L'equilibrio demografico in un convegno a S. Vincent

L'equilibrio demografico in un convegno a S. Vincent L'equilibrio demografico in un convegno a S. Vincent Un centinaio di congressisti di tulli i paesi discuteranno sull'evoluzione e sull'economia dell'Europa federata, e sulle migrazioni dei popoli (Dal nostro inviato speciale) Saint Vincent, 30 settembre. Il « Convegno di studi sulla federazione europea e il problema dell'equilìbrio demografico », che si è aperto stasera a Saint Vincent, è stato voluto ed organizzato, con l'aiuto dell'amministrazione della Valle d'Aosta, da un comitato italiano in collaborazione con la < Università internazionale ». Il nome di «Università» può trarre in inganno: si tratta infatti semplicemente di un organismo sorto due anni fa a Parigi con lo scopo di contribuire al risveglio di una coscienza europea dando un impulso nuovo allo studio e alla conoscenza dei singoli problemi economicosociali comuni a tutti i nostri Paesi. I nomi che troviamo nei suoi vari comitati direttivi costituiscono la più ampia garanzia del valore e della serietà dell'opera intrapresa; citeremo fra i molti: Beveridge, Borgese, Crosa, Daniel Rops, Paolo Greco, Thomas Mann, Siegfried. Proprio in queste settimane, si stanno raccogliendo i primi frutti concreti: a Saarbriicken infatti si apre un Istituto universitario per lo studio dei problemi europei; un'analoga Facoltà universitaria è in corso di organizzazione a Monaco di Baviera; altri corsi organici sembrano imminenti anche in Italia (a Torino, secondo quanto ci risulta). Sempre a cura della «Università internazionale», i più noti esponenti della cultura europea tengono continuamente conferenze (360 solo nell'ultimo quadrimestre) in ogni Paese, dalla Norvegia alla Turchia. E infine vengono preparate periodicamente < Sesslons d'études»: quelle precedenti sono state di volta in volta dedicate al piano Schuman, alla cultura e all'urbanesimo; questa di Saint Vincent ha, come abbiamo detto, per tema principale quello dell'eccesso della popolazione europea. Fra i membri del comitato italiano che ha curato l'organizzazione di questo convegno, ricorderemo — con il Presidente della Giunta e del Consiglio della Valle, avvocati Caveri e Bondaz — gli on. Benvenuti, sottosegretario al Commercio con l'estero, Tremelloni, Bergmann, Calosso, Farinet, Giaccherò, Page; S. E. Peretti Griva, l'avv. Arrigo Olivetti, il prof. Rollier, 11 segretario prof. Gustavo Malan. I congressisti sono numerosi, circa un centinaio: francesi (particolnrmente numerosi), olandesi, belgi, tedeschi occi¬ dentali, canadesi, portoghesi e, naturalmente, italiani. E' interessante notare che molti di loro intervengono non solo a titolo personale ma anche os servatori di organismi famosi come l'Economie School di Londra, l'Institute National d'Etudes demographiques di Parigi, l'Institute Fiir We.ltwirtschaft tedesco, l'Ufficio statistico portoghese, ecc. Il convegno durerà fino »a domenica. Gli organizzatori hanno evitato o ridotto al minimo pranzi, discorsi e formalità ufficiali. Mentre i relatori tratteranno di giorno in giorno i vari temi, tre commissio ni si metteranno subito al lavoro per elaborare il materiale e presentare tre « rapporti » conclusivi domenica mattina Essi si occuperanno rispettivamente della « evoluzione futura della popolazione europea », della « economia dell'Europa federata in relazione ai problemi demografici », del le « migrazioni europee, euroafricane, extraeuropee ». Stasera intanto il Presiden te dell'Università internazionale, prof. Alexandre Marc, ha tenuto una prolusione al convegno, sul tema « Ciò che la gioventù può sperare dall'Europa ». Con brillante appassionata oratoria egli ha sostenuto la necessità di vincere lo scetticismo dei giovani dando loro prove concrete d'interesse (possibilità di viaggi, di studi, eccetera), ma soprattutto invitandoli a superare le pur gravi difficoltà con eroico entusiasmo, por quella che egli ha definito « la scoperta di un continente»: l'Europa di domani, g. g,