Ottantacinque morti e 170 feriti in uno spaventoso disastro presso Londra di Riccardo Aragno

Ottantacinque morti e 170 feriti in uno spaventoso disastro presso Londra TRE TRÈNI SI SCONTRANO IN PIENA CORSA Ottantacinque morti e 170 feriti in uno spaventoso disastro presso Londra Si teme che altre numerose vittime siano sotto l'enorme cumulo di rottami -113 feriti versano in gravi condizioni - Il primo • investimento e la successiva catastrofe - L'opera di soccorso nella tragica confusione - Episodi di dolore e di abnegazione (Dal nostro corrispondente) Londra, 8 ottobre. Stamane alle 8,20 alla stazione ferroviaria di Harrow, circa 25 chilometri a nord di Londra, è avvenuto uno dei più impressionanti disastri ferroviari che si stano mai verificati in Gran Bretagna. Un espresso proveniente dalla Scozia ha investito un treno locale che, affollatissimo di passeggeri, stava lasciando la stazione. Pochi istanti dopo lo scontro, un terzo convoglio, un espresso diretto da Londra verso il Nord, piombava a novanta chilometri all'ora sui resti degli altri due. Vagoni e locomotive si accatastavano abbattendo un soprapassaggio di acciaio e formando un mucchio di rottami alto più di dieci metri. Le vittime ammontano finora a 85 morti e 170 feriti di cui US gravi. Le operazioni di soccorso sono durate tutta la giornata e continueranno nella notte alla luce dei riflettori. Si teme che il numero dei morti possa salire ancora considerevolmente, allorchè saranno raggiunti i vagoni che sono stati sommersi dal cumulo di macerie. Il trenino rosso Alle otto e un quarto di sta mane la stazione ferroviaria di Harrow e Wealdstone presen tava la sua normale scena di ogni mattino, una scena tipica della vita britannica e soprattutto londinese. Centinaia di impiegati della City, di impiegate e di uomini d'affari aspettavano il trenino che va in città. Avevano tutti, come sempre, una valigetta di cuoio in una mano (o una larga borsa oltre la normale borsetta) e il giornale nell'altra. Conversavano o leggevano in attesa del trenino rosso della metropolitana — che qui viaggia alla superficie e diventa sotterranea nel centro della città — o di quello verde dette innumerevoli linee suburbane. La maggior parte dei dieci milioni di < londinesi » vive in questi sobborghi ridenti e si reca al lavoro o a casq, su questi convogli. Milioni e milioni di persone trascorrono da una a due ore in treno ogni giorno. Stamane il treno delle 7,31 da Tring — un paesotto a una cinquantina di chilometri a nord di Londra —■ giunse ad Harrow in orario alle 8,16 e i passeggeri si affollarono negli scompartimenti. E' un'ora di punta per tutti coloro — e sono la maggior parte — che cominciano il lavoro verso le nove e mezzo. Si chiusero gli sportelli e il trenino cominciò ad avviarsi quando gli sopraggiunse alle spalle, a grande velocità, l'espresso che aveva lasciato la città scozzese di Perth la sera prima alle otto e un quarto. Era un espresso con carrozze-letto e aveva un'ora e mezzo di ritardo. Pochi minuti prima il conduttore di un vagone letto aveva detto al signor Lawrence, un americano in Disita in Gran Bretagna con la moglie : < Fra mezz'ora sarete a Londra ». La locomotiva dell'espresso ha investito in pieno la coda del trenino in partenza. Balzò sopra gli ultimi vagoni e alla fine tanto i grandi vagoni dell'espresso quanto quelli più piccoli del treno locale si ammonticchiavano sui sei binari della stazione. In un istante la stazione si riempi di valore, di fumo, di schizzi d'acqua bollente, di vetri infranti, di rottami di legno e ferro dei vagoni. Pochi secondi dopo, tirato da due locomotive del peso di cento tonnellate ciascuna, alla velocità di novanta chilometri all'ora, l'espresso delle otto per Liverpool e Manchester piombava sul luogo del primo scontro. Era partito dalla stazione londinese di Euston con cinque minuti di ritardo a causa di noie ai freni. Le due locomotive di questo terzo treno si impennarono, abbattendo una passerella d'acciaio che serviva come soprapassaggio fra i vari marciapiedi della stazione. Nell'urto spaventoso, seguito da uno scoppio (probabilmente di una delle caldaie), persino l'o rologio della torre della stazione si fermò. Segna ora le 8£0. Vagoni e locomotive ammonticchiati l'uno sull'altra forma no un mucchio di rovine con in cima la