Guarire dormendo di Angelo Viziano

Guarire dormendo LE SCOPEHTE STMJPE FA CE X T I Guarire dormendo Con una ventina di giorni di sonno continuo, senza narcotici, si cicatrizza l'ulcera gastrica, cala l'alta pressione sanguigna, sfumano le nevrosi, scompaiono certe malattie cutanee Gm gli egiziani... La rivoluzione della terapia prosegue con marcia trionfale, 11 cronista, che ieri ha annota to con espressioni di stupore la un,a nuovf ch^urgia. ™™r,IU^° ,n »hia,ccio Per operarlo più a suo aeio e to m e£„ è * cronista ai tenga pronto alle nuoVe meraviglie che potranno presto offrirgli quelle che sa ran chiamate le < cliniche del sonno >. Se, difatti, la chirurgia avan za prodigiosa col suo nuovo ge nere di strana anestesia, non meno prestigiosa è la concor rente medicina, pronta ad ane stetizzare essa pure ed a glia rire' mediante un sonno ecce zlt>nale di venti e più giorni non P00*16 malattie ribelli. rivelazione è sgusciata da a'cu"« pubblicazioni scienti!! che di, "tudiort russi e sta ora C™^™*° ^ntlr-es8e df ^l0^0 "»e*£* grc^e "fnv^ £iJ£.^£ l'T iL^T onirica e ne allarga enorme mente t conflnl immergiamo nel sonno, in un lungo sonno t naturaie > gli ulcerosi, siano dello stomaco o del duodeno o delle membra, gli ipertesi, quanti si dolgono di nevrosi viscerali oppure ma nifestano strane malattie cu tanee, i mutilati che ancor ge mono per la stuporosa sensa zione di dolori intensi ad un arto amputato (arto fantasma) coloro ancora che urlano per nevralgie ribelli; col sonno an chfa guariranno. Questa, in fintesi, e stata la prima strabi «ante informazione. Ora sono chiarimenti sul metodo , suUe , , M meccanlsmo d.azlonei noncnè una Iarga ata. tistica di guarigioni, II sonno, tutti l'han provatoè un meraviglioso restauratore di forze, un integratore di ener gie chl ne ha €Bplorato gli in timl segreti aggiunge che mo diflcazioni della circolazione sanguigna, del tono muscolare della temperatura, delle secre zioni organiche si accompagna no con quello stato di abban dono della coscienza e gli stes si processi del ricambio proce dono meno indaffarati, si da ridurre le spese del carburan te vitale. Naturale, quindi, che - un buon sonno sia stato racco, mandato dal medici in ogn- temP°- in svariati stati dì esaua rimento. E persin nel campo - delle forme infettive, per un é raffreddore od una lieve inn "uenza- ™m*dl!°.«SffiSSL^ - tSSj^^JS^^l - jjè e - sa cne neil0 stato, di sonno auE menta nel sangue la formazio, ne degli < anticorpi >, cioè dl particolari sostanze difensive a fomentate dai germi invasori- pur 8i sa della marmotta ch- infettata da bacilli tubercolar- ed ammalatasi al momento d cadere In ibernazione, finita questa riprende allegramente la sua vita senza alcuna orma di tisi. Che il sonno, d'altra parte, ristabilisca l'attività cerebrale indebolita è verità che sgorga dallo studio delle nevrosi sperimentali. Il cane che, sottoposto a prove sproporzionate all'efficienza del suo sistema nervoso, casca in un vero stato d'ipnosi e dopo ore, al risveglio, mostra in pieno la ripresa normale dell'attività della sua corteccia cerebrale, è l'esperimento, difatti, dal quale 11 grande fisiologo russo, Paulov, ha preso le mosse per dimostrare che il sonno inibitore non ha soltanto valore protettivo, ma parimenti significato terapeutico. Senza dimostrazioni del genere gli antichi egizi, come ne fa fede un papiro del duemila avanti Cristo, già conoscevano gli effetti salutari del sonno, tanto che per propiziarlo osannavano al vetusto oppio. Questa la dròga che in tempi moderni ha concesso ai nostri psichiatri di aprire la strada alla terapia scientifica col sonno. Barbiturici, avertina, aldeidi, ecc. si sono di mano in mano succeduti nella sostituzione, per curare, però, soltanto forme maniacali, stati di angoscia e tossicomanie. Lungi, dunque, si era dal complesso degli altri malanni più sii citati e, d'altronde, sempre si trattava di un sonno provocato da narcotici, quindi di una narcoterapia non prolungabile