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V. E. Orlando è morto dopo una settimana di agonia V. E. Orlando è morto dopo una settimana di agonia // sereno trapasso ieri sera alle 19,45 nella sua villetta a Roma - Poche ore prima l'aveva visitato l'ón. De Gasperi Il cordoglio di Einaudi: "E' finito un grande spirito e si conchiude un intero ciclo della nostra vicenda nazionale,, I funerali domattina a spese dello Stato - Sarà sepolto a S. Maria degli Angeli tra Armando Diaz e Thaon di Revel Roma, 1 dicembre. Vittorio Emanuele Orlando è morto stasera, alle ore 19,45, dopo una settimana di lotta col male, dopo un continuo avvicendarsi di timori e di speranze: «Ha fatto la fine dell'uomo giusto. E' morto serenamente», ha detto poco dopo il prof. Caronia al giornalisti che sostavano dinanzi alla residenza del vecchio statista. La notizia, diffusa attraverso la radio e le edizioni straordinarie dei giornali, faceva intanto il giro della città e a via Cesalpino. affluiva in breve una folla di persone giunte da ogni parte di Roma. Erano umili popolani, gente del quartiere abituata a ve dere il senatore passeggiare nel giardino della sua villa, vecchi che chiedevano notizie sulla fine del « Presidente della Vittoria». Non era che l'ini-1izio'della grande fiumana arre- cstatasi solo versò la mezzanot- l n e e e e o i è a e , o e n e e i a o te,-che domani riprenderà per rendere l'estremo omàggio' alla salma di uno dei più illustri uomini del nostro secolo. Ma prima ancora che il ferale annuncio si propagasse, esso è stato comunicato per telefono alla Presidenza della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio dei Ministri. Sono accorsi così a via Cesalpino il presidente del Senato, Paratore; l'aw. Carbone, segretario generale alla Presidenza della Repubblica, in rappresentanza di Luigi Einaudi; il presidente della Camera, Gronchi; i ministri Sceiba, Segni, Zoll, l'on. Andreottl in rappresentanza di De Gasperi, che si era recato a casa Orlando poche ore prima che si verificasse il trapasso. Poi per vario tempo ancora sono continuate a giungere al villino Carmela le personalità politiche presenti nella capitale, vecchi e giovani parlamentari che hanno seguito Orlando nella sua lunga carriera di statista. Il Presidente della Repubblica ha inviato il seguente telegramma al figlio, on. avv. Camillo Orlando: < Con il cedere della sorprendente vitalità di V. E. Orlando è disceso sul Paese un velo di profonda mestizia, perchè non soltanto è trapassato un grande spirito,, ma vare si sia anche conchiùso un intercido della vicenda nazionale, alle cui più rilevanti fasi si collegano il nome e l'opera dello Scomparso. < Maestro del diritto, oratore insigne, statista e parlamentare di sommo prestigio, giornalista della più chiara tradizione. V. E. Orlando sarà ricordato- co A particolare reverenza ed affetto da questa e dalle venture generazioni, per la passione e la tenacia con le quali credette nel destino vittorioso dell'Italia in armi nell'ultima guerra dell'indipendenza. Mentre, in nome delta Patria e mio personale, porgo al Presidente della Vittoria l'estremo saluto], ha prego di^aeooglierèi-insieme con i congiunti tutti, le espressioni della mia commossa affettuosa solidarietà ». . I "libri dello statista, racchiusi in una vetrina, la statuetta dorata della vittoria alata, il telegramma di Armando Diaz che annunciava l'entrata delle truppe italiane a Trieste vegliano la salma di V. E. Orlando nel suo piccolo studio al pianterreno della sua villetta, insieme con quattro grandi candelabri che diffondono intorno una tenue luce. In quello stesso studio che aveva veduto riunioni storiche stata infatti allestita la camera ardente. La salma di Orlando è vestita del tight che egli indossò a Versailles per la firma del trattato di pace e le sue mani ceree e scarnite, congiunte sul petto come in preghiera, tengono un rosario. Vittorio Emanuele Orlando era vecchio, aveva 92 anni, essendo nato a Palermo il 19 maggio del 1860, ma fino ad una settimana fa nulla faceva presagire una fine così Imminente. Colpito da congestione cerebrale nel letto tra lunedì e martedì, sopraggiungeva poi la paralisi e la broncopolmonite. Sere fa mone. Nasalll Rocca, che aveva portato la benedizione speciale del Papa, gli somministrava i sacramenti. Ieri le sue condizioni non lasciavano purtroppo più adito alle speranze. All'ultima ora, però, il volto del vegliardo si distendeva nuovamente, sembrava che la sua eccezionale fibra superasse anche quest'ultima crisi, ma improvviso sopraggiunse medCAvdrllrmi tini ni in KiUMiiii timi li limili illuni tue il collasso cardiaco di quel cuore che Ano allora aveva lottato strenuamente ,con la morte. Intorno al capezzale erano, • al momento estremo del trapasso, i':'cinque .figli: Carlotta, Filippo, Francesco, Ambrogio e Camillo, e il giovane medico Cali, assistente del prof. Condorelli. La salma, che si diceva sarebbe stata esposta in una sala di Palazzo Madama o a Palazzo di Giustizia, ove egli operò per tanti anni come avvo cato di fama, rimarrà a via Casalpino fino al momento dei funerali, che avverranno dopodomani mattina, alle 10, a spe se dello Stato, nella chiesa di S. Maria degli Angeli a piazza Esedra, ove verrà poi tumulata accanto a quelle di Armando Diaz e di Thaon di Revel. I figli avrebbero voluto che 11 padre fosse sepolto neUa tomba di famiglia. Il Governo svtdtlgGvEapmtgddsOldIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIItllllllllll lltlltllllllllllllll siciliano avrebbe desiderato invece che il vecchio parlamentare trovasse la sua ultima dimora a Palermo nel Pantheon degli uomini illustri della Sicilia. Ma in seguito è giunta, per mezzo dell'on. De Gasperi, la richiesta del Governo: «La salma di Vittorio Emanuele Orlando appartiene all'Italia. E' giusto ch'egli riposi accanto a coloro che come lui contribuirono alla Vittoria dell'Italia nella prima guerra mondiale ». f. La salma di Orlando nello studiovdl Villa Carmela. (Telef.) llllHllllillllllllllllllllllllllUMIllllllllMIIIIIIIIllllllllllllllllllllllllllllllllllItlllllllllllllimillllllll L'ex-re Umberto e Maria José seguono il feretro. (Telefoto) llIflIIItllllllllllIItllItllllllllllllItlllllllllllllllllllllllllItlItlillllllitllllllllIlllltllItllllllllllllIIIIlU