passerella d'acciaio rovesciata, alto più di dieci metri, quasi il doppio dell'altezza normale di questa stazioncina di passaggio. Il salto della locomotiva Una locomotiva e un vagone hanno compiuto un salto pauroso attraverso un marciapiedi largo quindici metri e in quel momento affollatissimo e sono piombati sulla linea elettrificata dei treni della metropolitana. Grossi blocchi di cemento sono stati spezzati negli altri marciapiedi della stazione. Entro pochi istanti dallo scontro, tosto cominciarono ad accorrere coloro che avevano assistito alla scena o udito il fracasso. Il giornalaio della stazione, signor Reast, chiamò al iiniiuniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiii telefono il numero convenzionale 999 e subito furono sul posto pompieri, polizia e autoambulanza. Ma ben presto ci si accorse che le proporzioni del disastro erano enormi: mentre la. gente dei dintorni cominciava a portare ai feriti i primi soccorsi, venivano lanciati vari appelli. La strada principale di Wealdstone veniva chiusa ai zDdedMdditraffico e la piazza della sta-j zione veniva fatta sgomberare. Doveva servire per il traffico delle 50 autoambulanze chierano state chiamate sul posto da ogni parte della contea dei Middlesex e da Londra. La polizia requisì un grosso salone di esposizione di automobili davanti alla stazione per farne il proprio .-quartier generale. A^itorkobiK' iella polizia cominciarono a. perlustrare i dintor- jni per prelevare i medici dalle proprie abitazioni e portarli alla stazione. Venti infermiere furono inviate dalla Croce Rossa, quattro sale operatorie furono riservate all'ospedale ge nerale di Edgware.. Intanto sui marciapiedi della stazione i primi accorsi cominciarono ad offrire un po' di conforto ai sopravvissuti. I medici arrivati somministrarono iniezioni di morfina ai feriti immobilizzati dai rottami. Molte massaie avevano portato del tè per gli scampati soggetti a choc nervoso chevagavano per i marciapiedi come storditi. Altri avevano già cominciato a tagliare lenzuola e fedete dei propri letti per bendare i feriti Si passavano le spugne per lavare le ferite dal sangue che scorreva. Sui marciapiedi avevano disposto i propri materassi per adagiare i feriti. Altri erano distesi sui cuscini estratti dalle carrozze o sui materassini dei vagoni-letto. Alcuni ancora cercavano di rompere con le mani nude i vetri dei finestrini per liberare i viaggiatori. Per tutta la mattina continuò senza interruzione la processione delle barelle. Dall'alto-del cumulo delle macerie i feriti e i cadaveri venivano passati di braccia in braccia, verso i marciapiedi, dove venivano allineati in una fila che si allungava ad ogni istante. Il convoglio delle cinquanta autoambulanze co'ntinuava a sfilare dinnanzi alliingresso della stazione, instancabile. Giunsero da un vicino aeroporto anche medici e infermieri delle forze aeree americane di stanza in Gran Bretagna, con ampie provviste di plasma e di morfina per i primi soccorsi. Amare delnsion o 11 Un giovane boy-scout corre va a portare tazze di tè ai fe riti intrappolati e mtssaggi ai pompieri e alla polizia, preoccupandosi ogni tanto di quel che avrebbe detto il signor maestro della sua assenza in giustificata da scuola. Venne ro da un vicino convento al cune suore che lavorarono in silenzio rifiutandosi di dare il proprio nome ai cronisti. Poni pieri e poliziotti lavoravano con l'aiuto di piccoli apparecchi radio. Un'ora dopo il disastro v'erano già alla stazione 15 dottori e SO infermiere In nove ospedali della zona 50 medici e 250 infermiere si dedicavano quasi esclusivamente al soccorso dei feriti di quee!8'0 <>c°ntro- '» moltissimi casi -!era necessario opetare tmme i l . a e a i a i è r o diatamente. Questo avvenne, per esempio, verso mezzogibr no e mezzo quando potè essere districato dai rottami un giovane impiegato delle ferro vie, David Dean, che aveva avuto un piede completamente sfracellato dalla ruota di un vagone penetrato nel suo scompartimento. Per quattro ore egli era rimasto prigioniero dentro il vagone afflitto da terribili dolori. Nessun medico riuscì a raggiungerlo. Un com¬ - pagno occasionale di viaggio, -jil signor Blackford, un coni-. merciante di 33 anni, gli restò d\accanto per tutto quel tempo -1 (< era come in trincea* disse), - ( gli parlò di tutto quel