L'Esercito ha assunto il controllo dei Ministeri

L'Esercito ha assunto il controllo dei Ministeri Un passo al giorno la rivoluzione di Naguib L'Esercito ha assunto il controllo dei Ministeri Oggi Nahas e il Wafd decidono se sottomettersi o accettare la lotta è (Nostro servizio speciale) Il Cairo, 26 settembre. Diversi ufficiali superiori egiziani sono stati assegnati, con funzioni di controllo, ai ministeri degli Esteri, degli Approvvigionamenti, della Pubblica Istruzione, del Commersio e dell'Industria. L'esercito ha inoltre assunto il controllo diretto dell'amministrazione carceraria, il cui direttore generale e 2-4 funzionari sono stati destituiti dalle loro funzioni. Fra gli ufficiali assegnati al Ministero degli Affari Esteri figura il generale Ali Naguib, fratello del Primo Ministro egiziano, generale Mohammed Naguib. La pressione del Governo Naguib sul potente partito wafdista si, va accentuando. Il settantaquattrenne Nahas rimane al centro della lotta serrata in corso fra il partito, che si oppone all' allontanamento dai suoi ranghi dell'uomo che per anni ne è stato l'animatore, e l'< uomo forte > Naguib. La corrente anti-wafdista ha fatto oggi una rivelazione sensazionale, ohe è venuta ad accentuare la luce proiettata sulle storie di corruzione e sperpero diffuse nei circoli politici della capitale. Dicono gli oppositori di Nahas che l'ex-re FaruH ha stornalo da un fondo segreto governativo 300 mila dollari, investendoli negli Stati Uniti. Secondo questa notila Faruk si procurò^ nel 1951, tramite alcuni suoi 'agenti, la somma in dollari americani, prelevandola a titolo di < prestito* dai fondi segreti a disposizione del Governo. Che cosa ha a che fare in tutto questo Mustafà Nahas f E' semplice: al momento in cui avveniva V asserita « operazione» egli era Primo Ministro. Domani ad ogni modo il Comitato costituente del Wafd si riunirà alle 9 del mattino, sotto la presidenza dello atesso Nahas, per discutere la richiesta avanzata dal Governo del suo allontanamento dalla direzione del partito. La situazione non è facile per il Wafd. Qualora infatti il partito si oppoìiesse alla richiesta di Naguib sarebbe passibile di processo, con le logiche conseguenze. Già il governo ha accusato il Wafd di non aver epurato abbastanza a fondo i suoi ranghi. E già Naguib ha fatto arrestare il segretario del partito Fuad Serag El Din, il vice-segretario Soliman Ghannam e l'exministro dei Lavori Pubblici Osman Moharram. Gli arresti sono stati seguiti dalla imperativa richiesta di dvf l a i a à l d i i destituzione di Nahas, che da venticinque anni guida il partito e ha assunto a più riprese la carica di primo ministro. I nemici che Nahas si era fatti inevitabilmente durante la lunga carriera politica sono stati proìiti ad U7iirsi all'attacco lanciato dal governo contro l'ex-premier. Le accuse si sommano alle accuse, ed è difficile sceverare il vero dal falso o dall'esagerato. E' probabile che quando a ottobre si aprirà il processo a carico dei dirigenti waf disti arrestati, la situazione venga posta nella sua vera luce. Per ora i giornali egiziani si sono divisi sulla questione. L'indipendente Al Abram e l'Ai Akhbar, pure libero da vincoli di partito, pubblicavano oggi con grande rilievo le notizie riguardanti l'assenta corruzione del Wafd. I waf disti Al Mìsri e El Balagh erano naturalmente impostati su un deciso diniego. Gli altri giornali si sono limitati a brevi informazioni o hanno addirittura ignorato le accuse. La riunione che il Wafd terrà domattina è attesa con ansia in tutto il Paese. Il partito è deciso a difendere la sua posizione, ed ha minacciato di arrivare ilio scioglimento piuttosto che eliminare Mustafà Nahas. E per quanto compromessa sia la posizione del Wafd non vi è phi non veda quale rischio comporti per la situazione del Paese lo scioglimento del piic vasto partito in un'atmosfera di protesta. Nahas ha trascorso nella massima calma, al piano superiore del suo lussuoso palazzo del Cairo, il venticinquesimo anniversario della sua elezione alla presidenza del Wafd. E' alquanto sofferente nel fisico, ma non vi è indizio che questo sia per influire sulle sue decisioni. II comitato costituente si troverà domattina di fronte a una duplice possibilità di soluzione. 1. - Potrebbe sottoporre al Ministro degli Interni Soliman Hafez la lista dei suoi iscritti, compreso Nahas. Questo importerebbe il rischio di una citazione a giudizio detl'ex-Premier mirante a dimostrare che egli abusò di potere durante i periodi di Governo, e che non può quindi proseguire l'attività politica. 2. - Potrebbe decidere di non sottoporre alcun elenco all'esame del Ministro, in base alla considerazione ohe Hafez ha già espresso la decisione di escludere Nahas. Questo costituirebbe però un'aperta sfida dell'ordine governativo, per il quale tutti i partiti debbono sottoporre al Ministro degli Interni programma, elenco degli iscritti, fonti finanziarie e particolari sull'organizzazione interna. Una delle figure principali dGddGd g(Fctsussglpumserbstcudella crisi, Abdel Salam Fahmy Gomaa, potrebbe avere parte determinante nella soluzione della non facile questione. Gomaa fu presidente della Camera dei Deputati per conto del Wafd, ed è uno dei membri del partito maggiormente stimati dal presente governo. Ora cerca di fare opera di mediazione tra Wafd e governo, ed è noto che Naguib lo ritiene un elemento < pulito y e lo vedrebbe volentieri a capo del partito in sostituzione di Nahas. Alle nove di domattina, vale a dire un'ora prima della riunione del comitato costituente, Gomaa incontrerà il colonnello Rashad Mehanna, uno dei tre reggenti. E' stato Mehanna a chiedere il colloquio, e se ne ignora il motivo. v. C. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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