Si farà un fronte unico tra Siam ed Indocina?

Si farà un fronte unico tra Siam ed Indocina? Un'iniziativa di Washington Si farà un fronte unico tra Siam ed Indocina? (Dal nostro corrispondente) Washington, 6 maggio. La minaccia che pesa sulla Tailandia (come ora si chiama il vecchio regno del Siam) in seguito agli sviluppi della estensione della guerra nel Laos e la apparente incapacità della Francia dì prendere decisioni per ottenere dalle popolazioni degli Stati associati una vera collaborazione nella difesa dell'Indocina, hanno spinto il Governo americano a iniziare consultazioni con il Governo della Tailandia, della Francia e dei tre Stati associati per studiare la possibilità di fare appello all'UNO contro la nuova aggressione comunista. Contemporaneamente il segretario di Stato Dulles ricevendo stamane l'ambasciatore della Tailandia, Sarazin, gli ha annunciato cne gli Stati Uniti stanno studiando attentamente e favorevolmente la possibilità di fornire all'antico regno asiatico quel materiale bellico che sarà possibile dare, : tenuto conto degli attuali impegni internazionali degli Stati Uniti. La Tailandia riceve già da' anni quantitativi di materiale bellico americano sicché la dichiarazione di Dulles significa che non solo le spedizioni saranno accelerate, ma che nuovo aiuto viene aggiunto all'antico. L'oggetto delle consultazioni a quattro, però, mira ad un al tro obiettivo: quello di costi tuire, seppure all'ultimissimo IIIIIIillElllìllllltllillMlllllltilllllll UHI MB momento, un vero fronte di resistenza fra Indocina e Tailandia. Per raggiungerlo ostacoli politici giganteschi debbono essere superati sia in Indocina che in Tailandia. In Indocina si tratta di convincere la Fran eia a riconoscere davvero ai tre Stati associati quella indi pendenza nel seno dell'Unione francese che è' stata loro formalmente riconosciuta dai trattati del 1949 ma che non va, in pratica, al di là di una limitata autonomia amministrativa. La Francia, inoltre, rifiuta di permettere che 1 tre Stati facciano uso delle loro teoriche prerogative sovrane e denuncino alle Nazioni Unite l'aggressione comunista. Nello stesso tempo, però, la Francia dichiara che la guerra di In docina fa parte della resistenza internazionale al comunismo e merita quindi speciali ed as' sai vasti aiuti americani. Questa situazione permette agli invasori comunisti di sostenere che. essi non distrug gono ma portano la indipendenza e che le popolazioni del tre Stati hanno il dovere nazionale di liberarsi dal regime coloniale francese. Questi appelli trovano echi diffusi in Indocina non perchè le popolazioni siano comuniste o procinesi ma perchè l'ostilità alla Francia sta aumentando. Anche recentemente il re del Cambogia ha fieramente di chiarate- a New York, dopo es sere stato allontanato dalla Francia ove si era recato ad invocare la adozione di una politica più consona alle prò messe di indipendenza, che i suoi sudditi non vogliono com battere per la Francia, am mettendo anche che in tutta l'Indocina aumenta il numero di coloro che credono che il Vietminh stia lottando per la indipendenza. La possibilità di una insurrezione della Cambogia e della sua collaborazione con il Vietminh contro i francesi non è quindi esclusa, almeno a Washington. Il fatto che il re del' Laos non voglia essere allontanato dalla . sua capitale ed attenda in essa l'arrivo degli invasori del Vietminh confermerebbe che nemmeno i laotiani sono divorati dal desiderio di difendere l'at tuale stato di cose. Secondo la diplomazia americana, quindi, il momento è venuto per la Francia di procedere ai riconoscimenti promessi. La situazione è complicata dal fatto che fra le autorità francesi' della Indocina e quelle tailandesi i rapporti sono tesi da anni perchè Bangkok rivendica sempre 1 territori orientali strappatile dalla Francia e non sembra disposta a far nulla che possa concorrere al perdurare del dominio francese su territori che Bono considerati siamesi. Ma poiché ormai il pericolo di invasione della Tailandia è alle porte, gli Stati Uniti ritengono che queste rivalità debbono essere messe da parte: da qui le consultazioni iniziate quest'oggi al Dipartimento di Stato per stabilire un collegamento politico militare fra i due Governi. La chiave della situazione è però a Parigi, secondo gli americani. E' Parigi che deve permettere l'appello all'UNO degli Stati associati e riconoscere quindi formalmente e giuridicamente la loro sovranità internazionale. C'è chi pensa che ormai anche questa estrema concessione sia tardiva perchè difficilmente si potrà convincere le popolazioni indocinesi a combattere per la propria indipendenza con la stessa ammirevole decisione con cui i sud-coreani combattono per la liberazione del loro Paese. Ma si otterrebbe almeno la possibilità dì internazionalizzare la guerra e quindi di dare ai popoli asiatici uno scopo di guerra accettabile e concreto. Pressioni for¬ tissime vengono così esercitate in questi giorni da Washington sui Governi francese e tailandese perchè si accordino per la creazione di un fronte internazionale dell'Asia sudorientale soprattutto per prevenire la rivolta della Cambogia che non solo indebolirebbe mortalmente la posizione militare della Francia in Indocina ma avrebbe incalcolabili ripercussioni anche in Tailandia, perchè le popolazioni di quello Stato, che sono di razza Tai, potrebbero influenzare quelle siamesi e spingere alla rivolta contro il Governo pro-americano di Bangkok. g. *

Persone citate: Dulles, Siam