Il giuramento Mau Mau evocato al processo

Il giuramento Mau Mau evocato al processo Il giuramento Mau Mau evocato al processo Ripugnanti particolari della «cerimonia» nel racconto dei lesti (Nostro servizio speciale) Nairobi, 4 dicembre. < Io ho udito soltanto le ultime parole del giuramento » ha dichiarato un ennesimo teste negro, dopo avere fatta la solita richiesta che il proprio nome non venisse rivelato alla stampa nè comunicato ad alcuno per non correre il rischio di venire ucciso per vendetta. « Kenyatta le diceva e l'iniziato le ripeteva: " Devi giurare che quando avremo deciso di mandare via i bianchi tu prenderai una parte attiva nel cacciarli ". Queste, erano le parole, che venivano pronunciate mentre il neofita Mau Mau veniva fatto passare sette volte sotto un arco alto un metro e venti e formato di erbe tropicali, di foglie di banana e di canne da zucchero legate insieme come dei fasci di verghe >. , In sostanza tutti i testi di accusa hanno ripetuto le medesime cose e si sono sentite diverse volte le formule del giuramento segreto, che non doveva poi essere tanto segreto se vi hanno potuto assistere senza essere veduti tanti estranei. Il rito è stato anche descritto minuziosamente e ciascun teste aveva qualche piccolo particolare nuovo da aggiungere per completare meglio il quadro fosco dì questo cerimoniale, che ha tutta l'apparenza degli antichi sortilegi usati dagli stregoni delle tribù del centro Africa. Un locale piccolo e chiuso, dove gli iniziandi entravano uno ad uno e venivano «amministrati > da Kenyatta o da chi per lui, accompagnato da due < maestri >. Ecco come si svolgono le cose durante la funzione del giuramento segreto: viene decapitato un capretto; mentre il sangue si raccoglie in. una specie di rozza catinella fatta di foglie di banana, l'iniziato viene invitato a spogliarsi fino a restare con un perizoma o con un corto paio di calzoni. Gli vengono dette le formule del giuramento, che sono lunghe e vanno ripetute sette volte. Intanto egli gira per 11 locale passando per ogni versetto sette volte sotto l'arco di erbe. Dalla testa del capretto vengono poi estratti gli occhi e il sangue e il muco che scendono dalle occhiaie vengono spalmati sulla lingua dell'iniziato per purificargliela affinchè non divenga spergiuro. Poi uno degli assistenti con una lametta da rasoio taglia le due braccia dell'uomo fra il polso e il gomito in sette punti paralleli e le stesse ferite gli vengono fatte sul torace e sulla schiena. Il sangue che ne esce viene mescolato con quello del capretto che, intanto si è andato raccogliendo nel recipiente di foglie: in questo mi. scuglio viene inzuppata una foglia che viene poi ficcata in bocca al neofita, il quale prima e dopo ripete le ultime formule del giuramento. Il rito si conclude in un piccolo festino. Il contenuto dello stomaco del capretto viene estratto, messo sul fuoco, arrostito e mangiato. Poi mentre viene data la lingua cruda all'iniziato perchè la mangi, è nuovamente invitato a ripetere le parole del sacro giuramento Questi racconti hanno prati camente riempito le due pri me udienze del processo che si tiene in un'aula della scuola di Kapenguria, a 350 chilometri a nord di Nairobi, in una regione in cui per essere am messi occorrono lascia-passare speciali dell'autorità militare di frontiera. Il difensore di Kenyatta, l'avvocato Pritt, ha avuto oggi, prendendo appunto le mosse dalla proibizione fatta a uno dei testi della difesa di restare nel territorio di Kapenguria oltre le 18,30, uno scatto violento, minacciando di telegrafare al ministro delle Colonie a Londra che non gli si permette neppure di sentire i propri! testimoni. r. b.

Persone citate: Kenyatta

Luoghi citati: Africa, Londra, Nairobi