Il problema degli innesti al convegno di Chirurgia di Angelo Viziano

Il problema degli innesti al convegno di Chirurgia Il problema degli innesti al convegno di Chirurgia Non è ancora il momento di contare su pezzi di ricambio in qualsiasi evenienza, ma molto cammino si è fatto - Un ostacolo da vincere: l'incompatibilità tra organo trapiantato e organismo ricevente (■Dal nostro inviato speciale) Venezia, 4 ottobre. Ci sono i Faust che reclamano i sieri di giovinezza dopo una vita disordinata e scioperata e magari oggi pretenderebbero da un congresso di medici l'annuncio che un nuovo tipo di innesto alla Voronoff è pronto a realizzare quanto, invano, il primitivo metodo aveva fatto sperare. Ma se a tutti questi dongiovanni a forzato riposo la scienza non presta attenzione, essa persegue, con assoluto rigorismo di ricerche, di sperimentazione e di applicazioni, i tentativi di innestile di trapianti di tessuti e persino di organi, per ridare a tanti soggetti minorati da malattie o lesi da traumi la prestanza fisica e la capacità lavorativa di cui avrebbero diritto. Tuttavia anche in questo campo, ove le conquiste della scienza medica si allenano con le più alte finalità sociali ed umanitarie, ancor molto cammino resta prima della meta, per quanto immensi siano già i progressi da Segnalare. Questi successi li ha effettivamente illustrati nell'odierna giornata delle Assise di Venezia, nella sezione chirurgica, la scuola del prof. Gian Maria Fasiani di Milano (relatore: Fasiani; correlatori: Gallone, Pettinari, Standaucher, Pais, Morello, Radici, Riquier). Un fenomeno biologico Non è ancora il momento di considerarci alla stregua di macchine e di contare su possibilità di pezzi di ricambio in qualsiasi evenienza. Tutti, però, sanno che ci sono già le cosidette banche, sia del sangue (che pur è un tessuto, liquido), sia degli occhi, per non. dire più esattamente della loro parte trapiantabile, la cornea, sia delle ossa, Bia ancora delle arterie. Non ci sono ancora quelle di organi interi, ma lo scorso anno gran scalpore ha avuto la donazione di un rene integro da parte di un ghigliottinando ad una giovane donna, che doveva subire la asportazione dell' ultimo rene residuatole, inservibile. La sopravvivenza di tale organo con buona funzionalità anche nella nuova ospite fu brillante per un gran numero di giorni, tanto da confermare la bravura chirurgica degli operatori, ma non potè durare, probabilmente perchè più chiassoso che nei piccoli innesti dovette scoppiare in quel caso il dramma dell'incompatibilità tra organo trapiantato ed organismo ricevente. Accade, di fatti, sovente — come ha ribadito il Fasiani — che il tessuto trapiantato in un organismo estraneo provochi un complesso di fenomeni umorali e cellulari, i quali conducono a morte l'innesto anche dopo un iniziale attecchimento. Si tratta lì di una inconciliabilità biologica, che si esplica maggiormente quando 1 trapianti son fatti tra soggetti di specie diversa (trapianti eteroplasticl, come da animale ad uomo), ma che può verificarsi anche tra uomo ed uomo. Certo più che dal < pezzo > in nestato l'attecchimento dipende dal < terreno » dell'ospite che lo riceve, ma non lo gradisce, in quanto, sovente, lo scam bia per un agente perturbatore, lo confonde con uno dei soliti aggressori e quindi scatena contro di lui quelle stesse armi umorali difensive (immunitarie) che tenta di sfoderare abitualmente contro germi o sostanze tossiche. Per conseguenza il tessuto trapiantato a poco per volta si vede creare il vuoto attorno e spazzar via. Non è detto però che se l'innesto muore (a parte il caso di impianti di interi organi) il risultato finale sia sempre negativo perchè molte volte la parte innestata, anche destinata a perire, assolve almeno la funzione di guidare a termine sul prò prio modello costruttivo il prò cesso di riparazione di spettan za dell'organismo lesionato. Ad ogni modo abbiamo sentito che gli studi per rimediare all'incompatibilità biologica degli innesti da indivìduo ad Individuo della stessa specie (trapianti omoplastici) son già in corso e c' è da sperare che giorno venga in cui l'attecchimento sia assicurabile, come quello che si realizza mediante l'impianto nello