Gli spettatori in sala e la prima donna in volo

Gli spettatori in sala e la prima donna in volo Romanzesca edizione di «Un ballo in maschera» Gli spettatori in sala e la prima donna in volo Mutazioni geografiche nel libretto, per riguardo politico (Dal nostro corrispondente) Londra, 25 ottobre. E' andata in scena stasera al Covent Garden — con soli 40 minuti di ritardo — una delle più avventurose edizioni del Ballo in maschera della storia di quest'opera avventurosa. Helene Werthe, la prima donna dell'Opera di Stato di Amburgo che l'aveva cantata giovedì alla prima, per l'apertura della stagione, dovette mettersi a letto ieri con un forte mal di gola, e la direzione del teatro si trovò senza protagonista. Fu pregata di intervenire un'altra cantante dell'Opera di Amburgo, Elfride Wasserthal, ma questa declinò l'invito perchè non conosce ancora sufficientemente la parte. Hilda Zadec, interpellata per telefono a Vienna, rispose, spiacente, che era a letto con l'influenza. La stessa risposta diede Gre Browestjn, che si trova all'Aja. Fu cercata a Milano la soprano americana Dorothy Dow, ma non potè essere rintracciata. Furono interpellate ancora senza successo una soprano di Amsterdam e una di Colonia. La direzione del Covent Garden, preoccupata, pensò allora di presentare al pubblico la Tosca. Furono montate le scene, distribuite le parti, le partiture d'orchestra, stirati i costumi, stampati dei programmi di emergenza. Nel frattempo, però, un impresario londinese era riuscito a mettersi in contatto, stamane, con la cantante brasiliana Costantina Araujo, che si trovava -a Milano. La direzione del Covent Garden, che teneva a dare agli spettatori l'opera promessa, la pregò di venire. Essa promise di prendere il primo aereo per Londra. Alle sette di questa sera il teatro era già pieno di spettatori e la cantante non era ancora in teatro. Le sarte erano nel camerino della protagonista pronte a puntarle il costume con gli spilli; il maestro era pronto a salire sul podio; in altri camerini i cantanti erano già truccati e vestiti. Il pubblico fu pregato di attendere. In realtà, però, la direzione non era ancora affatto sicura quale spettacolo avrebbe potuto mandare In scena: i professori d'orchestra avevano sul leggio tanto la musica del Ballo in maschera quanto quella della Tosca. I macchinisti, dietro il sipario, avevano pronte le scene dei due spettacoli. L'aereo da Milano aveva venti minuti di ritardo. Alle sette e pochi minuti la macchina che la direzione del Covent Garden aveva mandato all'aeroporto si fermò dinanzi all'ingresso del palcoscenico E ne uscì trafelata — e non del tutto in gamba a causa del mal d'aria sofferto durante il volo — Costantina Araujo, la quale pochi istanti dopo appariva in scena accolta con una ovazione cordiale per l'impresa insolita. Tuttavia le avventure di que sta edizione londinese del Ballo in maschera non finiscono qui. Perchè l'opera viene ora eseguita a Londra in una nuova traduzione inglese curata dal prof. Dent. Gli inglesi hanno sempre avuta una certa diffidenza verso il soggetto di quest'opera di Verdi perchè a causa di molti moniti avuti dalla censura italiana del tempo il suo autore, Vincenzo Somma, aveva trasferita l'azione (più o meno storica) della commedia di Scrìbe dall'ambiente svedese in cui era awenuta alla fine del Settecento, In una- fantastica Boston, Massachussets, nella quale si incontrano non soltanto personaggi di nome plausibilmente americano come Sam e Tom, ma anche Riccardo e Amelia ed altri personaggi prettamente italiani. Nonché un « conte di Warrlck», nome che qui in Gran Bretagna suona tremendamente familiare. Tanto familiare che l'attuale conte di Warrick è imparentato con il ministro degli Esteri Anthony Eden. Nella nuova traduzione inglese l'intera vicenda è tornata, come le si conviene, alia corte di Gustavo VI di Svezia. E i nomi dei personaggi sono tornati alla loro antica anagrafe. Così Riccardo è ora Gustavus, Renato è Anckarstroem, Sam e Tom sono elevati ai ranghi di conte Ribbing e conte Horn. La cantante brasiliana è perciò piovuta dal cielo su un palcoscenico dove gli altri personaggi cantavano in inglese una vicenda che si svolge in Svezia. Essa salvò la serata cantando in italiano una vicenda che si svolge in America. Il pubblico — forse ricordando che proprio Ieri era la «giornata delle Nazioni Unite» — ha applaudito cordialmente e generosamente il tutto. r. a. +++ :