Gli americani consigliano prudenza alla Iugoslavia

Gli americani consigliano prudenza alla Iugoslavia DOPO LA VISITA DELLA FLOTTA DI CASSADY Gli americani consigliano prudenza alla Iugoslavia (Dal nostro corrispondente) Washington, 15 settembre. Le nuove dichiarazioni di Tito per l'aggiornamento a tempo indeterminato dei tentativi di soluzione della questione triestina sono state accolte con manifesta freddezza dagli ambienti politici americani. Nessuno si attendeva che il Maresciallo facilitasse il difficile compito delle diplomazie occidentali dichiarandosi pronto ad una seria e costruttiva cooperazione, ma nessuno però prevedeva che ancora luna volta e proprio alla vigi-!lia della missione Eden, lo sa-lbotasse pubblicamente. E poi- che la delusione è profonda, aumenta sul Dipartimento di !Stato la pressione perchè gli aiuti americani alla Jugoslavia : vengano condizionati ad un atteggiamento di maggiore cooperazione coll'Occidente. E' significativo infatti che proprio oggi tutta la stampa metta in grande risalto il ma- : lumore manifestato aperta- ! mente a Tito in persona la settimana scorsa dall'ammiraglio Cassady, comandante della sesta flotta americana del Mediterraneo in visita a Spalato. Gli Stati Uniti, disse Cassady a Tito, apprezzano al giusto modo la resistenza della Jugoslavia alle pressioni cominformiste e l'inizio di cooperazione colla Grecia e la Turchia per la difesa della penisola balcanica. Ma si attendono anche una maggiore e diretta collaborazione in cambio degli importanti aiuti militari già riconosciuti alla Jugoslavia. In particolare l'ammiraglio ha chiesto che il Governo comun'sta jugoslavo accordi all'aviazione americana il diritto di usare le sue basi e la partecipazione di unità jugoslave a manovre navali nell'Adriatico con la flotta americana. E poiché le critiche e le richieste dell'ammiraglio erano appoggiate dalla presenza della maggiore flotta alleata entrata in Adriatico dopo la guerra .— tre portaerei, un potente incrociatore pesante e quattro caccia —gli ambienti politici locali convengono che la dimostrazione di forza ha potuto solo sottolineare eloquentemente il linguaggio cortese ma fermo di Cassady. Per sottolinearlo ancora di più si ricorda oggi nella stampa che gli Stati Uniti non hanno dimenticato che sei anni fa la Jugoslavia abbattè senza motivo un aereo militare americano uccidendone l'equipaggio. C'è poi a Washington chi ji . iii; interpreta le dichiarazioni su Trieste fatte in Slovenia nel senso che gli avvertimenti di Cassady sono per lo meno presi in considerazione. Coloro che al Dipartimento di Stato sono sempre pronti a giustificare gli atteggiamenti jugoslavi, avanzano la ipotesi che Tito abbia inteso mostrare la sua volontà di cooperazione coll'Italia ma che esiga che la questione non venga discussa sotto la pressione di due opinioni pubbliche so vraeccitate Altri e più respon- l?abj!i elementi del Dipartimen!^ Stato pensano pero, e sullla ba,se delle passate esperien che Tito abbia tutt al più adottato una tattica dilatoria, !Se davveroi egli tenesse tanto a sdrammatizzare la situazione : e ritenesse che la cooperazio- ne con l'Italia e reciprocamente desiderabile, non si vede perchè proprio recentemente e nell'imminenza della visita di Eden, abbia autorizzato nuove misure per l'arbitraria incordella Zona.B nella : porazione ! Jugoslavia e accompagni ora le sue dichiarazioni con nuove accuse ingiuriose per le intenjzioni e i legittimi obiettivi del i Governo italiano. . Tuttavia, e tenendo conto che le vie della diplomazia comunista sono tortuose, si speira ancora a Washington che inei suoi colloqui con Eden, Tiito dimostri di voler effettiva; mente collaborare alla soluzione del problema. 8. t.

Persone citate: Cassady