Ballerine a Napoli di Clara Grifoni

Ballerine a Napoli Ballerine a Napoli Con una lettera al giornali, la senatrice Merlin smentisce la notizia di un'aggressione che certe peripatetiche notturne, schiumate dalla polizia del buon costume sul marciapiedi romani, le avrebbero fatto subire, cNon è nelle mie abitudini partecipare al rastrellamenti — precisa — e non è nel mio carattere infierire sulle donne più sventurate, catechizzandole >. Tanto meglio. Benché l'onorevole Angelina sia di tempra battagliera, questa faccenda di bòtte e Ingiurie francamente ci dispiaceva. La vita è già abbastanza dura per gli apostoli, specie ii. gonnella; e fra tutti gli apostolati, il più duro è certamente quello che mira alla redenzione di qualcuno o, Dio ci aiuti, qualcuna. Se poi le persone da redimere sono migliala e tutte palesemente decise a non esser redente, il mestiere d'apostolo diventa critico assai, per non dire insostenibile. Si veda com'è finita la «paladina della morale francese », Marthe Richard, che in un recente processo — nel quale ebbero lo zampino 1 tenanciera delle case chiuse — lasciò fin l'ultima penna. Anche alla signora Merlin, la sorte non ha risparmiato crucci, nè delusioni dal giorno In cui, facendo molto credito agli uomini e ancor più ai tempi (maturi, secondo lei, per la liberazione della donna da ogni genere di schiavitù, compresa quella dell'amor venale) diede inizio alla tanto discussa crociata. Ma « le idee sono sempre in anticipo di almeno cinquant'anni sui tempi », afferma un vecchio detto che la senatrice, e noi con lei, potremmo ritener superato se qualche piccolo episodio non provvedesse, di tanto in tanto, a riconfermarne l'esattezza e l'attualità. L'ultimo, che risale ad alcu= ni giorni or sono, è questo: le girls d'un balletto, regolarmente scritturate per una serie di spettacoli in un teatro napoletano, sono state costrette dalla locale polizia a subire la visita sanitaria, che viene imposta due o tre volte per settimana alle «cattive ragazze»; e, come quelle, hanno dovuto fornire dati anagrafici e fotografie alla Questura, che intende schedarle. In base a quali leggi o criteri? Non sappiamo. E' passato ormai un secolo e mezzo da quando gli arcivescovi di Parigi negarono la sepoltura religiosa a Adriana Lecouvreur e alla Rancourt; oggi le donne di teatro (e di cinematografo) vengono ricevute dal Papa, sono ammesse alla Corte d'Inghilterra e pranzano alla destra del duca di Edimburgo, come Vivien Leigh che per 1 suoi meriti artistici è stata insignita del titolo di < lady ». Quanto alle ballerine, l'occhio della virtù non smise di guardarle con sospetto per tutto l'Ottocento e a meno che non si chiamassero Fanny Essler o Maria Taglioni, il loro nome evocava solo baldorie, solo peccati per i borghesi onesti. Lo scandaloso mito di Frou-Frou, che da una mano reggeva Mercurio, dall'altra Cupido e rubava mariti, divorava patrimoni, faceva fallire banche, decadde con la prima guerra mondiale; e il dopoguerra seppellì le sciantose, rimpiazzandole con le ballerine in serie. Le prime girls inventate da Mack Sennètt, che attraversarono l'oceano nel '22 per conquistar la vecchia Europa, non presentavano niente In comune con tutto ciò che, sino ad allora, aveva sgambettato sui palcoscenici. Erano tutte giovanissime, tutte sottili, d'una gracilità irritante di ragazzo o di scolara; tutte identiche, salvo il colore dei capelli che sfumava dal castano al miele, passando attraverso l'oro e il rosso foglia morta; tutte indiavolate e molto discrete, come notarono malinconicamente i bellimbusti in agguato ogni sera fuori del Capitole e dell'Alhambra. Sùbito corse la voce che queste bellezze coltivate in serie nei vivai dell'americano Ziegfeld, dell'Inglese Manghan o dell'austriaco Schwarz erano soggette a una ferrea disciplina; viaggiavano scortate da cerberi in sottana e, le inglesi da un pastore; non bevevano champagne, ma succo d'arancia e dopo il teatro filavano saggiamente a letto. Ballerine? No, educande che giocavano allo spogliarello (dietro le quinte), per mostrare al pubblico trenta bufi! colbacchi, trenta assurdi grembialini da carne riera o trenta impossibili uni formi da marinaio. « Però, son nude » gemevano sgomente le superstiti signore con la petti natura a uovo, popolata di fermagli e forcine «E' una nudità casta » rimbeccavano quelli che si facevano interpreti dello spirito dei tempi. La mo rale era a una svolta, 1 figli dei Pari incominciavano a sposare le girls. Contemporanea mente, la letteratura e l'eman cipazione femminile, già in at to, consacravano nella « ragaz za della rivista » il nuovo tipo della lavoratrice teatrale (e che lavoro: da misurare col contachilometri), rispettabile anche quando faceva la pas serella o appariva, in costume assolutamente primitivo, sull'ultimo gradino della scala di argento. La sua vita non era fatta di follie, ma d'un quotidiano e snervante esercizio di muscoli, d'una docile pazienza, d'una compiuta arrendevo lezza tquel lasciarsi manovra re e disporre come un pezzo da scacchiera: vi pc:r niente?) di sacrifici e anche di lacrime. In questi trentanni le ragazze del balletto, sempre più numerose-, sempre più eguali a se stesse — e magari sempre meno coperte — sono entrate così intimamente- nel costume, che neanche i censori trovano argomenti valevoli per con¬ nbpN dannarle. Si tratta di comuni lavoratrici, di artiglanelle della piroetta, debitamente sindacate. Che il lavoro di cui campano e 11 loro abito da lavoro sieno irreprensibili o no, questi sono interrogativi a cui dubitiamo possa rispondere esaurientemente un'epoca come la nostra, che considera pudico un bacio lungo 27 metri di pellicola e indecente se dura un metro di più, che tollera il bikini sulle spiagge e mette la foglia di fico alle statue. Ma, probabilmente, il funzionario di Napoli che ha deciso di « schedare » le girls — infoltendo così la schiera di quelle « commercianti della seduzione » che l'onorevole Merlin si prodiga ad annullare — la sa molto più lunga di noi. Stiamo dunque a vedere come giustificherà il suo operato e come lo interpreterà il Ministro dell'Interno, a cui l'intrepida senatrice ha presentato un'interrogazione in proposito. Stiamo a vedere a che punto si è con questi famosi diritti della donna, ogni giorno riaffermati e ogni giorno discussi; e in quale misura le varie onorevoli Merlin dovranno sbracciarsi a difenderli. Clara Grifoni iiiiiiiimimiiiimiiiimiim 1111 ■ 11111111 n 111

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