Le perizie mediche escludono che Cappello abbia colpito l'arbitro

Le perizie mediche escludono che Cappello abbia colpito l'arbitro SFILATA DI TESTIMONI AL PROCESSO DI BOLOGNA Le perizie mediche escludono che Cappello abbia colpito l'arbitro Palmieri si sarebbe prodotta una distorsione al piede cadendo per una spallata involontaria • Oggi le arringhe e la sentenza (Nostro servizio particolare) Bologna, 10 settembre. Stamane l'arbitro internazionale ing. Bernardi, che ieri era stato tirato in ballo dall'avv. Destito, pubblica sul quotidiano sportivo locale Stadio una lettera sdegnata in cui precisa tra l'altro di non avere < mal, in alcun caso, espresso frasi ostili al Cappello >, ma di avere al contrario dichiarato ad alta voce la sua fede nella < giustizia sportiva >. La testimonianza di Giuseppe Ronchi, aiuto radiologo del Rizzoli e sportivo militante, cade perciò opportuna. La mattina dopo l'incidente, mentre si stava facendo la radiografia al Palmieri, Ronchi incontrò nel corridoi del Rizzoli tre signori, tra i quali l'ingegner Bernardi. < Bernardi — afferma l'aiuto radiologo — era molto seccato per ciò che era accaduto. Richiese un certificato medico sulle condizioni del Palmieri da spedire a Roma e disse che il fatto era tanto grave che sarebbe stata ritirata la tessera a Cappello >. L'avv. Destito, sempre all'erta, parte deciso all'attacco e ottiene dal teste una dichiarazione ancora più perentoria: < Bernardi discusse molto più a iungo che io non abbia detto e concluse che avrebbe fatto di tutto perchè si fosse provveduto al ritiro della tessera. Cappello non giocherà più, ripetè, tanto che io andai al Bar Otello ad avvertire gli amici di Gino che le cose si mettevano molto male e che bisognava correre ai ripari >. Anche Orlando Menarini, presidente della squadra del San Mamolo, vide L'ing. Bernardi al Rizzoli: «Era irritatissimo e disse che avrebbe fatto punire Cappello esemplarmente a conto della squalifica a vita. Bisognava dare un esempio clamoroso una volta per sempre >. Procedura futuristica Walter Rosini, il già citato Manarlni. Riccardo Roncaglia. Mario Bortolotti, Giuseppe Gulmarelli, Astorre Moruzzi, Arturo Zambonelli, Clearco Montanari e il dott. Luigi De Robertis sono altri spettatori che, dalla tribuna, dai bordi del campo e da dietro alla porta del San Mamolo, seguirono la famosa azione di Cappello e 11 successivo incidente. Tutti concordano nell'affermare che lo scontro, o meglio la spallata di Cappello, fu involontaria, provocata dalla foga del giocatore In pien» corsa, che non vi furono pedate proditorio e che Palmieri cadde a terra da solo, dono avere fatto qualche pasto. Nonostante che l'arbitro nel suo rapporto di gara, valevole per la sentenza della C.A.F, ti sia espresso in ben altri termini, descrivendo Cappello che gli salta addosso e Io trascina nel capitombolo. Il Pubblico Ministero aw. Ballarmi rileva questa discordanza, interroga Palmieri, ma il chiarimento che ne ottiene non è ta'e da smentire le numerose testimonianze di ieri e di oggi. « Io me lo Bono sentito addosso, il peso», dice l'arbitro che con la solita voce flebile e preoccupata, di povero uomo messo nei guai. «A terra? » chiede l'aw. Ballarmi. « No, in piedi ». All'avvocato Destito, che è ormai il nemico giurato della C.A.F. (storpiata ironicamente in G.A.F.) Palmieri conferma inoltre un particolare prezioso per la difesa anche se esso esula dall'ambito della causa. Durante la seduta notturna della C.A.F. a Firenze, Palmieri dichiarò subito al suol superiori che non era affatto sicuro di essere stato colpito volontariamente da Cappello. « E' stato redatto un verbale di questa dichiarazione? » domanda l'avv. Destito con aria di trionfo. «No, replica timido l'arbitro, e non so spiegarmi il perchè ». La giustizia senza aggettivi contro la « giusti zia sportiva », la magistratura ordinarla, qualificata, opposta ai tribunali calcistici dalla «procedura