Passeggiata turistica degli assi e vittoria di Guégan a Cosenza

Passeggiata turistica degli assi e vittoria di Guégan a Cosenza CRONACHE DELLO SPORT Passeggiata turistica degli assi e vittoria di Guégan a Cosenza // Giro del Sud arriva oggi a Reggio Calabria (Dal nostro inviato speciale) Cosenza, 11 novembre. Se ieri in «n certo senso gli Assi poterono fruire della nostra benevolenza perchè dopo che Magni e Bohet avevano a più riprese, seppure vanamente, cercato di movimentare la corsa e di sorprendere Coppi, ma alla fine dovettero dichiararsi vinti ed accettare la legge del piti forte che non vuole essere disturbato, non altrettanto possiamo dire per questa quarta tappa che dalle rive del Jonio ci ha portati nel cuore della Calabria. Tacita neutralità Se nell'intestazione di questa nostra corrispondenza avrete letto che il francese Guégan è arrivato primo battendo in volato un gruppo di quattordici avversari fra i quali il pur veloce Maggini, non si creda, però, che per questo fatto Ut corsa sia riuscita più combattuta e più emozionante da parte degli Assi che non lo sia stata quella di ieri. Oh, no: nel plotone che il vincitore dell'ultima ParigiTours ha dominato sul lungo e spazioso rettilineo d'arrivo, non c'era 7ieanchc un « capitano » di squadra — otic se ne eccettui l'olandese Nolten che così in ritardo com'è in classifica non poteva disturbare alcuno dei signorotti che fanno circolo attorno alla Maglia rosa (epperciò fu lasciato, al pari degli altri quattordici, che prendesse pure il largo allorché, a una trentina di chilometri da Cosenza, si verificò la fuga che appunto al suddetto manipolo consentì di allontanarsi dal grosso. Voglio dire che la tappa odierna è risultata nè più nè meno che la copia di una delle tante, delle molte tappe dell'ultimo Giro d'Italia allorché, una volta robustamente insediatosi Coppi sulla prima poltrona della classifica e con vari accorgimenti assicuratasi la tacita neutralità dei tre o quattro avversari che avrebbero potuto dargli qualche dispiacere, le tappe venivano, per così dire, offerte per superiore concessione. Purché non fosse uno dei primi (tanto meno nè Kubler nè Petrucci per motivi personali.) scappasse pure chi se la sentiva, e arrivederci all'arrivo, che la Maglia rosa si adattava a raggiungere a qualche minuto (ma non troppi) dal vincitore di turno. Ed oggi, appunto questi fatti, questi deplorevoli fatti, si sono svolti sotto i nostri orchi. Che le popolazioni di queste plaghe ricevano la corsa e i corridori (e anche le nostre modeste persone) con entusiasmo, e calore, e cortesia, è un'altra faccenda: ciò fa parte, e risponde, alla propaganda sportiva promessasi dai promotori e che non non critichiamo, tutt'altro!; ma sul piano strettamente sportivo il Q. P. del Mediterraneo sembra molto male avvinto in quanto a spirito combattivo da parte dei maggiori concorrenti. Un po' la schiacciante superiorità di Coppi, un po' la rassegnazione (voglio sperare temporanea) dei principali avversari, e il resto per il fatto che i cinque «capitani» più in vista hanno garantito il pattuito compenso comunque per essi la vada a finire, sono le cause che hanno portato all'odierna situazione, per combatter la quale ci vorrebbe un fatto nuovo, ma così clamoroso e imprevedibile che neanche noi riusciamo ad immaginare dove e quando e come possa accadere. Coppi sempre all'erta Partiti da Taranto con 48 uomini, la. corsa è proseguita per molte ore a passo stanco e pigro. Le tabelle di marcia distribuite ai giornalisti presto non servirono più, giacché non contemplavano la ridotta velocità alla quale il gruppo si spostava. Dai 32 all'ora presto si scese alla media di 30, e ci si rimase. 