Conclusa la tragica vicenda di Condove con la piena confessione dell'assassino

Conclusa la tragica vicenda di Condove con la piena confessione dell'assassino Conclusa la tragica vicenda di Condove con la piena confessione dell'assassino L'agricoltore fu finito a bastonate sul sentiero dove venne trovato cadavere Nessun delitto, crediamo, è stato tanto ricco di colpi di scena e di inattese rivelazioni come lo è il brutale episodio rusticano di Novaretto. Domenica sera, ad una settimana precisa dalla morte violenta dell'agricoltore Lorenzo Cordonato, l'assassino si è scoperto: ha fatto un'ampia confessione ed ha affermato con una punta di orgoglio che il suo non fu un omicidio preterintenzionale, colposo od involontario, come tutti ritenevano. Affatto: il suo fu un delitto — e ci teneva a dichiararlo in tutte lettere — volontario. L'assassino, il contadino Battista Carello di 42 anni, scapolo, abitante a Sala (un individuo dal volto un po' ebete, ma con un lampo di rudimentale furbizia ne1 gli occhi) era stato fermato giovedì pomeriggio, per deporre su alcune circostanze relative alla morte del Cordonato. Egli si trovava nell'osteria dei « Prati » allorché uno degli avventori, certo Luigi Rocci, afferrava il Cordonato per il bavero della giacca e lo gettava a terra. E quando l'infelice, gemente, tentava di rialzarsi, qualcuno gli si era avvicinato ed aveva infierito su di llllllllllllllllllllllll Nili MI llllll MINIMI II llllllllll lui a calci nella schiena. Il bestiale aggressore era il Carello: non ebbe difficoltà a confessarlo, Il Carello abita nella stessa frazione ove abitava il Cordonato. Per giungervi dall'osteria dei c Prati » non c'è che una sola strada, una stretta e sassosa mulattiera. L'agricoltore, ferito e dolorante, si era avviato verso casa alle 23,45 circa; mezz'ora dopo anche il suo feritore si metteva in cammino. Non potevano esserci dubbi: i due si erano incontrati per la strada; e forse il Carello aveva ancora colpito 11 suo nemico. Ma la sua confessione — che aveva tutte le parvenze d'essere sincera e completa — escludeva l'incontro notturno. Non essendoci stato incontro, non poteva esserci stata aggressione. E se il Cordonato era morto, e presentava all'esame del periti multiple ferite al capo, era presumibile clie si trattasse di disgrazia: già indebolito dalla gragnuola di calci, lo sventurato aveva perso più volte l'equilibrio ed era crollato sui sassi della mulattiera, picchiando il capo fino a morire. Già l'indagine stava per concludersi con la denuncia in istato d'arresto del Carello, per omici- lll III III III IMI III liti MIMI llllllllllll MIMI llllllllllll dio preterintenzionale, quando — domenica sera appunto — l'en nesimo colpo di scena faceva luce completa sul tragico fatto. Nella cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Condove, Tuo mo che se ne era stato tranquillo, silenzioso, rassegnato Ano a quel momento, si eccitò improvvisa men. Al piantone accorso alle sue grida disse: — Voglio 11 capitano, il briga diere. Magari anche i fotogral) dei giornali. Devo dire due o tre cosette... Cosette che dovevano costargli la denuncia per omicidio volon tario, aggravato dall'ubbriachezza e dalla crudeltà. — Non con pochi calci uccisi Lorenzo, ma con una gragnuola di bastonate. Lo attesi sulla mulattiera, verso mezzanotte. Arrancava, si tastava di frequente I fianchi, aveva il fiato corto. Gli andai sotto e lo finii con una serie di bastonate sulla testa. Mori ai miei piedi. — Perchè tanta crudeltà? — Mi aveva rubato qualche gallina, mesi fa. Io non sono il tipo che perdona. Avevo giurato di farlo finito per Natale, ma sono lieto che l'occasione si sia presentata prima. Era un brigante, Lorenzo. Lo scrivano sui giornali...

Persone citate: Battista Carello, Carello, Luigi Rocci, Novaretto

Luoghi citati: Condove