"Realismo socialista,, nel cinema sovietico

"Realismo socialista,, nel cinema sovietico "Realismo socialista,, nel cinema sovietico Le esigenze politiche e di propaganda • Personaggi schematizzati in una luce troppo didattica - Crisi di soggetti - Come vengono preparati i nuovi registi (Nostro servizio speciale) Mosca, dicembre. Com'è noto, nell'U.R.S.S., il cinema, al pari d'ogni altra forma o manifestazione di attività artistica e culturale, è dominato dagli Imperativi politici e propagandistici del regime sovietico, nonché dalle teorie del cosiddétto « realismo socialista », elaborate, intorno al 1934, dall'Unione degli scrittori sovietici. Il « realismo socialista » esige dall'artista < una rappresentazione veridica e storicamente .concreta della realtà nel suo svolgimento rivoluzionarlo. Questa veridicità e questo carattere storicamente concreto debbono andare di pari passo con la trasformazione ideologica e l'educazione dei lavoratori secondo lo spìrito del socialismo». Uno dei maggiori registi russi, Vladimir Guerasimov, l'autore del film La giovane Guardia — con il quale ho avuto 1111 ! 111111111111 ■ iM [ 1 < 1111111M XI ( 1M11 j E11E1 ! 1111 r 111 • l e o o à i e i o o l'occasiono d'intrattenermi durante il mio soggiorno a Mosca — si è sforzato di dimostrarmi che i principi e le norme del « realismo socialista » non contrastano affatto con i celebri film di Eisenstein, di Dvozhenko e di Pudovkin: del Pudovkin del primo periodo, del periodo < rivoluzionario », del cinema sovietico, anche se tale periodo debba considerarsi come uno stadio ormai sorpassato dell'evoluzione storica di quest'ultimo. Due miliardi di spettatori Sta di fatto, ad ogni modo, che il cinema sovietico attraversa in questo momento una innegabile crisi di soggetti e di scenari: di cui è chiaro segno il fatto che — sopra duecentocinquanta film circa che vengono annualmente prodotti nell'U.R.S.S. — solo una trentina o poco più sono film « a soggetto » di lungo metraggio, e gli altri sono film documentari (quest'anno, undici di circa 1500 metri ciascuno), film scientifici e film educativi, op; pure disegni animati. Ora, è ovvio che trenta o quaranta film < a soggetto » all'anno, in tutte le sedici repubbliche sovietiche, sono ben poca cosa per un Paese le cui sale di proiezione sono sempre affoilate e che fornisce loro ogni anno circa due miliardi di spettatori. E, d'altro canto, tali film, di soggetto prevalentemente storico, attestano una spiccata tendenza, oltre che a piegare lo svolgimento dell'azione ad esigenze politiche o propagandistiche, a schematizzare i caratteri dei personaggi, a trascurarne la verità psicologica, a rappresentare la vita e la personalità di uomini celebri (come il musicista Gllnka, in un recentissimo film di Aleksandrov, l'ex-collaboratore di Eisenstein e di Tissé e il creatore, con Ragazzi allegri, della commedia musicale sovietica) in una luce troppo scopertamente didattica. Di qui anche la relativa penuria di soggettisti e di sceneggiatori efficaci, ricchi d'inventiva, di fantasia, di trovate nuove e suggestive. In compenso, il cinema sovietico dispone d'un buon numero di registi e di tecnici di provato valore, i quali possono contare su notevoli mezzi finanziari e tecnici. E, soprattutto, l'U.R.S.S. mette a disposizione di coloro che vogliono avviarsi al cinema mezzi di studio e agevolazioni per usufruirne tutt'altro che comuni a cominciare dall'Istituto di Stato della cinematografia. Esso ha sede in due edifici relativamente moderni dell'immediata periferia di Mosca. E una scuola superiore cui si accede dopo i dieci anni di studi che preparano all'esame di maturità, dopo aver superato quest'ultimo e dimostrato attitudini per una delle sei sezioni o rami in cui è suddiviso l'in segnamento. Esse formano dei registi, degli operatori, degli attori, dei pittori e decoratori (alcuni dei quali orientati verso il disegno animato), degli sceneggiatori e, infine, degli « economisti », destinati ad amministrare i settori di produ zione e di distribuzione dello Stato. Nei primi tre anni, gli allievi dell'Istituto ricevono tutti un insegnamento teorico \ generale comune, che precede '■ la loro specializzazione. L'I.E.C, di Mosca ha il suo complemento, a Kiev e a Leningrado, in due istituti tecnici destinati a formare i tecnici del suono, i chimici, ecc. Attualmente, 750 giovani dai diciotto ai venticinque anni, provenienti da tutti i Paesi dell'U.R.S.S., seguono all'I.E.C. studi la cui durata varia da quattro a sei anni a seconda delle sezioni (essa è di quattro anni per gli « economisti », di quattro e mezzo per gli operatori e gli attori, di cinque per gli sceneggiatori e i registi, di sei per 1 disegnatori). Per la loro sussistenza, gli allievi ricevono un minimo di 300 rubli al mese, che può, a seconda delle loro qualità e della loro lllllllllllllllllllllllllllllll!lllllllllllllllllllllll!