A colpi di scure uccide il f rotei lo

A colpi di scure uccide il f rotei lo A colpi di scure uccide il f rotei lo Motivi d'interesse all'origine del dramma • Il fratricida, arrestato due ore dopo il delitto, ha confessato (Dal nostro inviato speciale) Sommariva Perno, 19 settembre «Non capi) più nulla. Gucapi) più diedi un colpo di scure alla te sta, e continuai a colpire, a colpire, anche dopo averlo visto cadere ». Così Giovanni Abiate ha narrato la fase culminante del dramma che ha fatto di lui un assassino e del fratello Francesco la vittima. Un dramma primordiale; l'esplosione selvaggia d'un antico rancore originato da un modesto interesse: la piccola quota d'una proprietà costituita da una casa rurale e da poco più di 1500 metri quadrati di terreno. Questa l'eredità che i fratelli Abrate — tre maschi e due femmine — ebbero dal padre, morto una ventina d'anni fa. Non la divisero, lasciandone l'usufrutto alla madre. Tra Francesco, di 43 anni, e Giovanni, di.48, sorse un contra- sto perchè questi aveva riscat tato dal.le soreIIe la'loro parte Ì2X"£L F/ia"C.e^ ..'."ì'!" pretendeva di avere l'intero possesso della casa in cambio della sua quota sul terreno. Durante la guerra Francesco era stato internato in Germania, e ne era tornato sconvolto; attaccabrighe, fannullone. Era andato ad abitare a Ceresole d'Alba, ma non aveva ripreso in pieno il suo mestiere di fabbro, preferendo seguire a a e i a o o n l i a r a a o e o o o d s , a a o a i l i carrozzoni degli zingari Qualche mese fa, nel corso di una lite più violenta delle altre minacciò il fratello di tirargli una bomba a mano. Da allora Giovanni lo evitava; alla fine del suo lavoro di cantoniere stradale rincasava in fretta; temendo d'essere aggredito, in camera da letto teneva un glosso martello. Tuttavia non è stata questa l'arma del de litto, ma una scure che egli dichiara d'essersi trovata fra le mini inconsapevolmente. Giù.anni viveva nella casa paterna, in strada Ceretta, con la moglie e la loro bambina di cinque anni, e la vecchia madre. Ieri sera erano andati a letto presto. Alle dieci furono svegliati da un furioso bussare alla porta. Giovanni si affacciò al ballatoio del primo piano; nel cortile c'era Francesco in compagnia d'una donna c Aprimi >, disse Francesco c Se entri solo, sì; ma donne in casa mia non ne voglio >, ri battè. < Questa è anche casa mia, — gridò l'altro, — e posso venirci con chi voglio >. < Tu sì, ma non le tue donne >. « E 10 sfondo la porta >. < Se lo fai ti liquido >, affermò Giovanni E scese giù, mentre il fratello a calci e a spallate cominciava ad attuare la sua mi naccia. La porta già cedeva quando Giovanni giunse sotto. < Non so come — egli poi ha confessato — mi trovai fra le mani la scure. D'impeto tirai 11 chiavistello, la porta si spa lancò sotto la spinta di Fran cesco. Non capii più nulla. Al zai la scure e la lasciai cade re sulla sua testa >. Quel primo colpo deve averlo fulminato sulla soglia. Egli (tuttavia fece qualche passo nel cortile, mentre altri fendenti lo raggiungevano alla- nuca, al dorso, alle braccia. Cadde, e ancora il fratello continuò a colpirlo, insaziabile e spietato, con una furia disumana, con l'odio antico scatenato. Il cranio aperto, un braccio quasi staccato, una vasta pozza di sangue. Il fratricida rientrò in casa, abbandonò in un angolo la scure insanguinata; si staccò con vulso dalla moglie che era ac corsa pazza di terrore, e fuggì da una porticina posteriore. Non andò lontano. Rimase acquattato dietro un mucchio di legna, a un centinaio di metri dalla casa. Così lo trovò, poco prima di mezzanotte, il tenente dei carabinieri Giuseppe No to, comandante della tenenza di Bra, che insieme poi briga dierc Alberto Scaglia, coman dante della stazione di Somma riva Perno, organizzò subito una battuta per il suo arresto. L'assassino non oppose alcuna resistenza; dichiarò anzi che era sua intenzione andane a costituirsi. Condotto in caserma e interrogato, confessò pienamente il delitto: «Ho perso la testa >. , Il cadavere maciullato di Francesco Abrate giace ora in quella casa che ieri sera gli fu vietata e che è all'origine del dramma; attorno alla bara nella stanza deserta, quattro ceri spenti. Giovanni Abrate, poco dopo le 18, è stato preso in carico al carcere di Alba. E la donna che era in compagnia di Francesco, estranea al dramma eppure causa determinante, fuggita subito dopo il delitto, è rimasta sconosciuta L'assassino arrestato

Persone citate: Abrate, Alberto Scaglia, Giovanni Abiate, Giovanni Abrate

Luoghi citati: Alba, Bra, Germania, Sommariva Perno