Tre rapinatori seviziano un vecchio ottantenne gli bruciano il viso e lo lasciano nudo in strada
Tre rapinatori seviziano un vecchio ottantenne gli bruciano il viso e lo lasciano nudo in strada Selvaggia aggressione notturna nel cortile d'una casa di Settimo Torinese Tre rapinatori seviziano un vecchio ottantenne gli bruciano il viso e lo lasciano nudo in strada Vojevaoo costringerlo a chiamare il figlio perchè aprisse la porta della sua abitazione ■ La lotta con una guardia e un passante - Uno dei banditi arrestato è gli altri due già identificati dai carabinieri - Le indagini nella nostra città Ore zero e trenta di ieri notte. Nello stabile di via Marco Polo 3 a Settimo tutto è silenzio, tutti dormono. Ili fondo al cortile c'è una povera stanza dove vive un vecchietto di 80 anni: Giuseppe Rocchetto, pensionato: nella stanza c'è un divano, che è il letto del vecchio, una sedia e due carrettini di cui il Rocchetto si serve per fare delle commissioni e guadagnarsi qualcosa. Suo figlio, che si chiama pure Giuseppe ed ha 46 anni ed è operaio, abita nella stessa via Polo in una casa accanto. . Il vecchio russa placidamente. Ad un tratto bussano alla porta. Si sveglia, si alza, crede che sia il figlio. Apre. Nel locale irrompono tre ceffi male In arnese con una pezzuola nera sul viso. Il Rocchetto fa per gridare, ma uno dei tre gli sferra un terribile pugno nell'occhio sinistro e lo scaraventa sul letto. Indi i rapinatori — che non esibiscono armi — si Impossessano degli Indumenti del Rocchetto, comprese calze e mutande, e — non si capisce perchè — tirano fuori in cortile i due carrettini. Intanto il Rocchetto, riavutosi dal pugno, fa per alzarsi. Ma si busca altri pugni e altre pedate chu lo riducono nuovamente sul divano, terrorizzato e boccheggiante. Balbetta. — Che volete da me? Sono un a o o o a o o n o n a povero vecchio, lasciatemi in pace, ho ottant'anni! — Poche storie — dice uno dei tre allungandogli un calcio riputa i soldi altrimenti t'ammazziamo a furia di botte. — Sono un povero diavolo... — Sputa i soldi o t'ammazziamo. Il Rocchetto alza il cuscino, prende dei soldi e li consegna. Sono 1500 lire. E' una somma che fa imbestialire i lestofanti. Ma nel locale non c'è altro. Gli abiti del vecchio non contengono nulla. — Allora portaci da tuo figlio — dicono i banditi — tuo figlio abita qui vicino ed è un fascista — Ma no, non è un fascista, vi sbagliate! — Beh, fa lo stesso. Lo vogliamo vedere ugualmente. Se non è un fascista, avrà il gruzzolo e a IIIIIlllltlllllllIIllt1llf I IIIIIIIIIllllllllllllllIHIllllllI noi interessano I soldi. Portaci da lui, chiamalo, fatti aprire, al resto pensiamo noi. — No! Non vi porterò! I banditi accendono del giornali e 11 avvicinano al volto del vecchio. — Portaci da tuo figlio! — No! Mai! Assassini!. Mentre due dei figuri bruciacchiano 11 volto, 1 baffi, le sopracciglia, i capelli dello sventurato, il terzo lo tiene fermo per 1 fianchi e ogni tanto gli ficca di tutta forza un ginocchio nello reni. Alla fine i tre trascinano fuori il Rocchetto, scalzo e in camicia. Gli tengono una mano sulla bocca. Passando in cortile rubano della biancheria e una bicicletta. Portano il vecchio in Istrada, verso la casa del figlio. Il Rocchetto, pur dolorante e col viso ustionato, si divincola e si difende Come può. In quello arriva un agente notturno che si reca ad ispezionare un'officina. Vede la scena e si getta contro i banditi. In suo aiuto accorre l'inquilino di una casa vicina che ha udito dei rumori e, aperta la finestra, ha scorto 1 tre irdividui mascherati col. vecchio seminudo in mezzo. La lotta dura pochi minuti, 1 banditi riescono a svincolarsi e a fuggire con la magra refurtiva (le 1500 lire, alcuni capi di biancheria c una bici). Arriva, costernaiissimo, 11 figlio del Rocchetto. Arriva molta altra gente. Tutta la contrada è in agi tallone. I carabinieri vengono av vertiti e organizzano subito una battuta. E mezz'ora dopo arresta no uno dei tre mentre s'aggira tra i casolari della periferia. I carabinieri lo portano in se zione, lo identificano per il 32enne Santino Roncaglionc, di soccupato, senza fissa dimora, da Torino. Egli confessa tutto e aggiungo d'essere venuto in mattinata a Sottimo col preciso proposito di « raccogliere qualcosa », assieme ad altri due disoccupati. Fernando Collo di 30 anni da Moncalieri e Sergio Chiapello di 21 anni da Dronero (i tre, alla mattina, appena arrivati, erano stati anzi notati e interrogati dai carabinieri: e avevano risposto di essere a Settimo per cercar lavoro). Il Collo e il Chiapello sono attivamente ricercati e il loro arresto sembra questione di ore. Il Giuseppe Rocchetto dopo la drammatica aggressione
Persone citate: Chiapello, Fernando Collo, Giuseppe Rocchetto, Portaci, Santino Roncaglionc, Sergio Chiapello
Luoghi citati: Dronero, Moncalieri, Settimo Torinese, Torino
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