<!!ll assiduità, esser portato sino a 700 rubli oppure addirittura soppresso. Le cattedre sono tenute da Insegnanti del valore di M. Ciaurelll, il regista della Caduta di Berlino, di Pudovkin, di Raisman, uno dei creatori del Cavaliere della Stella d'oro, ecc. Nessuna meraviglia perciò che i candidati al posti vacanti nella scuola facciano ogni anno ressa. Ho visitato le sale di studio dell'Istituto. Gli operatori mi hanno mostrato i loro lavori. Gli attori hanno rappresentato mimicamente per noi una decina di commediole; e mi hanno permesso di rendermi conto del perchè della magniloquenza di certe commedie o drammi sovietici. Essa è dovuta al fatto che gli allievi destinati al cinema ricevono 11 medesimo insegnamento di quelli destinati al teatro. Certo, la giovane < madre coreana >, urlante sotto un bombardamento, senza che un solo suono uscisse dalla sua bocca (simile a quella di un'antica maschera teatrale), non mancava di suggestione patetica. Essa vibrava di emozione, e di una emozione indubbiamente sincera. Ma lo fremevo al pensiero di quel che iò sarebbe diventato sullo schermo. Nell'I.E.C. ho veduto anche alcuni del film eseguiti, a titolo di saggio d'esame pratico, da del registi ed operatori giunti al termine dei loro studi. Più che dalle loro qualità o dai loro difetti (perfettamente spiegabili), sono rimasto colpito dalla larghezza del mezzi finanziari messi a disposizione degli allievi -per permetter loro di sostenere nelle migliori condizioni la prova d'esame. I candidati possono < girare > nei grandi teatri di posa di Mosfllm (il principale « studio > di Mosca) altrettanto che nello studio ben attrezzato dell'I.E.C; possono impiegare un buon numero di attori e di comparse e valersi, specialmente per gli < esterni >, di costosi mezzi meccanici. Tesori a domicilio I corsi dell'I.E.C. sono, naturalmente, illustrati da numerose proiezioni di film. La cineteca dell'Istituto conta circa tremila film classici'd'ogni paese; e quella di Stato può prestare a domicilio 1 propri tesori: molte decine di migliaia di pellicole. Infine, esiste per gli allievi un luogo di convegno meno severo dell'I.E.C: la Casa del Cinema. Installata nei locali dell'antico, e celebre, ristorante Yar, e cioè in un palazzo della fine dell'Ottocento, essa offre — con la sua sala di lettura, da ballo, da proiezione, e soprattutto da pranzo — svariate attrattive. Vi ho assistito, una sera, alla proiezione di un film di Vassilj Petrov (il creatore di Pietro il Grande), tratto dal Revisore di Gogol: tutt'insieme, nonostante le proporzioni eccessive del dialogo, un buon saggio di teatro filmato. Quali sono i principali film in lavorazione, tutti a colori, che noi possiamo essere quasi sicuri di poter vedere nell'Europa occidentale? Yutkevic (il regista di Sverdlov, di La Francia liberata, ecc.) sta girando in Albania un film storico su Scanderbeg; Michail Romm (il regista di Lenin in Ottobre e di Baule de Suif) gira in due episodi L'ammiraglio Uciacov; Pudovkin sta terminando un film di cui riparleremo, La Mèsse; Ciaurelli, lavorando al Grande Ottobre; mentre Raisman lavora a una commedia avente per cornice il nuovo canale DonVolga. Lo stesso canale ispira, più gravemente, Eimler, il regista di La svolta decisiva. Ptouchko, il regista del Fiore di pietra, sta girando Sadko, racconto popolare, su musica di Rimskij-Korsakov, la cui figura forma oggetto d'un nuovo film di Rochal (il regista delle .Notti bianche di Pietroburgo). Il grande Dovzhenko compone un film sul canale di Crimea; Donskoj, il regista dell'/n/ansfa di Gorkij e di Arcobaleno, prepara un film sportivo a Kiev; e Legotcin, l'autore del mirabile film Una vela al largo, non si occupa più attualmente che di montaggio. Henry Magnati Copyright de « Le Monde » e, per l'Italia, de « La Stampa ».