La formula jugoslava del "socialismo marxista,,

La formula jugoslava del "socialismo marxista,, Ranfcovic al Congresso di Zagabria La formula jugoslava del "socialismo marxista,, (Dal nostro inviato speciale) Zagabria, 6 novembre. L'uomo più importante in Jugoslavia dopo Tito è Alexander Rankovic, ministro degli Interni e capo della polizia. Seguono nell'ordine Kardelj, ministro degli Esteri, i teorici del regime Milovan Gilas e Mose Pijade, e poi gli altri membri del Politburo. Questa graduatoria è stata confermata dal sesto congresso dei co-1 munisti jugoslavi. | Il Maresciallo ha dato lune-j dì scorso le linee direttive dei lavori con un discorso di sei ore. Oggi Rankovic ha concluso in sostanza il congresso con poche frasi .e delle cifre: 90 mila nuovi comunisti nei ranghi delle forze armate jugoslave; 11.128 elementi dell'opposizione fedeli a Mosca inviati in campi di lavoro di educazione marxista negli utlimi quattro anni. Di questi circa settemila hanno dichiarato di avere ritrovato la giusta via e sono stati rimessi in libertà. Gli altri continueranno il loro lavoro nei campi dì lavoro di «pubblica utilità >. Altri duemila cominformisti sono detenuti nelle prigioni jugoslave dopo ■ essere stati condannati da tribunali civili e militari per alto tradimento e spionaggio. Mentre l'attenzione di tutto 11 mondo era puntata sulle elezioni americane, il sesto congresso dei comunisti jugoslavi ha deciso rapidamente e senza opposizione l'abolizione del partito comunista e del fronte popolare. Il primo è trasformato in una < Unione dei comunisti > con compiti di controllo e pedagogici sulle masse; il secondo diventerà un grande movimento politico a larghissima base che con l'etichetta di < Unione dei lavoratori socialisti jugoslavi > cercherà di allinearsi ai partiti socialdemocratici europei, riunitisi recentemente a Milano per il congresso dell' Internazionale socialista. I laburisti, e particolarmente la frazione bevanista, saranno con molta probabilità i presentatori e garanti di questa nuova formula del socialismo marxista. Non si comprende però ancora bene dove vogliano arrivare questi cambiamenti nella struttura del comunismo jugoslavo. Si sa che la sempre più aspra polemica con il Cominform ne è stata la principale spinta. Ma lo stesso teorico del cosiddetto scisma titoista Milovan Gilas ha solo lanciata la carta o il manifesto di questa nuova esperienza marxista, tentando di dargli anche le linee principali. Non rimane quindi che ricordare le ultime decisioni del Politburo jugoslavo dirette soprattutto contro la centralizzazione burocratica (con l'opposizione di molti fun¬ praticamente secondo gl'inse gnamenti della industrializza- zionari che rifiutano di lasciare Belgrado, Zagabria e Lubiana), e per la formazione di consigli di fabbrica e dei produttori che dovrebbero soppiantare la gerarchia a piramide del tipo sovietico. Nelle campagne, dopo l'esito complessivamente negativo della collettivizzazione di tipo pure sovietico, si tenterà di creare il comune autonomo agricolo, che dovrebbe essere impiantato campagne ame- delj, che reputa finito e supe rato il cosiddetto « neutralismo jugoslavo », o tentativo di rimanere come terza forza fra i due blocchi: la Jugoslavia intende allinearsi con l'Occidente per opporsi ad ogni tentativo di aggressione. m. f. zione delle ricane. Per quanto riguarda la poli Uca e^tera jugoslava è sem orato importante il aiscorsodel ministro degli esteri Kar-llllllllItlllllMIIItlllllllllllllllItllllIIIIIIIIIItllllI

Persone citate: Alexander Rankovic, Milovan Gilas, Mose Pijade

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Lubiana, Milano, Mosca, Zagabria