1 corridori parlavano e scherzavano fra loro (ina Coppi, pure partecipando all'allegria generale, non abbandonava le prime posizioni, sfava all'erta contro sempre possibili sorprese), dall'alto dei clivi punteggiati di greggi, appoggiati in pose statuari" ai loro alti bastoni i pastori assistevano estutiti al passaggio della carovana, e agitavano i cappelli in segna 0*1 .saluto. Il campione del mondo Mueller dovette lermarsi per cambiare una gomma, ma nessuno pensò a rendergli men facile e meno solleci lo il ritorno nel gruppo. Ed altrettanto capitò a Magni; ed a quanti per qualche motivo dovevano rallentare. L'ondata di freddo cht ci aveva deliziato nei giorni scor¬ si sembra passata; stamane, alme-no fino a quando rimanemmo sul la riva del mare, faceva caldo. Fu soltanto quando si giunse al piede della salita che porta a Terranova di Sicari (km. 154) che la corsa finalmente si animò. Assistemmo dapprima a un allungo di Nolten, al quale prontamente rispose Magni; ma anche per l'ingorgo provocato da alcune automobili il tentativo fu presto soffocato. Poi, venne la volta di Volpi a scappare. Il lungo e secco toscano avvantaggiò presto di un centinaio di metri; ma dietro a lui la reazione noti tardò ad organizzarsi, e principalmente per merito di Correa il gruppo si riformò, sebbene alquanto ridotto. Uno che s'era staccato, perchè visibilmente ammalato, fu Mueller., Il campione del mondo, col quale rimasero due suoi compagni per fargli coraggio, rimase semprepiù indietro, sino ad arrivare a Coscn za con 12 minuti di ritardo dai primi e 10 dagli Assi. Su al culmine della salita c'era un traguardo a premio, per il quale s'accese la lotta, terminata a vantaggio di Bobet davanti ad Astrua. Volpi e Bartali. Giù per la discesa di Tarsia (km. 162) prese lo slancio la fuga solitaria di Biagioni, che è all'origine della frattura del gruppone, una volta gli Assi concessa la « libera uscita » a un manipolo di personappi di secondaria importanza. Una diecina di corridori si trovarono ben presto in vantaggio. Parve, però, che questa scaramuccia dovesse finire in niente; ma appena il gruppo si riavvicinò a cinquanta metri, i fuggitivi aumentarono di velocità, sì allontanarono nuovamente, e tanto forte andavano che si frazionarono in tanti mitechietti. In testa vidi Pezzi e il tedesco Schwarzenberg che precedevano di cento mpfii Bresci e Salimbcnl, i quali, a loro volta, erano seguiti da una pattuglia di otto comprendente Drei, Biagioni, Maggini, /soffi. Volpi, Baroni (che poi rallenterà) e gli olandesi Joris e Maenen. Ad altri cento metri venivano Blusson e Scudellaro; e infine, voltandomi indietro, vidi uscire dal gruppo Guégan e Nolten. Gli Assi (eravamo a 20 \km. da Cosenza) in quel momento avevano 40 secondi di ritardo. Per essi, volontariamente postisi fuor dalla lotta per il successo di tappa, la corsa era praticamente finita (all'arrivo, Il ritardo era salito a più di 2 minuti). Furono i guindlel nominati che, riunitisi a varie riprese negli ultimi dieci chilometri, si disputarono in volata la vittoria della giornata. SI presumeva che Maggini riportasse la meglio, ma il francese Quégan è apparso molto più veloce di lui; infatti, a cento metri veni#a fuori dal gruppo, e vinceva nettamente davanti al toscano e agli altri. E domanif Domani andremo a Reggio Calabria, per 232 chilometri continuamente su e giù per l'Appennino Calabro. Il terreno si presterebbe a una vigorosa lotta per gli scalatori: ma vorranno gli Assi uscire dalla loro apatia? Dati i precedenti, noi non avanziamo tempo si è rimesso al brutto: pio ve, tira vento, fa freddo. In queste eoudicion) la tappa diverrà durissima, e potrà causare delle sorprese. VITTORIO VARALE | alcun pronostico. Però, stasera il Ordine di arrivo della IV tappa Taranto - Cosenza: 1. Raymond Guégan (Francia) che percorre i 207 km. in ore 6.4,V59" alla media oraria di km. 30,743: 2. Maggini a 1 lunghezza; 3. Blusson (Francia): 4. Isotti; 5. Scudellaro; 6. Drei; 7. Bresci; 8. Schwarzenberg (Germania); 9. Salimbeni; 10. Nolten (Olanda); 11. Biagioni; 12. Maenen (Germania) ; 13. Joris (Olanda); 14. Pezzi; 15. Volpi (tutti in gruppo con Guégan); 16. Corrieri a 2'23"; 17. Bobet (Francia); 18. Bartali; 19. Godio; se guono altri 22 corridori fra cui Gismondi. Giaccherò. Milano, Fornara. Minardi, Carrea, Coppi, Astrua. Magni, Padovan, Moresco, tutti in gruppo con Corrieri; 44. Albani a 9'28"; 47. Mueller (Germania, campione mondiale) a 11'58". Classifica generale dopo la IV tappa: 1. Coppi in 19 ore 36'4"; 2. Minardi a 2'; 3. Magni a 2'26"; 4. Astrua a 4'32" ; 5. Fornara a 6'19" ; 6. Scudellaro e Drei a 6'27"; 8. Gismondi a 6'50"; 9. Salimbeni a 6'53"; 10. Carré* a 7'35"; 11. Bobet a 7'45"; 18. Bartali a 12'16' \ 43. Mueller a 52'10".