In Tribunale i responsabili di un furto al duca di Genova

In Tribunale i responsabili di un furto al duca di Genova In Tribunale i responsabili di un furto al duca di Genova La sezione istruttoria presso la nostra Corte di appello ha rinviato a giudizio davanti al Tribunale, sotto l'accusa di furio e di esercl- zio arbitrario delle proprie ragioni, Otello Mocchi. Vito Vulpes ed Enrico Guarini. Il processo concluderà una lunga e complicata vicenda, iniziatasi nel maggio 1S46, quando il comm. Attila Chiatti, procuratore ed amministratore d Ferdinando di Savoia, duca di Ge nova, incaricava Otello Mocchi di eseguire il trasporto di oltre 200 casse contenenti effetti personali del duca. I colli venivano deposi- tati presso l'Istituto Cottolengo; ma il comm. Chiatti chiedeva che ne venisse effettuato il recapito presso i fratelli Camillo e Cesare Montalcinl, residenti rispettivamente ad Asti e ad Alpignano. L'operazione fu eseguita senza alcuna difficoltà. Nel marzo 1947 il Mocchi, di propria Iniziativa (più tardi dirà jper timore di un sequestro giudi ziario) trasferiva arbitrariamente le 200 casse a Sommariva Perno nel magazzino di una conoscente, certa Rosa Alessio. Mentre avveniva il trasporto, 11 Mocchi riportò una grave lesione alla spina dorsale. Una caduta dall'autocarro lo aveva investito violentemente. Egli venne ricoverato d'urgenza all'ospedale e il suo posto fu occupato,da Vito Vulpes. Quando la contessa Alina Rtcal- done, cognata del duca ci Geno- I va, venne a conoscenza di questo strano succedersi di avvenimenti, ebbe il sospetto che ci fosse qualcosa di losco e volle compiere personalmente una inchiesta. Per prima cosa si recò a Sommariva Perno e, ottenuto il permesso di entrare nel magazzino, passò in rassegna le 200 casse che non potè aprire perchè chiuse a chia ve Tornata a Torino la nobildon-|na scopri che la moglie del Vul- pes stava vendendo biancheria di finissima fattura e recante lo |ussi: stemma dei Savoia. Certa che si trattasse di effetti provenienti da furti commessi ai danni del Ducacdi Genova, informò la polizia. : Quasi negli stessi gorni, lljcomm. Chiatti presentò alla niagi-jstratura di Roma una denuncia in cui affermava che il Mocchi e il Vulpes, accompagnati da tale Enrico Guarini, si erano presentati a lui, armati di rivoltella, pretendendo la concessione di una j Se terminata' somma per T^«^lI rag! ini nio patito dal Mocchi durame il trasporto delle casse. In caso contrario minacciavano gravi rappresaglie. Le indagini effettuate dall'autorità romana stabilivano che non si poteva parlare di una vera e propria estorsione anche se 11 Mocchi e 11 Vulpes avevano ottenuto due assegni postdatati di 250 mila lire l'uno. Forse essi si potevano definire responsabili di esercizio abusivo delle proprie

Luoghi citati: Alpignano, Asti, Genova, Roma, Sommariva Perno, Torino, Vito Vulpes