che è -'possibile parlare, dal foot-ball ? j alla politica, e soltanto poco -!prima di mezzogiorno potè o ; eseguire su questo amico imri provvisato, dietro istruzioni di e i e o a e - a e un dottore, una iniezione di morfina. Una donna intrappolata da una rotaia divelta gemeva: < Tiratemi fuori, tiratemi fuori!». Alcuni pastori protestanti accorsi dalle vicine chiese si arrampicavano su per i rottami per portare conforto ai morenti. Sul marciapiedi era stata installata una cabina telefonica per mettere i feriti leggeri in condizioni di comunicare con i parenti. Alla scuola del Sacro Cuore. vicina alla stazione, per tutta ldmccf la mattina giunsero telefonate di genitori preoccupati che temevano per le proprie figlie che erano giunte in gran parte con i treni precedenti. In qualche caso, soprattutto nel primo pomeriggio, i soccorritori furono presi da amare delusioni. Un ragazzo di H anni, dopo sei ore di gemiti, fu raggiunto dai soccorritori soltanto nel momento in cui spirava.' Le strutture dei vagoni e le rotaie contorte, che nell'istante dello scontro s'erano piegate con impressionante morbidezza, avevano ripreso tutta la loro ostinata rigidità e rendevano necessario l'uso delle fiamme ossidriche. Era giunta sul posto anche una immensa gru per un difficile smistamento dei pesantissimi rottami- Ma la stessa vastità del disastro rendeva difficile questa impresa: sèi linee /errovtarie sono occupate dai detriti. Salve per miracolo - L'abnegazione dei éuperstiti e dei soccorritori è stata, nella parola di un ufficiale di polizia,. « pari.alla tradizione della battaglia d'Inghilterra ». Una ragazza di 16 anni ha detto che al momento dello scontro , un signore anziano, che essa non aveva mai visto prima, si lanciò dinanzi a lei per proteggerla da una pioggia di schegge e di vetri; si allònta- , nò poi gocciolante sangue. E intanto nel primo pomeriggio continuava il triste allineamento delle salme.'Sotto una coperta bianca era riconoscibile la salma di un bambino che avrà avuto otto- anni. Vari soldati in viaggio di licenza sono rimasti gravemente feriti. Altri, incolumi, partecipano ancora adesso all' opera di soccorso. Due bambine di dièci e undici anni che si trovavano nell'ultimo vagone del trenino investito, sono uscite invece completamente illese. Speravano — anche loro — che la maestra non le sgridasse per il ritardo a scuola. Dalle macerie sono spuntati incolumi un pechinese, un pappagallo e un canarino. L'americano cui il conduttore del vagone letto aveva detto: « Fra mezz'ora sarete a Londra », passeggiava stasera su e giù per il marciapiedi. Era stato estratto dalle macerie lasciando la moglie imprigionata da un rottame. Un giovanotto ha dichiarato di essersi trovata la spalla premuta sotto una rotaia- L'angoscia continuò anche dopo il tramonto: a poco a poco con il lavoro delle gru e delle fiamme ossidriche i pompieri erano riusciti a liberare uno dei vagoni quasi completamente sotterrati dai resti degli altri due treni. Subito si allinearono pronte sui marciapiedi SO barelle. Si annunciavano altri feriti gravi e probabilmente altri morti. Si teme che il numero salirà ancora nella notte mentre continuano le ricerche disperate nel cumulo di acciaio alla luce dei riflettoriQuesto è uno dei'più gravi disastri della storia ferroviaria di Gran Bretagna, secondo soltanto a quello del 1915 nel quale 227 soldati perdettero la vita quando un treno militare fu investito da un treno passeggeri. Negli ultimi cinque anni i treni espressi, che collegano Londra con l'Inghilterra del nord e con la Scozia hanno registrato il maggior numero di disastri. Ma nessuno si avvicina alle proporzioni di questo. Si calcola .che sui tre trèni coinvolti nello scontro viaggiassero mille passeggeri: 600 erano sui 11, vagoni del trenino locale fra Tring e Londra e almeno 200 ciascuno sugli espressi investitori che erano composti da 12 vagoni ciascuno. Riccardo Aragno L'immenso cumulo di rottami nella stazione di Harrow. I soccorritori cercano i corpi straziati delle vittime. (Telefoto) Un graduato della Sanità provvede sul posto alla trasmissione di plasma sanguigno ad un ferito grave. (Telefoto) iiiiiiiiiiiiMiiiii iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiHiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Blackford, David Dean, Harrow