Condannato in contumacia per omicidio mentre si trova nella Legione Straniera
Condannato in contumacia per omicidio mentre si trova nella Legione Straniera Condannato in contumacia per omicidio mentre si trova nella Legione Straniera 11111111J111:111 i 111111 ì 11111 ! 111J ì 11T 11 r I ! 11U1111 Due ex partigiani che nella notte tra il 7 e l'8 luglio del 1945 uccisero il commissario prefettizio di Foglizzo, dott. Emilio Gallo, ufficiale in pensione, sono stati processati ieri in Corte d'Assise (Pres. Aubert, P. M. Giustiniani, Cane. Flores). Gli imputati erano Mario Grienti di 28 anni detto « Francia » e Guido Falco di 26 anni soprannominato «Meo». Quest'ultimo soltanto si è presentato in udienza; l'altro ha fatto pervenire alla Corte uno scritto in cui dichiara di essere in Indocina, soldato nella Legione Straniera. Il Grienti dopo aver precisato il motivo per cui non poteva essere presente al processo, ha affermato di avere giustiziato l'ex commissario Gallo per ordine del suo comandante partigiano Piero Uratl (Piero Piero). Senonchè quest'ultimo aveva già smentito questa versione quando fu Interrogato dal giudice istruttore il quale lo prosciolse dall'imputazione di essere stato il mandante del delitto. Data lettura della missiva la Corte ha iniziato il processo dichiarando il Grienti contumace. Il Falco — un giovanotto da po¬ co uscito dal sanatorio dove eraistato in cura per lesioni poimona-1 ri conseguenti alle sofferenze patite durante la lotta per la Iterazione. — ha dichiarato ai giudici di aver ricevuto dal Grienti, suo superiore, l'ordine di partecipare ad una operazione e di essersi limitato a guidare l'automobile a bordo del quale fu fatto salire l'ex commissario Gallo per essere portato alla fucilazione. Sentiti alcuni testi e la Parte Civile rappresentata dall'avv. Simonetti, il P. M. ha pronunciato la sua requisitoria concludendola con la richiesta di 14 anni di reclusione per il Grienti e dì amnistia per il Falco ritenendo reato colposo la sua partecipazione all'omicidio. Sentiti i difensori avvocati Porrone per il Grienti e Gino Obert e Astore per il Falco, la Corte ha condannato il primo imputato a 9 anni e 6 mesi di reclusione con 9 anni d: condono e assolto il Falco per avere eseguito un ordine che aveva ritenuto legittimo.
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