a fare un giretto nel castello e nel parco — disse il marito dopo un poco. — Cosa vuoi che ti dica, a me sembra più bella la cornice che il quadro ». « Non capisci niente — disse lei. — Va' pure, va' pure». g, f. Per 11 sole e per il mare