Tutti i problemi italiani nel colloquio Torchiani-Eisenhower di Gino Tomajuoli

Tutti i problemi italiani nel colloquio Torchiani-Eisenhower Tutti i problemi italiani nel colloquio Torchiani-Eisenhower L'offerta di una macchina fotografica di produzione nazionale - Il Presidente dichiara la sua profonda simpatia per il nostro Capo del Governo - Presentato al Congresso il programma di aiuti all'Europa (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 maggio. Il Presidente Eisenhower noti ha alcun dubbio che il suo « amico De Gasperi, unoi dei più grandi statisti del mondo occidentale », guiderà anche il prossimo Governo italiano. Il ricordo che egli conserva dei suoi incontri con lui, le prove che sotto la sua guida l'Italia ha fornito nei campi della ricostruzione e della coopcrazione europea danno al Presidente Eisenhower la convinzione che quanto si fa e si farà negli Stati Uniti per aiutare il Paese alleato a risolvere i suoi problemi economici, difensivi e sociali, contribuisce a rafforzare la causa della democrazia in uno dei settori più vitali del mondo. Evidente sincerità Si potrebbe credere che queste attestazioni di profonda stima nell'Italia e nel Capo del suo Governo da parte del Presidente degli Stati Uniti fossero di prammatica in una occasione come quella di oggi, quando l'ambasciatore Alberto Tarchiani gli ha presentato wia macchina fotografica Rectaflex placcata oro, omaggio della industria italiana al dilettante fotografo Eisenhower. In realtà le espressioni del Presidente erano intonate a tanta evidente sincerità e convalidate da tanta conoscenza dei fattori della situazione italiana, da far ritenere che il suo giudizio riassuma quello del Governo americano sul nostro Paese. Eisenhower ha trattenuto l'ambasciatore per venticinque minuti conversando animatamente, prendendo note su quanto Tarchiani gli veniva dicendo, rievocando uomini e situazioni che in qualità di comandante supremo alleato, prima, e poi di comandante della NATO egli aveva conosciuto. « Anche per questo, disse ad un certo momento Eisenhower, mi sento sempre vicino all'Italia e sarò lieto di contribuire a fare quanto posso per la soluzione dei suoi problemi ». Il Presidente, come tutti gli uomini responsabili di questo Paese, segue con molta attenzione gli sviluppi della campagna elettorale italiana; ogni mattina il Dipartimento di Stato glieli delinea in un rapporto speciale che egli trova alle sette e mezza sul suo tavolo quando comincia la sua giornata di lavoro; ed ogni discussione su problemi della politica internazionale che egli ha più tardi con i membri del suo Gabinetto o con i leaders parlamentari include invariabilmente un accenno alla situazione italiana, considerata come < uno dei fronti su cui la democrazia occidentale combatte la sua sicura battaglia contro le forze della disgregazione ». Queste ultime agiscono però, spesso in buona fede, anche all'interno del fronte democratico ed è spiegabile, così, come molti osservatori americani, dai più altolocati e meglio informati in giù, seguano con apprensione il confuso orientamento di alcune sezioni del centro, apparentemente animate più da forze centrifughe che centripete. Eisenhower è un bravo fotografo dilettante e Tarchiani, esaurita la prima fase formale della consegna del dono, s) divertì assai notando l'entusiasmo e la competenza del Presidente che gli fornì anzi sul dono appena ricevuto spiegazioni tecniche assai più particolareggiate di quelle che egli, non avendo mai fatto scattare un obiettivo in vita sua, era in grado di dargli. Prodotto di precisione Il dono, presentatogli come « una espressione di apprezzamento per il contributo che voi avete dato e state dando alla causa della tutela della nostra civiltà occidentale », è un prodotto di « alta precisione e perfezione di cui l'industria italiana è fiera ». Ed Eisenhower accogliendolo con evidente e vivissimo piacere, fu il primo a portare il discorso sulla rincuorante rinascita economica e industriale dell'Italia offrendo così all'ambasciatore la rara occasione di passare in rivista con il capo supremo dell'esecutivo americano e con assoluta franchezza problemi politici, economici e sociali italiani. La rassegna è stata vasta. Cominciata con le prospettive elettorali — che Tarchiani gli illustrò con abbondanza di dati e particolari e che diede al Presidente l'occasione di esprimerò la sua profonda stima e la sua piena fiducia u e à - n r r i di statista di De la rassegna si coni problemi dell'emie della disoccupa¬ ne! l'opera Gasperi — eluse con graziu'ie zionc. Tarchiani parlò a lungo, con la eloquente ed equilibrata logica che gli è propria e che gli ha meritato il rispetto e la stima degli uomini politici americani, anche di quelli meno ben disposti verso l'Italia. Gli disse che il miracolo della ripresa industriale italiana, la cui produzione è salita al livello del 160 per cento dell'anteguerra, che il miracolo del risanamento della lira dagli abissi dell'inflazione sono segni di sana vitalità che l'Occidente non può mortificare nè ignorare. Gli ricordò che il-problema di Trieste è sempre al centro delle preoccupazioni italiane e che il Governo di Roma, consapevole che la pace generale non dev'essere turbata, ha sempre affrontato le vicissitudini della questione con molta fermezza e moderazione. Eisenhower fu pronto a riconoscerlo ripetendo che l'Italia non si è mai dtscostata da una linea di piena collaborazione occidentale, una linea politica, se ne può dedurre, che il Governo americano sa apprezzare e che porterà i suoi frutti. ti problema degli aiuti economici, che venne discusso anche quando il Presidente chiese chiarimenti particolari sulle ripercussioni in Italia della recente politica americana, prima e dopo le elezioni, diede all'ambasciatore Tarchiani la occasione di fare raccomandazioni generali perchè i particolari problemi Italiani non vengano ignorati soprattutto quando si discute fra i dirigenti della politica americana la applicazione pratica dei programmi generici di assistenza all'Europa che proprio oggi sono stati comunicati al Congresso dai principali membri del Gabinetto Eisenhower presentatisi ai legislatori in corpo e deputazione. L'emigrazione Poiché quasi tutti i problemi economici e sociali italiani sono influenzati dai mali della sovrapopolazione e della disoccupazione a discorso arrivò fatalmente a quelli della emigrazione, unico possibile rimedio ad essi. Eisenhower colse subito l'occasione per ripetere che egli appoggia sempre, come fece durante la campagna elettorale, la revisione della legge Mac Carran non solo, ma che spera, mediante l'adozione di leggi speciali già presentate al Congresso, di ottenere che un notevole numero di lavoratori qualificati italiani, agricoltori, operai, tecnici venga ammesso nel corso dei prossimi anni negli Stati Uniti. Egli si riferiva alla proposta per la ammissione straordinaria di 240 mila stranieri che egli presentò al Congresso una decina di giorni fa e che ora è stata articolata in varie proposte di legge una delle quali, presentata al Senato dal sen. Hendrikson repubblicano nel New Jersey, prevede l'ammissione di 93.600 italiani nel corso di due anni. Ormai nessun programma economico sociale o politico di ogni singola Nazione europea, dalla maggiore alla minore, può essere impostato e risolto senza conoscere quale grado di approvazione e di appoggio troverà nel capo della coalizione occidentale. E' naturale cosi che presentandosi oggi al Congresso per chiedere che 5 miliardi ed 800 milioni di dol lari vengano assegnati per la esecuzione del programma di assistenza all'Europa nell'anno fiscale 1953-54, H Governo americano abbia fortemente sottolineato che la somma richiesta è davvero il minimo assoluto e irriducibile necessario a sviluppare in ogni eie mento dell'alleanza i program mi in corso. La somma è divisa come gli ultimi anni in due parti dissimili: 5 miliardi e S50 milioni i 7 M11111M > 1111 r 111 r ! 111111111F1 < IJ ) 111111111111 j 11 i per forniture di armi e provvedimenti speciali come quello dell'acquisto in Europa di armi e servisi destinati a rafforzare l'alleanza, e 550 milioni per assistenza tecnica e generale sviluppo economico. Presentando al Congresso la sua richiesta per mezzo dei segretari Dulles Wilson Humphrey e Stasseti, Eisenhower ha ammonito che « per nessun motivo possiamo rallentare i nostri sforzi finché non avremo, avuto chiare inegniuocabili prove di scopi genuinamente pacifici da parte della Unione Sovietica* e aggiunse: <Devo dichiarare senza possibilità di equivoci che questa somma di denaro, giudiziosamente spesa all'estero, servirà molto più alla finale sicurezza della nostra nazione nel mondo che un ammontare ancor maggiore speso solamente per aumentare la consistenza delle nostre forze in sviluppo*. , Gino Tomajuoli | Tarchiani con la macchina fotografica che ha presentato al Presidente. (Telefoto) ]iiiiiiiiii[Jiiiiiti[iiiiiiiiiiiii[iiiiiiiiiiiiiiiii iii]iiiiiii[ii]ii[iiiiiiiiiiii[Liiii(iiii[ii[iiiiiiii'f<ii<iititiiiiiiiitiikitiiiiiiiiiir 1 tiiitiitiiiiiitiiitia