a scanso di rischiosi effetti tossici. Se la scuola russa è giunta oggi a prolungare un bel sonno a quindici o venti e più giorni, gli è che ha trovato il mezzo di far dormire senza necessità di somministrare od almeno di prolungare la somministrazione di ipnotici. / riflessi condizionati Immaginiamo, dunque, di entrare in una delle future « cllniche del sonno », che imi teranno naturalmente anche da noi l'Istituto in cui lavora Andreef o Kaminski, oppure Parassov e Tchernenko, od altri ancora, che In Russia continuano le tradizioni del Paulov. Certo v'ha da pensar subito che essa sia sita lontana dalla città, lungi da crocicchi stradali, a debita distanza da stabilimenti industriali, in un'atmosfera, insomma, di silenzio propizio al sonno. Pur cosi essendo, pur do vendovl entrare con suole felpate e procedere su stuoie silenziose, un curioso gruppo di rumori colpirà all'interno il visitatore. Ora è un tic-tac ripetentesl, ora è ua miscuglio di altri suoni, quasi uno jazz in miniatura. Perchè? Per la stessa ragione per la quale si vedranno, ora in una camera ora in un'altra, curiosi lampeggiamenti colorati squarcienti a scatti la penombra azzurrina o verdognola, In cui deve stare ritualmente la clinica. Ma che sono quei segnali? j Per capire basta osservare co-. me, abbandonandosi al irò j ascolto od alla loro contempla- zione, i ricoverati, dopo unjtempo di veglia sufficiente alla quotidiana toeletta, ritornati a letto ricaschino nel sonno. Cosa che non capita al visitatore e che egli ancora non comprende se non conosce in che consistano i riflessi condizionati. Ci spieghiamo con un rapido esempio: finché il bimbo non ha appreso il gusto di una caramella la guarda Indifferente; ma dal primo giorno che l'ha assaporata, allorquando nejvede un'altra subito gli viene l'acquolina in bocca. Quanto I dire che la visione del dolciu me gli induce per via psichica il riflesso della secrezione salivare, senza bisogno che la caramella abbia contatto con la bocca. Quel riflesso è « condizionato > dall'avere almeno una volta associato 11 gusto alla visione della caramella. Orbene quando il cronista visiterà una moderna < clinica del sonno > potrà accorgersi che ad ogni nuovo malato la prima dormita è imposta con un sonnifero. Contemporaneamente, però, alla somministrazione del farmaco vien messo in azione il rumoretto speciale od il lucciolante chiarore, su cui è richiamata l'attenzione del malato. Dopo un po' di volte al sonniferi si sostituiranno pillole indifferenti, sicché basterà il rumore o la luce ritmata a rendere efficace fi trucco ed evitare ogni rischio di intossicazione medicamentosa. Il nuovo tipo di sonno terapeutico non è altro, dunque, che un sonno assai simigliente al naturale. Il bello è che il vero meccanismo per cui la terapia onirica agisce consiste, secondo la scuola russa, nello sblocco od annullamento di altri riflessi «condizionati», ben più complicati, per cui nel corso della vita si sono determinate abnormi ed incoscienti correlazioni abituali tra corpo e cervello e viceversa, sino ad indurre la formazione di processi morbosi veri e propri. Entriamo qui nel campo delle cosldette malattie psicosomatiche, per cui dall'America ci è pur di recente pervenuta una diversa ricetta di cura, fondata su elementi psicoanalitici, Tutti sanno ormai dell'ulcera gastrica (e fu primo l'italiano Schiassi a dimostrarlo) che può trarre avvio da stati emotivi sfrecciatiti come fulmini dal cervello allo stomaco per via del nervo vago. Orbene, questo ed altri malanni avrebbero dal sonno prolungato il balsamo guarito- re, appunto perchè nello stato di ipnosi avviene uno sganciamento tra zone d'allarme e vie conduttrici di pericolosi eccitamenti. Perchè la disgiuntura persista bisogna, però, che il sonno continui per settimane intere sino a far perdere quella specie di associazione a delinquere il ricordo del vec chio assurdo legame, Angelo Viziano

Persone citate: Kaminski, Tchernenko

Luoghi citati: America, Russia