II cronista Moggi
II cronista Moggi II cronista Moggi Era una figura caratteristica, un uomo semplice, una mento arguta. Il volto, a grandi trattt rudi, si incupiva spesso, st faceva severo e quasi scontroso, ma proprio allora dalla sua bocca usciva, con riso improvviso, la freddura spiritosa, il motto comico e bonario. Ti fermava, e tentennando lievemente il capo, con la parola un po' lenta e strascicata alla maniera emiliana, ti diceva l'ultima barzelletta; poi se ne andava al lavoro. Ha lavorato sempre. Era cronista in Torino da cinquantanni, conosceva tutto e tutti della nostra città, ed era conosciuto a sua volta, amato, popolare. Era giunto tra noi da Ferrara, a venticinque anni, al principio del secolo; povero, intimidito dal nuovo mondo più vasto e complesso che gli toccava affrontare, dallo stile giornalistico che doveva far suo. Ma si affermò subito, unendo al naturale talento di osservatore, una precisione minuta, un'onestà nel ritrarre i fatti che lo fecero redattore eccellente. Era resocontista giudiziario, che si faceva leggere come pochi. Obiettivo, paziente; ma sapeva cogliere la battuta, il particolare di udienza, l'episodio piccante o patetico o burlesco, con bravura, sottolineando umoristicamente i piccoli trucchi della falsa eloquenza, le difesesmaccate o inverosimili, il grottesco di certe situazioni umane. Perchè era a modo suo, in forma elementare e tradizionale, un umorista. Ed era, con qualche bruschezza, umano. A raccontare al pubblico la vicenda triste di qualche creatina travolta dal destino, dalla miseria, dalla sofferenza pochi lo superavano; pochi sapevano toccare, come lui, il cuore dei lettori, indurlo alle lacrime e alla carità. Questi due estremi del suo temperamento, il dono di far ridere con storielle lepide, di un'innocente malizia, e l'altro di commuovere con l'accento giusto, formarono la sua personalità di giornalista. Egli amava la vita della città. Amava i tipi stravaganti, eccentrici che il cronista incontra nel suo mestiere, ed amava la buona gente che passa per le vie, le vecchie case, le botteaht, d'altri tempi, i caffè, i teatri. Cronista nato, egli andava ovunque, frequentava tutti, partecipava alla festa popolare o al veglione aristocratico con la stessa curiosità e lo stesso gusto, un po' scettico e pur animato da un'intima affettuosa letizia, lui che. a vederlo, appariva così burbero. Fu tanti anni ira noi, carissimo; gli volevamo bene; si ammirava la sua esemplare laboriosità e quella fermezza o nettezza di lavoro che gli permise per decenni di mantenersi a contatto della folla e attraila con amena bonomia. Uomo semplice; e questa sua semplicità, questo suo garbo elementare che non complicava o sofisticava mai i fatti e le cronache avevano fatto di lui un amicò, un po' di tutti, non solo di noi colleglli, ma del pubblico che di giorno In giorno cercava qualche brano della sua prosa sobria e amabile. ' Alla famiglia Moggi sono giunti numerosi telegrammi di condoglianze. Il sindaco avv. Peyron ha inviato espressioni di cordoglio anche a nome della civica amministrazione. Alla VII Sezione del Tribunale, in apertura d'un'udienza, l'avvocato sen. Gino Colla ha espresso il cordoglio del Foro torinese per la morte di Ercole Moggi, che durante tanti anni svolse con intelligenza e sagacia la sua opera di cronista giudiziario. Alle parole del senatore Colla si sono associati il presidente del Tribunale dott. De Luna e il Pubblico Ministero dott. Prosio. Hanno inoltre telegrafato 1 on. Quarello, direttore del « Popolo Nuovo ». il presidente dell'Ente Prov. del Turismo dr. Bussa e il direttore dr. Barnini; l'avv. Dezani, presidente dell'Eoa; lo scultore Edoardo Rubino, il dott. Gino Pestelli. Carola Prosperi, ed i colleghi attualmente a Merano per il Congresso nazionale della stampa. Stamane alle 9,30 avrà luogo la benedizione della salma nella cappella dell'Ospedale Mauriziano. Subito dopo il feretro su di un automezzo partirà per Ferrara. Ci telefonano da Ferrara: La morte di Ercole Moggi ha destato profonda impressione a Ferrara dove il collega scomparso contava oltre i parenti, numerose vecchie amicizie particolarmente nell'ambiente giornalistico. Un mese fa. proprio lo stesso giorno che Ercole Moggi veniva ricoverato nella c'inica a Torino, moriva a Ferrara il fratello Gualtiero, funzionario presso il Comune e di qualche anno più giovane di lui luiiiiiiiiiiiiiiliiiimiiiiiiiiiimiiiHiiiim^
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