Si delineano nnovi piani per 1 rapporti tra 8.D. ed Europa

Si delineano nnovi piani per 1 rapporti tra 8.D. ed Europa "COMMERCIO SS WGM JPIU' AIUTI 99 Si delineano nnovi piani per 1 rapporti tra 8.D. ed Europa Le incognite della futura politica: la riduzione delle sovvenzioni sarà compensata dalla ripresa dei traffici? - Dichiarazioni del probabile ministro del Tesoro americano (Dal nostro corrispondente) New York, 19 novembre. Fra le questioni discusse con reciproca soddisfazione stamane a New York fra Bisenhou:er e Taft figura anche il rinnovo degli accordi internazionali per la liberalizzazione degli scambi. Le -dichiarazioni fatte dal trionfante Taft alla fine dell'incontro sottolineano solo genericamente che il presidente eletto ed il capo della corrente conservatrice del Congresso si sono trovati d'accordo su tutti i problemi di politica interna discussi. Si può presumere quindi che l'accordo si estenda anche alla importante questione del futuro indirizzo della politica commerciale americana che negli ultimi tempi ha provocato da parte degli elementi più liberali del partito interessanti proposte. Queste, com'è già stato segnalato, mirano generalmente alla sostituzione della politica degli aiuti all'Europa con quella dell'aumento delle importazioni dall'Europa. E' un indirizzo gradito su ambedue le rive dell'Atlantico a tutti gli elementi illuminati dei Governi alleati; meno gradito è invece alla vecchia guardia repubblicana, ostile per tradizione ed interessi egoistici, alla diminuzione delle barriere doganali americane. Pericoli per l'Europa ' Non manca chi prevede che le facilitazioni al commercio europeo che il nuouo Congresso dominato appunto dalla vecchia guardia potrà concedere saranno più, verbali che pratiche e che, comunque, non influiranno considerevolmente sull'ammontare complessivo del iiiiiitiiiiiiiiiiuiiiiiitiiiiiiniiiiiiiiiniMiiiiiiiHMin l volume dei traffici fra Stati Uniti ed Europa. Per questo motivo sarebbe da sorvegliare in Europa, e con attenzione, il programma per la sostituzione degli aiuti con il commercio. Può presentarsi infatti il pericolo che il congresso repubblicano voti l'abolizione degli aiuti o per lo meno la loro drastica riduzione in cambio di una politica che prima di dare frutti e di compensare i Governi europei del mancato appoggio americano potrebbe essere paralizzata da ulteriori mutamenti di indirizzo. Inoltre è assai dubbio, secondo gli ambienti competenti americani ed alleati, sondati da noi direttamente, che la politica dell'incremento delle importazioni europee possa mai raggiungere i livelli toccati dagli aiuti americani. Tuttavia si ammette che la direttrice di cui tanto si parla è sana e deve essere seguita a patto però che essa non provochi l'immediato e drastico annullamento della politica di aiuti che nell'interesse della difesa americana e della ricostruzione europea dovrebbe invece essere gradualmente diminuita in proporzione degli effettivi aumenti registrati dalle importazioni sul mercato americano. H favore con cui protezionisti inveterati come sono alcuni fra i maggiori uomini politici che dominano ora il Congresso repubblicano, mostra di dare alla formula « commercio invece di aiuto >, è auindi per lo meno sospetto, ed è bene, per evitare successive delusioni, che i Governi alleati esprimano chiaramente e tempestivamente il loro punto di vista nniiMiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiin i o r a i e prima che il Congresso si lanci sulla nuova via. A proposito delle relazioni economiche tra 8tati Uniti e Paesi occidentali, una delle più eminenti personalità finanziarie repubblicane, Winthrop Aidrich, che viene considerato uno dei più probabili designati al Ministero del Tesoro del Governo di Eisenhower e che attualmente è presidente della « Chase National Bank >, il maggiore istituto bancario della costa atlantica degli Stati Uniti, nonché presidente della « America-Italy Society >, ha fatto oggi alcune dichiarazioni. « Io sono d'opinióne — egli ha detto — che vi siano 4 problemi fondamentali la cui soluzione, a mezzo dell'iniziativa degli Stati Uniti, potrebbe eliminare le difficoltà cui ci troviamo di fronte sia noi che i nostri alleati. I i. problemi sono: 1) l'inconvertibilità delle varie monete; S) le restrizioni e la confusa situazione del mercato delle materie prime, S) le restrizioni sulle importazioni negli Stati Uniti derivanti dal regolamento doganale americano; 4) la necessità di incoraggiare gli investimenti esteri del capitale privato americano >. Clausola dì emergenza Winthrop Aldrich sostiene che l'incoraggiare lo sviluppo dei commerci multilaterali stimo lati dagli investimenti stranieri faciliti tra l'altro anche lo sviluppo del turismo ed allarghi il flusso delle rimesse degli emi granfi. « Sfortunatamente — ha detto Aldrich — gli Stati Uniti si sono acquistati con una certa giustificazione una cattiva reputazione per la loro instabilità doganale. Per quanto gli Stati Uniti siano, sin dalla pri ma guerra mondiale, ininterrottamente una nazione creditrice, è stata perseguita la politica completamente irrazionale di prestare all'estero senza dare ai debitori la possibilità di ripagare con le vendite le necessarie quantità dei loro beni. < Questa situazione deve essere mutata se gli Stati Uniti infendono riuscire nei loro sforzi di ristabilire e mantenere "ta convertibilità monetaria. Molte voci delle tariffe doganali americane sono ancora troppo alte, tanto da escludere alcune merci del mercato americano. Gli effetti restrittivi àbile tariffe americane sono irteppiu aggravati dalle complicazioni dei regolamenti doganali e dalla possibilità di aumentare le tariffe esistenti con clausole di emergenza che scoraggiano i produttori stranieri dalle ini«iatiue di penetrazione nel mercato americano. « Recentemente v'è stata una intensificazione del ricorso a queste clausole di emergenza. E' tempo che gli Stati Uniti ammettano che tutta la base del commercio internazionale degli Stati Uniti è mutata radicalmente. L'America ha creato il suo sistema doganale quando era una nazione giovane ed abbisognava di protezione per le sue industrie. Oggi queste industrie sono mature e richiedono, invece che protezione, un crescente rifornimento di materie prime. Dovremmo perciò non solo semplificare il nostro regolamento doganale ma ridurre le tariffe. «'Non possiamo non considerare che l'accesso americano alle fonti di materie prime è oggi seriamente minacciato in cmolte parti del mondo dalle forze comuniste. Per esempio nell'Iran e nelle ricche regioni dell'Asia sud-orientale. L'in- iiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimihiiiiiiiiiiiiiiiii iiiim dustria americana è cresciuta in misura superiore a quella delle fonti di materie prime da cui essa dipende, invece di avere un eccesso di materie prime esportabili, oggi gli Stati Uniti ne risentono una notevole scarsità. Quello di cui gli Stati Uniti hanno bisogno è una nuova politica estera a lunga scadenza, una politica che senza sottovalutare la necessità di un forte potenziale militare sia americano che alleato lo completi con una strategia economica audace e vigorosa», t n 1 e 11111 r 1 ; r 1 m ri m 1 m 1 m 1111111 in 1111 ti 111 m 11 r 11 i 11 r r ) ri < Il presidente eletto Eisenhower a colloquio con 11 senatore Taft. (Radiofoto) 11111111 ■ 11 i 1111 e 1 ti 111 < t m 11111 n 1 n m 111 m 11 ■ r ! 111111 m 111111 m 1 t 1 t m p 1 m 1 e 1 m 1 r f 1 m 1 r 1 m 1 n : [ 11111111 ! 11111 m 1111 i f 111111 r 1111111111111111111111 e 11111 i 11111 ■ 111111

Persone citate: Aldrich, Eisenhower, Taft