stesso organismo dal quale sia stato prelevato (trapianto autoplastico). Frattanto prendiamo nota che alcune ghiandole, di quelle che fabbricano ormoni, sono suscettibili di attecchimento quando non ostino certi fattori locali o generali riguardanti il donatore, il tessuto innestato e l'ospite. Però è condizione inderogabile che il soggetto ricevente sia assai deficiente di quella secrezione ormonale specifica della ghiandola da impiantare. Altrimenti il trapianto provocherebbe un turbamento notevole nell'equilibrio degli ormoni delle varie ghiandole del soggetto e non attecchirebbe. E' da notare però che tutte le ghiandole innestate vanno incontro ad uh rimaneggiamento della loro struttura con distruzione di alcuni elementi e sopravvivenza di altri, da cui deriva un perturbamento funzionale; quindi l'azione dell'innesto non è identica a quella delle ghiandole normali. Il tessuto che meglio attecchisce, con minori modificazioni, è quello embrionale. I segmenti vasai! Dopo i brillanti risultati delr l'attecchimento effettivo della cornea, che ha già ridato luce a tante pupil'a spente, e dopo gli ottimi esiti dei trapianti ossei, come incitatori della rigenerazione del tessuto osseo dell'ospite stesso, anche gli autoinnesti di nervi neìl'uo.no hanno già permesso 11 recupero funzionale di una forte percentuale di soggetti lesi. Non meno interessanti gli esiti di trapianti di vasi sanguigni. Se ancora nulla si può dire dei risultati • distanza di tempo, di quegli interventi (son passati b solo quattro anni dalle prime applicazioni) per cui buoni tratti di grosse arterie, come l'aorta, sono stati riparati con altri lembi arteriosi prelevati da altri soggetti (deceduti), senz'altro si può affermare che hanno fornito.ottima prova di funzionalità permanente i segmenti vasali • trapiantati nello stesso soggetto, mentre quelli provenienti da altro donatore hanno sopravvivenza di breve durata, tale però da assolvere il compito loro affidato di mantenersi fermi alla corrente sanguigna sino a che sul loro modello la natura abbia ricostruito le nuove guaine del vaso sanguigno temporaneamente sostituito. Anche per la cute difficoltà ci sono nell'attecchimento quando essa non provenga da qualche parte dello stesso soggetto, nel quale caso tutti sanno quanto duttile essa sia per ripristinare funzione ed estetica. IIIIIMIIIIIlmiNlimilllllllllllimilllllllllMIIIII Questa in sintesi e la rassegna dello stato attuale della possibilità dei trapianti. Se ci sono nubi ancora da spazzare, per via dell' errata autodifesa dell'organismo ricevente, squarciano l'orizzonte nuovi bagliori. Difatti, ritornando sul problema dell'impianto di organi interi, ecco Stanbacher dirci degli incoraggianti risultati già ottenuti in via sperimentale sullo stesso animale dell'asportazione e del reimpianto non solo del rene, ma anche del polmone, con una discreta durata di sopravvivenza funzionante. Insomma non è più questione di tecnica operatoria; è soltanto quel problemino biologico, cui abbiamo accennato, l'intoppo al progresso attuale. Ma chi dubita della sua futura soluzione, dopo l'avvento dell'era atomica? Ed allora almeno 1 nostri posteri potranno contare II MlMIIlllllllllllMlllllfKIlTrMIllllllllKIlflIMI sul pezzi di ricambio; chissà se addirittura si potrà arrivare a cambiare 11 motore del nostro organismo ed a poco a poco tutta la carrozzeria. Ed ora una nota di cronaca: come gran successo ha avuto al Congresso la relazione chirurgica, non meno applaudito è stato, nella sezione medica, il rapporto del prof. Dominici, clinico di Perugia, del prof. Di Mattei, farmacologo di Roma e del prof. Serafini, pure di Roma, sulle < idiosincrasie ed intolleranze alimentari e medicamentose >, di cui ci riserviamo di riferire altra volta perchè l'interesse dell'argomento reclama ampia trattazione/Oggi lo spazio più non lo consente. Anche 11 Congresso internazionale della stampa medica ha tenuto oggi gran seduta, dopo la cerimonia inaugurale del mattino, Angelo Viziano IIllllItllllllMIIiriIIftllIltilllllllll TIMlIIIMMII

Persone citate: Di Mattei, Dominici, Faust, Gallone, Gian Maria Fasiani, Morello, Pais, Pettinari, Radici, Serafini

Luoghi citati: Milano, Perugia, Roma, Venezia