Gl'inglesi all'avanguardia nel campo delle armi atomiche?
Gl'inglesi all'avanguardia nel campo delle armi atomiche? DOPO L'ESPERIMENTO ALLE ISOLE MONTEBELLO Gl'inglesi all'avanguardia nel campo delle armi atomiche? I risultati avrebbero superato le previsioni - Le "ricognizioni,, degli scienziati nella zona dello scoppio -1 pesci resi radioattivi - Non vi sarà un'altra esplosione (Nostro servizio speciale) Adelaide, 4 ottobre. Le discussioni tra i tecnici circa i risultati dell'esperimento britannico effettuato ieri mattina nell'arcipelago di Montebello, sono più che mai vivaci e piene di interesse perchè si trovano qui, convenuti da ogni parte, ma in particolar modo dagli Stati Uniti e dall'Inghilterra, molti esponenti del mo7ido scientifico, che hanno seguito, sin- pure n. relativa distanza, tutte le fc.->i preparatorie e quelle finali dell'esperimento. Bomba al plutonio, bomba all'idrogeno, come ha perfino supposto qualcuno ieri sera, o arma atomica di un genere speciale f Quest'ultima ipotesi sembra essere la piii attendibile, considerato che lo stesso Mac Bride, ministro della Difesa australiano, nella sua conferenza stampa, ha continuato, come ieri si era espresso il comunicato ufficiale londinese, a parlare genericamente di un'arma atomica. Mac Bride ha insistito nei confermare che nemmeno il governo australiano sa se si sia trattato di un ordigno fatto scoppiare in aria come ad Hiroscima, sott'acqua come a Bikini o sul terreno come in alcuni esperimenti compiuti dagli americani nel Nevada. Ma tutti questi particolari, ha assicurato il ministro australiano, che non rappresentano un segreto tecnico vero e proprio, saranno rivelati dal futuro comunicato ufficiale britannico. Risulta comunque da fonte bene informata che l'esperimento atomico di Montebello è stato e rimarrà uno solo: non ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiii i i è a r i a , c a e a e o d a n a , , e è n sono previste altre esplosioni e gli scienziati riuniti sulla nave Campania dopo avere ultimato il periodo di osservazione nell'arcipelago, dovrebbero tornare ad Onslow fra una settimana o poco più. Dall'aeroporto della cittadina sulla costa nord-occidentale, Sir William George Penney — un uomo il cui nome è diventato improvvisamente celebre quanto quello di Fermi, di Bohr o d* Oppenheim, — e i suoi collaboratori proseguiranno, sempre in aereo, per l'Inghilterra. I risultati dell'esperienza saranno particolareggiatamente esposti al Governo e la fabbricazione dì atomiche, eguali a quella di Montebello, proposta secondo un piano adeguato alla capacità industriale dell' Inghilterra nel campo nucleare. La ricognizione dell'arcipelago è già in corso e si è cominciato anzitutto con il controllo della radioattività residuata nelle acque circostanti. Questa osservazione affidata a una speciale nave del servigio governativo ■peschereccio, la Warren ohe si e diretto nel la giornata di ieri verso il luo go dell'esplosione (essa non faceva parte della flotta atomica al comando dell'ammiraglio Torless) ha uno scopo scientifico e uno pratico. Infatti il pesce vivente in una larga zona tutto intorno all'arcipelago potrebbe essere stato contaminato dalla radioattività in una fascia di parecchie miglia. Se l'assorbimento fosse stato sufficientemente intenso, il pesce risulterebbe nocivo. Il fatto che la Warren non si trovasse immediatamente di¬ iiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiitniiiiiiiiiiiiiiiii sponibile ma sia stata convocata appositamente alle Montebello dalla costa australiana dimostra che gli effetti della atomica inglese sono stati più ampi di quanto supponessero gli stessi scienziati che avevano diretto la preparazione dell'esperimento. 'Già si era avuto un chiaro indizio della concentrazione di potenza sviluppata dalla bomba u mezzo della grandezza insolita della colonna di fumo sollevatasi sul Flag Island. Occorre ricordare che l'isolotto su cui è stata fatta detonare la bomba misura poco più di 400 metr: di lunghezza e 200 di larghezza, si tratta quindi di poco più di sei ettari, mentre la ormai famosa colonna a larga base vista ieri mattina aveva una superficie di parecchi chilometri quadrati. Sono dunque gli inglesi all'avanguardia nel terribile campo delle armi nucleari t « St >, risponde risolutamente uno dei tecnici australiani che hanno partecipato ieri all'esperimento, il professor E. W. Titterton. In un articolo pubblicato oggi dal Melbourne Herald, egli dice che la sola maniera pratica di opporsi ad un attacco atomico è di evitare i grandi agglomerameli di popolazione. Ora si sa che nell'arcipelago delle Montebello era stata costruita una apposita città in miniatura Hproducente tutte le installazioni principali di un grande centro urbano. Titterton ha certamente scritto l'articolo prima dell'esperimento, ma la sua comparsa nelle colonne dello Melbourne Herald, sotto il ti- iiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiitiitiiiiiiiii tolo significativo: < Sparpagliarsi per sopravvivere >, indica che il professore ne ha autorizzato la pubblicazione ad esperimento avvenuto. E il Perth Daily News afferma che lo studio dei primi dati e delle fotografie prova che la Gran Bretagna ha sorpassato ormai l'America nella fabbricazione delle armi atomiche, a meno che gli americani non abbiano in riserva qualche perfezionamento singolare, una carta, come si suol dire, nascosta nella manica. Ma quanto si è saputo finora sugli esperimenti nel Nevada persuade che gli americani si sono finora limitati ad applicare ad altri campi (atomica tattica, proiettili di artiglieria ecc.) la bomba atomica tipica. Lìonel Hudson
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