L'allegro funerale dello scrittore Semenov

L'allegro funerale dello scrittore Semenov L'allegro funerale dello scrittore Semenov Il trasporto del feretro su un veliero carico di botti - Un brindisi sulla tomba a Positano - La rendita di un milione per un pranzo annuale commemorativo (Nostro servizio speciale) Positano, 11 dicembre. Quando stamane, nel piccolo cimitero, l'ultima palata di terra è scesa sulla bara di Miseria Semenov, < il Noè di Positano > e il parroco, Don Saverio Cinque, dopo aver recitato l'ufficio funebre, ha chiuso il breviario togliendosi la stola listata di nero, gli amici dell'autore di Bacco e Sirene, i pescatori che avevano portato a spalla il feretro, hanno sturato cinque bottiglie di generoso Gragnano, brindando < alla salute » (evidentemente < eterna >) del vecchio russo che questo unico brindisi aveva chiesto sulla sua tomba, come ultimo lieto saluto. Assistevano allo strano rito la compagna di Semenov, Valeria, con cui egli viveva da oltre trentanni (la moglie, da cui era diviso, abita a Stoccolma), la oagnolina prediletta, Strekosa (cioè < libellula >) che guaiva lamentosa e un gruppo di compatrioti della emigrazione zarista che, giunti su questa costa, vi hanno formato una delle più pittoresca : colonie della vecchia Russia in esilio, quasi tutti pittori come Ivan Zagouriko, Issupoff, Lara Oloff e Basilio Neichakoff. Mischa Semenov, nato nel 1872 a Pietroburgo da una famiglia aristocratica, aveva lasciato definitivamente la Russia dopo la Rivoluzione d'Ottobre, continuando a vagabondare per tutta l'Europa, narrando quindi nei suoi libri di memorie l'allegra bohème internazionale del « mondo di ieri >. Giunto a Napoli dopo Axel Munthe e Norman Douglas, fra 1 c grandi deragliati » (come li chiamò Edwin Cerio ne L'aria di Capri) si stabili in questo punto del golfo di Salerno, riadattando un mulino dei tempi romani (che gli ispl rerà l'opera finale, il Mulino di Rienzo) ove ospitò, fra gli altri, Hindemith e Igor Strawin sky. L'ultimo visitatore è stato Steinbach. Appassionato della danza era assai intimo di Sergio Diaghilev, che ha fatto conoscere il balletto rus so In Europa (su lui Semenov ha lasciato un < profilo ») e di Leonida Massine — altro russo oggi divenuto cittadino americano — il celebre coreografo chiamato recentemente Corte di dalla San Giacomo per il Festival di Londra e poi per l'incoronazione di Elisabetta (Massine è proprietario de < I Galli », l'isolotto vicino a Positano, dove viene ogni anno con la moglie Tatiana). L'ultima festa cui partecipò Semenov fu molti anni fa a Sorrento, nella villa Gorciakov, che, fra 11 fiore dell'aristocrazia russa in esilio, vide danzare Giulia Sedowa, < già prima ballerina dell'Imperiai Teatro di San Pietroburgo >. Semenov, nonostante che la sepoltura sia avvenuta stamane, dopo il trasporto della bara posta su un veliero carico di botti, era morto 11 6 (per un cancro alla lingua) all'Ospedale Internazionale di Napoli dove, avendo esaminate le condizioni ormai disperate del paziente, il direttore, lo svizzero prof. Paul Burchard, non gli aveva più oltre impedito di soddisfare il suo desiderio più ardente: vuotare bottiglie su bottiglie di poderosi vini del Vesuvio. Il giorno delia fine, compiutasi senza conforti religiosi (egli aveva rifiutato l'Archimandrita Benedetto Katsanevakis, rettore della Chiesa ortodossa dei Santi Pietro e Paolo) "ti gruppo di vecchi pescatori di Positano, secondo il preciso testamento di Semenov, ha compiuto un grande banchetto da cGiacomino», un ristorante di quel paese, concluso con un discorso commemorativo del più anziano, Nicola Grasso. E ogni anno, sempre nello stesso giorno — secondo il testamento — la rendita di un milione (che è vincolato) dovrà servire per questo simposio, c. g.