Chiesto l'ergastolo per l'uxoricida Cellucci

Chiesto l'ergastolo per l'uxoricida Cellucci Chiesto l'ergastolo per l'uxoricida Cellucci "Di fronte a un delitto così efferato - ha concluso il P.M. - non si può avere per l'imputato alcuna pietà,, (Nostro servizio speciale) Cassino, 16 settembre. Con 11 calar della notte è scesa terribile sul capo di Armando Cellucci, l'uxoricida di Castel d'Alvito, la richiesta del Procuratore Generale: ergastolo. <Per un delitto cosi efferato non si può avere alcuna pietà > egli ha concluso. Un'udienza interamente dedicata all'accusa: al mattino il primo avvocato di parte, Luigi Colella; al pomeriggio, sino a aera inoltrata, il Procuratore Generale. La prima offensiva, dunque, Cellucci l'ha subita dalla Parte Civile. L'avvocato ricostruisce la dinamica del delitto: Armando Cellucci, la sera del 1° marzo 1950, lascia Castello e si incammina per la discesa. Ha già — secondo la ricostruzione — in mente il piano. Ha esplorato la strada e sa che a quell'ora è deserta dopo l'arrivo dell'ultimo pullman da Roma. E' certo che nessuno potrà disturbarlo. Con lui sono a bordo della c Topolino > la figlia di 2 anni e la moglie Cesidia, ignara di quel che le accadrà, è lieta per essersi riconciliata con il marito. Giunti dove la strada è ancora più solitaria, Armando ferma la macchina, invita la moglie, per un guasto al motore, a scendere, e mentre Cesidia, aperto lo sportello, sporge il capo, lui le vibra alla nuca il colpo con il cacciac'opertoni. Poi rompe il parabrezza con un sasso in modo da poter dire, In un secondo momento, che una pietra lanciata da mano ignota gli fece perdere la guida e lo fece precipitare nel burrone; infine vuota il serbatoio di benzina perchè la macchina nel salto in fondo al burrone non si incendi. A Cellucci non rimane da far'altro che spingere l'auto nel burrone e sistemarsi fra rottami in attesa che arrivi qualcuno. Questo il delitto. Poi vi è la causale. La Parte Civile ha stabilito che essa sia di duplice natura: innanzitutto v'è la influenza sull'uxoricida, una istigazione da parte della madre con le continue parole di odio e di maledizione pronunciate contro la nuora che « le ha rubato il Aglio ». Poi vi è l'amante: Angela Piezuti. Qualcosa di profondo che unisce l'uomo alla donna. E quando costei si fidanza sorge in Cellucci l'idea dell'uxoricidio. l'essuna pietà, quindi, per quest'uomo lucido ragionatore e Cini - o calcolatore >. Il secondo colpo alla sicurezza di Armando Cellucci Io ha portato il P. G. Tra la sua ricostruzione e quella della P. C. v'è una differenza: la donna non fu uccisa mentre scendeva dalla macchina, ma mentre stava seduta nella « Topolino >. Per il resto il ragionamento è pressoché identico, sia per quanto riguarda la dinamica de! delitto sia per quanto riguarda la causale. Conclusione: «Per Armando Cellucci — ha detto il Procuratore Generale — io chiedo la pena dell'ergastolo ». Domani cominceranno a parlare i due primi difensori. S g-

Luoghi citati: Alvito, Cassino, Roma