futuristica»: è questo il punto su cui la difesa, interpretando il sentimento di Indignazione di molti sportivi, intende battersi, dall'aula di una pretura mirando a battaglie più vistose. Con abilità l'avv. Destito esibisce e illustra una lettera arrivata ieri a Cappello. E' del signor Oscar Bayer, della C.A.F., il quale comunica al giocatore bolognese il provvedimento della squalifica a vita, considerati i rapporti dell'arbitro e la loro riconferma nella riunione fiorentina. « Tutto ciò — afferma con energia l'avv. Destito — è In contrasto con quanto il Palmieri ha dichiarato in quest'aula. Faccio perciò istanza perchè sia chiamato il signor Bayer. Ci renderemo conto, In tal modo, della precipitazione dei giudizi da parte di un onanismo portivo il quale anticipa ostentatamente le sue deliberazioni per respingere le risultanze di questa causa ». Il Pubblico Ministero avv. Ballarini, che è forse il tecnico calcistico meglio provveduto In questo processo, replica brillantemente convincendo gli uomini di legge e g'I uomini di sport insieme: l'esame del Bayer non può ri gare alcun valido apporto agli effetti pe nali, bastando già a sufficien za le dichiarazioni del Palmari l'avvocato d*M1 oppongo - concludi- &"S2Cla"lCJ mi, come cittadino e come, sportivo, ai commenti su certe l fn r jP ; la11botÌ.* alla C.A.F. e ai tribunali < di- lettanteschi » è andata e se-l gno. E' ciò che voleva, In fon do, la difesa. La seduta si chiude con la lettura dei referti e del pareri medici redatti dal dott. Cavalieri D'Oro perito d'ufficio e dal prof. Ballotta dell'Università di Bologna, consulente della difesa. E' una lunga, ardua disqui sizlone scientifica che fa sbadigliare i tifosi più inclini ad altre letture, ma che riserba invece un'altra sorpresa. E anche questa decisamente favorevole a Cappello. Quando Walter Palmieri fu ricoverato al Rizzoli, il dott. Prignacchi gli diagnosticò una lussazione al piede destro e applicò l'ingessatura. Una diagnosi modificata Due giorni dopo, tuttavia, la diagnosi fu modificata dallo stesso sanitario: non più lussazione ma distorsione traumatica del piede, essendo venuti Inoltre alla luce certe particolarità fisiche che il povero Palmieri amerebbe non fossero divulgate ma di cui la difesa non può non valersi oggi: la tendenza al piattismo bilaterale, ossia i piedi piatti dell'arbitro, già sofferente di dolori reumatici e artritici e perciò predisposto a un Infortunio del genere che gli è capitato. La distorsione insomma non sarebbe stata prodotta dal calcio di Cappello, ma soltanto dal brusco movimento fatto su se stesso per reggersi in equilibrio dopo la famosa spallata. A conferma di questa tesi difensiva nessuna ecchimosi fu mai riscontrata sul piede di Palmieri. Sul tavolo del pretore vengono ora allineate le scarpe coi bulloni di Cappello e quelle di Palmieri: i due ultimi e forse decisivi testimoni della causa. Il dott. Cavalieri D'Oro le prende in mano cautamente (è la prima volta che le vede) e dopo averle ben bene esaminate, nell'improvviso silenzio dell'aula, cosi sentenzia: «Ora che le ho osservate, escluso nel modo più assoluto che ci sia stato un calcio. Con questa punta essa avrebbe prodotto al tallone di Palmieri una lesione e perfino una ferita da taglio ». Non meno esplicito è il prof. Ballotta: < Se ci fosse stata la pedata, l'ecchimosi e anche la lacerazione sarebbero state evi denti perfino una ventina di giorni dopo. La distorsione è lo spostamento del tendine di Achille che è solido come un muro. Per produrre un simile effetto, il calcio avrebbe lasciato un segno vistoso. E' possibile invece che Palmieri in rinoiia fede abbia scambiato ilre conseguente alla distor - per un calcio. Cade 11 è^icJo e resta dunque la spai-J lata Cappello tira In altro so-, , di sollievo Domani la arringhe del Pub l'aw. Destilo e la sentenza, ... . . ... ■ l Giorgio Vecchietti

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Roma