I comunisti si ritirano dal Laos mentre arrivano gli aiuti americani
I comunisti si ritirano dal Laos mentre arrivano gli aiuti americani INATTESO 1 A^BJAMEIVTO 1\ I\DO€I\A I comunisti si ritirano dal Laos mentre arrivano gli aiuti americani / guerriglieri invasori risalgono il Paese verso il nord - Sta per iniziare la stagione delle piogge ed il comando ribelle ritiene di non poter tenere le posizioni montuose - Sono giunti i grandi aerei americani di rinforzo (Nostro servizio' speciale) Hanoi, 6 maggio. Lungo gli stessi sentieri di montagna che avevano percorso scendendo verso sud, dopo la caduta di Sam Neua, si ritirano verso settentrione le stanche colonne dei fanti vietminhiti. Questa sensazionale notizia portata dalla ricognizione aerea, viene a confermare quanto avevano constatato le pattuglie spedite in profondità nel territorio nemico dai due principali avamposti francolaotiani. Le pattuglie avevano riferito nelle ultime quarantotto ore di non essere riuscite a stabilire il contatto con il nemico, e sulle prime questo aveva destato una certa perplessità. Ora il mistero è spiegato. La ritirata comunista — ha detto un portavoce del comando francese — sembra indicare che i ribelli rinunciano ai progetti di invasione data la minaccia della stagione delle piogge, che avrà inizio il 15 maggio. La ritirata, ha aggiunto il portavoce, dà ragione alla linea di condotta seguita dall'Alto Comando francese, di far retrocedere notevolmente le sue forze fino alle rocca]'orti centrali laotiane. E' ancora presto per dire con esattezza quali saranno gli sviluppi della situazione, e per cercar di fissare con precisione le intenzioni del Vietminh. Ma gli indizi sembrano puntare verso una ritirata dei comunisti dal Laos, fino alle basi a nord dei confini del Paese da. cui essi tirano partiti. E' probabile ohe il Comando ribelle abbia considerato intenibili le impervie regioni montuose allorché incominceranno i monsoni. Vi è un'altra possibile spiegazione della nuova iniziativa comunista, e cioè che il Vietminh ritenga raggiunti gli obbiettivi politici dell'invasione. lilfUlllHIMIlllMIIlìllllllIIIMIIIIIlllllllllllM Intanto, il Comando francese non corre alee. Bono giunti all'aeroporto dì Hanoi sei «vagoni merci volanti », a portare nuova speranza al Comando. Si tratta di apparecchi facenti parte di una spedizione d'emergenza di aiuti americani, provenivano da Tokio e sono stati accolti con grande entusiasmo perchè significano un notevole impulso al ritmo del ponte aereo. Gli aerei sono del tipo «G-ll*, l'ultima parola in fatto di trasporti militari. Hanno preso terra al campo di Gialam, sulla riva del fiume Rosso opposta alta capitale del Tonchino. I « vagoni volanti » possono portare 78 soldati in pieno assettò di guerra e sono in grado di contenere anche carri armati leggeri. Questo significa chp se sarà necessario le guarnigioni di Làichau, Nasan, Luang, Prabang e della Plaine des Jarres potranno avere- quelle armi pesanti di cui finora mancavano, e che potrebbero voler dire molto, dato che i Vietminhiti dispongono solo di mezzi leggeri. In giornata, il miglioramento della situazione a ■ lang Prabang aveva indotto il Comando francese ad adottare una nuova tattica di rifornimento, con l'invio di munizioni e di materiale a mezzo di paracadute. A palazzo reale, il principe ereditario Savang ha diramato una dichiarazione nella quale riafferma la decisione del Paese di combattere l'invasore: « Il Laos è un. paese povero e di modesto potenziale umano, ma abbiamo fiducia nei fatto che è unito dietro la monarchia. E sappiamo che siamo aiutati*. Il Comando francese ha smentito le dichiarazioni attribuite al Comando cinese nazionalista di Taipej, secondo cui. il Comando dell'esercito vietminhita d'invasione sarebbe stato assunto da un generale comunista cinese. Così, pure vengono smentite le asserzioni nazionaliste secondo le quali 1200 comunisti cinesi sarebbero impegnati nei combattimenti a fianco dei vietminhiti, ed altri 100 mila sarebbero ammassati sui confini. 1. g-
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