L'Arnioni è colpevole di uxoricidio? Il drammatico quesito riproposto ai giudici

L'Arnioni è colpevole di uxoricidio? Il drammatico quesito riproposto ai giudici L'Arnioni è colpevole di uxoricidio? Il drammatico quesito riproposto ai giudici La tragedia di Varallo Sesia rievocata domani all'Assise d'Appello che esaminerà i ricorsi della difesa e dell'accusa II dramma di Varallo Sesia, uno dei più sconcertanti fatti di sangue che siano stati presi in esani", in questi ultimi anni da una Corte d'Assise, verrà rievocato domani al processo d'Appello che trae origine dal ricorsi presentati sia dal Procuratore Generale che dalla' difesa dell'imputata, la giovane Giuspppina Amiotti, contro la sentenza che concluse il giudizio di primo grado celebrato a Vercelli nell'ottobre dello scorso anno. Allora la Amiotti venne condannata per tentato omicidio aggravato. Avendole però i giudici accordato il benefìcio delle attenuanti generiche e della provocazione (ritennero che avesse agito in stato d'ira determinato dall'atteggiamento del marito, Aldo Buscaglla) la pena si ridusse a 8 anni dl reclusione di cui 3 condonati. Il verdetto lasciò insoddisfatti tutti. Come si ricorda, l'imputata alla lettura della sentenza reagì drammaticamente gridando: « No, no, no; Aldo, Aldo! » e dovette essere sorretta perchè, in preda ad una crisi di disperazione, stava per abbattersi a terra. La giova¬ ttdmectsefdd<sva«snceNqzfpttszne infatti aveva sempre • sostenu IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllllllllllllllllllllllllllllllll to che H colpo mortale, Il quinto, se lo era sparato il marito dopo che le strappò l'arma di mano, mentre i primi quattro erano stati esplosi durante la colluttazione con lui « inavvertitamente » e non perchè «ila avesse avuto intenzione di uccidere; e pertanto a mezzo del suoi difensori presentò ricorso chiedendo l'assoluzione anche dal reato dl tentato omicidio. Dal canto suo 11 P. G. Impu<mò la sentenza ritenendola « una soluzione di compromesso » derivante dalla totale sottomissione alla perizia d'ufficio impostata sul « grottesco errore » di una « pos; sibilità psicologica del suicidio nell'Istante stesso in cui tutte le corde dell'anima del Buscaglia erano tese alla difesa della vita ». Nei motivi d'appello sostenne quindi l'omicidio e negò l'esistenza della provocazione. I due ricorsi, cosi come sono formulati, imporranno dunque al processo di appello quasi l'aspetto di una rinnovazione del dibattito. Infatti le tesi sono cosi discordanti da essere indubbio che le loro illustrazioni e dimostrazioni richiederanno un ampio Tie¬ lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIK 1111111 ■ ì r 11111111 ] 111 u 111111111141e > 111 ■ 1111111 j i ij same dei fatti e determineranno il riaccendersi di vivaci discussioni sulla condotta e sul risultati delle perizie psichiatrica, balistiche e medico-legali. I fatti saranno indubbiamente ricordati dai lettori poiché eccezionale, quasi morboso, fu l'interessamento del pubblico per il tragico episodio di Varallo Sesia. Tuttavia li riassumiamo brevemente. Alle ore 16,30 del 18 agosto 1949 cinque colpi dl arma da fuoco venivano sparati nel negozio di tessuti di Aldo Buscaglia, situato in piazza Bacchetti a Varallo Sesia. Mentre accorreva gente, dal negozio usciva stravolta la giovane Giuseppina Amiotti. moglie del Buscaglla Piangeva e gridava: « SI è ucciso! si è ucciso! ». Sfollato il negozio dai curiosi, i carabinieri ed il pretore dl Varallo effettuarono le prime indagini e poi interrogarono la vedova ed alcuni testimoni. Aldo Buscaglia giaceva a terra cadavere, contro uno scaffale. La sua mano destra era perforata da un prolettile; un altro (fu accertato più tardi) lo aveva ferito leggermente nella regione scapolare. Una terza ferita si scorgeva nella regione tempo-parietale destra. Il medico dott. Del Signore trovò fra li pollice e l'indice della mano destra della vittima grumi dl sangue e frustoli dl materia cerebrale. Concluse, quindi, che il Buscaglia si era suicidato. Come prova del suicidio venne In seguito portata la considerazione che soltanto impugnando l'arma e portandosela alla tempia il Buscaglia poteva essersi Imbrattata la mano, in quel punto, di materia cerebrale che fu notata anche sulla canna della pistola. L'Amiottl — protagonista ed unica testimone oculare della tragedia — narrò (e non smentì mai in nessun particolare la sua versione) che il marito si era suicidato dopo una violenta lite originata dalla gelosia. Era stata informata che egli — dongiovanni impenitente — stava preparando un convegno con una donna dl cui s'era recentemente invaghito. Come una furia si precipitò da Saliceto, ove era in villeggiatura con il figliastro Gian Mario e con la figlioletta Ji pochi mesi Angelisa, a Varallo per affrontare 11 marito. Nella borsetta aveva la rivoltella tolta a lui 11 giorno prima perchè — disse — aveva manifestato propositi suicidi a causa della difficilissima situazione finanziaria in cui da tempo si trovava. Perchè nessuno udisse la loro discussione il Buscaglia disse a alla commessa di uscire e l'Amiotti chiuse la porta del negozio. Egli al sedette poi dietro la scrivania e, sprezzante ed ironico, ascoltò la scenata di gelosia. Ad un tr-tto essa, infuriata, gli lanciò contro una fibbia — trovata sul banco e che sapeva apparto nere alla donna creduta amante del marito — ed un portapenne Il marito si Infuriò a sua volta e si scagliò su lei che teneva fra le mani la rivoltella « giocherellai do ». Sempre secondo il racconto dell'imputata, nella colluttazione partirono 4 colpi, due dei quali ferirono il Buscaglia. Egli riuscì a strapparle l'arma dl mano e se la portò alla tempia. Lo vide digrignare 1 denti: ebbe appe na il tempo dl gridare: € No, Aldo! non farlo! » che si udì una esplosione ed il marito cadde morto. Giuseppina usci allora piangendo ed uriando. E' questa la verità? L'arduo, delicatissimo compito di stabilirlo è affidato alla Corte di cui è presidente il dott. Piras e relatore il dott. Rossi. L'accusa verrà sostenuta dal P. G. dott. Ottello la parte civile (il padre della vittima e suo figlio Gian Mario) è rappresentata dagli avv. Orazio Quaglia, Guglielmo Gillio e Ger mano (Vercelli). Difenderanno la imputata l'avv. Armando De Marchi e Prlmino Pretti (Vercelli).

Luoghi citati: Saliceto, Varallo, Vercelli