Eisenhower si reca alla Casa Bianca ra grandi manifestazioni di popolo

Eisenhower si reca alla Casa Bianca ra grandi manifestazioni di popolo Eisenhower si reca alla Casa Biancara grandi manifestazioni di popolo Freddo incontro con Truman - Il Presidente eletto non prende nessun impegno sulla sua futura politica - Tentativi di Taft di imporre collaboratori della destra repubblicana (Dal nostro corrispondente) Washington, 18 novembre. Il presidente eletto D. Eisenhower si è recato oggi alla Gasa Bianca per conferire -on il presidente in carica Truman. Ike vi è arrivato dopo av( r attraversato la città urlante di entusiasmo, dall'aeroporto alla residenza presidenziale. Una grande folla era presente al l'arrivo del generale all'aero porto. Eisenhower è apparso sorridente, senza cappello, abbronzato e riposato, e sorpreso per la presenza di tanta gente. La cerimonia all'aeroporto Dopo la breve cerimonia di benvenuto all'aeroporto militare dall'altra parte del Potomac, Eisenhower è sceso in territorio della Virginia, salutato da un ptccolo gruppo di funzionari di partito: solo quindici erano stati autorizzati a presenziare alla cerimonia dell'arrivo. Quindici Cadillac erano sul campo, tutte prese a nolo presso un'agenzia della capitale: Eisenhower, il capo del partito repubblicano per il distretto della Columbia Joseph C. Me Garrach, e il commissario Joseph Donoghue, un democratico che si era battuto perchè Ike perdesse, sono en \trati nella prima vettura, im mediatamente dietro al cuneo di venticinque motociclisti della polizia. Dietro questa macchina ne veniva un'altra carica di agenti del servizio segreto. Altri agenti viaggiavano appesi sul predellino della vettura e seduti accanto al guidatore. Le altre automobili seguivano in fila, fiancheggiate e seguite dalla polizia in motocicletta. iiuiiiiiiMniiiiiH Lungo l'autostrada le macchine sono andate a cinquanta n l'ora, attraversando il Memorial Bridge sul Potomac, fino al monumento a Lincoln ove un distaccamento militare ha presentato le armi all'arrivo e alla partenza del corteo, ma si trattava semplicemente di un gesto di cortesia, che spetta a qualsiasi personaggio in visita. Non era nè il saluto ad un generale a cinque stelle, nè quello per il presidente. Ike ha ripercorso la stessa strada che aveva seguito nel '45 durante il trionfale ritorno dalla guerra mondiale. Dal monumento a Lincoln le macchine, seguite da due autobus carichi di giornalisti hanno preso per la Constitution Avenue. La velocità è scesa a SS chilometri all'ora, mentre la folla si infittiva sempre più. Ike agitava le braccia, ridendo ma evidentemente commosso. Da ogni lampione, dalle facciate delle case si stendevano drappeggi dai colori nazionali, blu bianco rosso, per chilometri e chilometri. Bandiere e striscioni dappertutto, con la scritta che lo aveva fatto eleggere presidente: ti llke Ike > (sono per Ike). A metà della Constitution Avenue, due grosse macchine rosse, dei pompieri hanno alzato le grandi scale formando un arco, dal quale è sceso lo striscione < Benvenuto Ike >. Altri cartelli e manifesti e striscioni salutavano il presidente eletto. Da Constitution Avenue, la colonna è svoltata poi lungo la quindicesima strada, quindi ha imboccato la Pennsylvania Avenue, verso la Casa Bianca. E' la via tradizionale per le sfilate ufficiali, per quelle e e delle inaugurazioni e per l'arrivo di personalità estere. Attorno alla Casa Biancaun distaccamento di quattrocento soldati ha tenuto indietro la folla. Altri reparti di truppa controllavano i punti di maggiore pericolo per il traffico. Bande musicali delle tre armi suonavano davanti alla residenza presidenziale. I numerosi agenti non sonofperò riusciti a contenere la folla in Lafayette Square, che è stata invasa e devastata: tutte le aiuole sono state calpestate da migliaia e migliaia di persone. I più fortunati sono stati quelli che fin dal mattino si erano appostati davanti alla Casa Bianca, schiacciandosi, man mano che arrivava gente, sui cancelli del giardino. Nell'ingresso della Casa Bianca era schierato un certo numero di giornalisti. Ike è sceso, preso di mira dagli obiettivi delle macchine televisive delle quattro compagnie che avevano messo in comune tutte le loro risorse. Poi il capo usciere della Casa Bianca ha aperto la porta, ed Eisenhower è stato fatto entrare. In seguito si e appreso che Eisenhower, entrato alla Casa Bianca, accompagnato dai suoi due consiglieri Lodge e Dodge, si è accorto di essere nove mi nuti in