Concluso a Parigi il rapporto delle nazioni atlantiche di Sandro Volta

Concluso a Parigi il rapporto delle nazioni atlantiche Concluso a Parigi il rapporto delle nazioni atlantiche Gli sforzi per accrescere la potenza collettiva dei Paesi alleati hanno migliorato la situazione internazionale - Colloquio De Gasperi-Eden (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 dicembre. Il comunicato ufficiale approvato stasera alla fine della conferenza atlantica afferma che « 11 miglioramento già constatato nella situazione internazionale può essere attribuito agli sforzi che gli Stati membri hanno, compiuto dopo la fondazione dell'alleanza per accrescere la loro potenza cotle t ti va ». Questa confortante constatazione non ha però indotto i ministri atlantici àd abbandonare tali sforzi nè a ridurli, tutt'altro: essi hanno anzi dichiarato che «ogni indebolimento di questi aforzi provocherebbe un corrispondente aumento dei pericoli ai quali nostri Paesi sono esposti ». Due tesi in contrasto In questa apparente contraddizione si sono svolte tutte le discussioni della Conferenza e benché, come vedremo, pochissime delle decisioni prese abbiano concrete conseguenze pratiche, le discussioni sono state assai vivaci. E' un fatto che durante l'attuale sessione del Consiglio atlantico due diversi punti di vista si sono manifestati in contrasto fra di loro: da una parte c'erano i rappresentanti dì quei governi che considerano imminente la minaccia dell'aggressione e che quindi vorrebbero adottare provvedimenti eccezionali, talda trasformare in una vera e propria economia di guerra quella dei 14 Paesi atlanticiDall'altra parte, invece, i delegati di molti Paesi europei erano convinti che ci sia una certa esagerazione in questo allarmismo e che, se gli armamenti dovessero costare la rovina dell'economia dei Paesoccidentali, il comunismo avrebbe vinto la propria battaglia senza aver neppure bisogno di combatterla. Questo contrasto di opinionha dato luogo a una discussione che costituisce probabilmente l'aspetto più positivo della conferenza che si è chiusa stasera e si è risolto in una felice -formula di equilibrio espresso nelle due affermaziondel comunicato ufficiale che abbiamo riportato più sopra. Si deve d'altronde rilevare che durante questa conferenza la Gran Bretagna ha dimostra to un senso di solidarietà e un desiderio di agire in stretta collaborazione con i popoli del continente, e in particolare con la Francia, quale non si era verificato nelle riunioni internazionali dalla fine della guerra in poi. E anche questa constatazione è senza dubbio uno degli aspetti positivi della riunione atlantica. Non è, insomma, una affermazione generica quella del comunicato che dice: «La cooperazione sempre più stretta fra i 14 Governi dimostra che le intenzioni confessate dal Governo sovietico di seminare la discordia nel mondo libero sono destinate al fallimento ». Libertà e progresso Il bilancio delle riunioni non contiene molte decisioni importanti e conferma il carattere prevalentemente informativo dell'attuale sessione. Si è trattato prima di tutto di un < rendiconto annuo » dell'organizzazione: il Consiglio ha preso conoscenza del rapporto del segretario generale in cui erano esposte le attività svolte in otto mesi, durante le riunioni regolari dei rappresentanti permanenti. Dopo aver preso nota di questo rapporto di Lord Ismay, il Consiglio ha approvato una risoluzione in cui si è deciso di dare un maggiore sviluppo al problemi economici, non soltanto per fornire una solida base allo sforzo militare, ma anche per promuovere il progresso sociale c gli ideali di libertà che sono la ragione d'essere della comunità atlantica. Insieme al rapporto del segretario generale i Ministri hanno esaminato quello del i Comitato militare. Esso indica | che importanti progressi sono stati compiuti nella istruzione ed efficienza delle forze nazionali messe a disposizione del Comando atlantico. Il Consiglio ha udito pure le esposizioni del comandante supremo delle forze alleate in Europa e del comandante supremo delle forze alleate dell'Atlantico. Ridgway ha reso omaggio alle alte qualità; delle forze alle sue dipendenze, ma ha insistito nell'affermazione che < soltanto un rinforzo continuo dei mezzi a sua disposizione gli darà la possibilità di compiere la propria missione ». Anche l'ammiraglio Mac Cormick si è espresso nello stesso senso. In conseguenza di queste considerazioni il Consiglio ha notato con soddisfazione che l'aumento delle forze deciso a Lisbona è praticamente avvenuto alla fine del 1952. ed ha dat.- le direttive per sviluppare gii sforzi individuali e collettivi per « accrescere, migliorare e rinforzare i mezzi esistenti ». Ma nello stesso tenpo i Ministri hanno riconosciuto che « una difesa efficace deve appoggiarsi su una economia sana ». E' stato principalmente deciso che, per l'avvenire, bisognerà abdicarsi al miglioramento della qualità delle forze atlantiche piuttosto che accrescerne il numero degli effettivi. Ed è in questa discussione che si è inserito il problema più contrastato di tutta la conferenza, ossia quello checon parola nuova e tutt'E.'tro che bella, si è chiamato delle infrastrutture: nel suo prolllllllllllllllllllllMllllllllllllllllllllllllllllllllll gramma per la costruzione di nuovi aerodromi Ridgway aveva chiesto una spesa corrispondente a 250 miliardi di lire italiane.. Dopo molto contrattare fra Ministri della Difesa e Ministri delle Finanze ai è finito per trovarsi d'accordo sulla somma di 150 miliardi. Sono stati -poi trattati il problema dell'Indocina e quello della ratifica del trattato per la Comunità europea di difesa, dei quali abbiamo già parlato nei giorni acorsi, e finalmente è stato deciso che la prossima sessione del Consiglio atlantico si terrà il più presto possibile nella primavera del 1953. Del problema jugoslavo, che pure era stato trattato da De Gasperi nel corso della conferenza, non è fatto cenno nel comunicato finale. In ultimo 1 Ministri hanno riaffermato gli scopi dell'alleanza che sono « la difesa, la pace e la sicurezza, e cosi pure la risoluzione di estendere a nuovi Domini la loro solidarietà di -azione e di preservare il comune retaggio di libertà». Chiusi 1 lavori della Conferenza atlantica, c'è stato stasera un lungo colloquio a tre fra Eden, Acheson e Schuman. Anche De Gasperi ha proseguito la serie del suoi incontri personali, durante i quali egli ha approfittato del soggiorno parigino per diffondere fra i responsabili della politica occidentale una più esatta conoscenza delle relazioni italo-jugoslave: stasera egli ha avuto infatti a questo scopo un colloquio con Eden Prima di partire da Parigi, De Gasperi ha detto stasera ai giornalisti italiani di essere soddisfatto perchè le aue intenzioni erano < non solo di fare il punto augii sforzi compiuti fin qui per la difesa, ma anche di gettare le basì per una sempre più concreta collaborazione in campi non militari ». Sandro Volta lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIlllllMIIIII li gen. Ridgway (al centro) con l'i.inni. Mountbatten (a sin.) e l'ani ni. Carney alla conferenza della NATO (Tel.)

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