anticipo sull'ora dell'ap puntamento, ed ha aspettato nell'anticamera fino allo scoccare delle otto, ora italiana. Truman lo aveva atteso discutendo per una ventina di minuti con il direttore del Bilancio Frederick Lawton e con i segretari di Stato Acheson, alla Difésa Lhvétt, al Tesoro Snyder e col capo della M.S.A. Averell Harriman. L'incontro Truman-Eisenhower ■ (durato circa mezz'ora), sembra sia stato assai freddo, ma, come ha detto il generale uscendo solo dalla sala ovale di Truman (pare che il Presidente non lo abbia nemmeno accompagnato alla porta), è stato tuttavia « informativo ed istruttivo >. prveil colaadatcodimalpel'amsuvotatinnh< ripcmIl comunicato e ri o o a di a nllo8 0, il a mé ia iasa, a ro, ata 14 ag ne ere nla al er > ne aa00 rilo Un comunicato emesso congiuntamente pochi minuti più tardi rende noto che il Presidente in carica ed il Presidente eletto hanno discusso alcuni dei più importanti problemi interessanti la Nazione nella sfera delle relazioni internazionali come pure del modo per assicurare l'armonica trasmissione dei poteri da una amministrazione all'altra. Dall'atmosfera regnante questo pomeriggio alla Casa Bianca è possibile dedurre però che l'incontro non è andato al di là di una cerimonia formale. Le speranze di Truman di convincere Eisenhower a indicare, almeno in linea di massima e non in -modo impegnativo, se approva l'attuale linea politica del Governo americano nei confronti dei più scottanti problemi internazionali, sembrano cosi cadute nel vuoto. Le poche persone che in questa fase di transizione possono essere considerate vicine al generale insistono in realtà sul fatto che Eisenhower non intende assumersi nemmeno l'ombra della responsabilità per le azioni della moribonda amministrazione. Secondo le prime indiscrezioni, l'incontro di oggi si sarebbe limitato difatti alla lettura da parte di Truman di brevi relazioni preparategli dal Dipartimento di Stato e dal Dipartimento della 'Difesa sulla Corea. Indocina, Iran, sui rapporti fra Francia e Germania per la in tegrazionc di forze tedesche nell'esercito europeo, sulla Tunisia e Marocco e sulle ripercussioni che gli sviluppi favorevoli avuti dagli esperimenti per la fabbricazione della bom ba all'idrogeno potranno avere sui piani attuali per la difesa del mondo libero. Finito il colloquio Eisenhower si è recato al Pentagono per colloqui con il ministro Lowett ed i capi di stati maggiori, presumibilmente per mettere a Apunto i progetti del suo viag- gio in Corea. Stasera stessa ilgenerale rientrerà a New York ove avrà domattina il primo in contro dopo la fine della campagna elettorale con il senato"re Taft. Sarà, come già si llllllllllllllllItllllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMtMIIIIlllMItllIt preannuncia, un incontro diverso da quello di oggi perchè il senatore repubblicano, accompagnato dallo speaker della Camera, Martin, sottoporrà ad Eisenhower il piano per la attività legislativa del ?iuovo congresso per avere da lui le direttive necessarie sul problema della riduzione delle tasse alla quale il generale si è impegnato durante la campagna, l'abolizione dei controlli economici, la revisiono della legge sui rapporti fra capitale e lavoro e, cosa di massima importanza per l'Europa, sui progetti per il rinnovo o la limitazione degli accordi internazionali Taft ha già annunciato di non voler riconoscere ad Eisenhower il diritto di nominare lo < speaker > del Senato, una carica alla quale Taft aspira perchè gli darebbe il modo di consultarsi quasi quotidianamente col generale e di^in- fluenzare quindi l'indirizzo politico del Governo. Il senatore, comunque, ha esortato gli esponenti delle altre correnti repubblicane a risolvere la questione delle cariche-chiave amichevolmente, evitando, ad ogni costo e proprio all'inizio del nuovo regime, una lotta interna. Egli ha ammesso anche di aver suggerito ad Eisenhower le principali nomine da fare nel Gabinetto. Ma nulla indica ancora jhe il generale sia disposto a riconoscere al senatore il ruolo di mentore del nuovo Governo, funzione che Taft spera di farsi riconoscere contro le speranze e gli interessi dei rappresentanti della corrente internazionalistica del partito che desidererebbero affidare invece le principali cariche del Congresso e i posti-chiave nel Gabinetto a uomini più moderati. Gino Tomajuolì zrpvar2fdmld1iammlpadca Eisenhower e Truman durante il loro colloquio alla Casa Bianca (Radiofoto) IfliiiiMimmmimiimiiiitiiimiiimiminiiiiniiiiimmiim